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Recensione "Il digiunatore" - Enzo Fileno Carabba
Titolo: Il digiunatore
Autore: Enzo Fileno Carabba
Editore: Ponte alle Grazie
Genere: Narrativa biografica
Nato a metà Ottocento a Cesenatico Ponente, terra di mangiatori, Giovanni Succi si impone sulla scena del mondo come il più grande digiunatore di tutti i tempi. C'è qualcosa in lui di invulnerabile, che non si arrende neanche all'evidenza. Qualcosa che ha imparato ancora bambino dalle carovane dei circhi, quando scendevano dal Paradiso Terrestre verso la pianura romagnola. Alla saggezza errante dei saltimbanchi, Giovanni deve la sua gioia e la sua salvezza, l'urgenza di diventare quello che è: uno spirito sensibile, un leone indomabile, un profeta immortale. Guidato dall'utopia del socialismo e dal battito del suo cuore, veleggia libero come un elisir attraverso deserti e savane, cespugli e radure, nuvole e gabbie, e mette il suo digiuno al servizio dell'umanità. Coltivando in sé la sorgente di una speranza illimitata - riflessa in donne dai nomi armoniosi quali Ginevra, Gigliola, Guerranda -, segue il suo respiro per il mondo, dal Canale di Suez al manicomio della Lungara, dalle strade del Cairo e di Milano alle corsie della Salpêtrière. Incontra donne-belve e grandi esploratori, Sigmund Freud e Buffalo Bill, mentre l'Occidente sfocia nella modernità e perde per sempre l'innocenza. In questa biografia sentimentale, Carabba parte da una storia vera per trasfigurarla in un grande romanzo, che ci svela il valore del dubbio, le acrobazie dell'entusiasmo, la fierezza della semplicità. Perché è proprio lì, sul confine tra il pieno e il vuoto, dove la nebbia personale si dissolve nell'incontro con gli altri, che si nasconde la promessa dell'eternità.
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Buongiorno lettori,
Oggi vi porto sul blog la recensione di un libro in uscita oggi che ho avuto il piacere di leggere in anteprima. Sto parlando del libro di Enzo Fileno Carabba “Il digiunatore” edito Ponte alle Grazie che ringrazio per la copia omaggio.
Questo libro racconta la storia di un personaggio che non conoscevo, Il digiunatore.
Oggi può sembrare una cosa fuori dal comune ma a fine Ottocento la figura del digiunatore era molto richiesta e anzi veniva profumatamente pagata se ingaggiata per attirare clienti in attività come ristoranti e hotel.
In questo caso, il digiunatore in questione è un personaggio realmente esistito, Giovanni Succi.
Attraverso una notevole ricostruzione storica, tra documentazioni e immaginazione, l’autore racconta l’incredibile storia di questo personaggio che ispirò molte correnti che nasceranno nel Novecento incontrando e ispirando anche diversi personaggi a noi noti come Kafka, Freud e Salgari.
Molti saranno i suoi viaggi, quello in Africa lo segnò e cambiò facendolo diventare il digiunatore più grande di tutti i tempi. Attraverso un elisir miracoloso preso prima dei digiuni, Succi riusciva a terminare il suo obiettivo senza accusarne fisicamente anzi, meno mangiava più sentiva la forza del leone che gli dominava lo spirito.
<<Ora che devo fare?>> chiese Giovanni a fine giornata, pervaso da un sentimento di onnipotenza. Avvertiva dentro di sè lo spirito del leone. Era pronto a un esercizio difficile. << Io consiglio la felicità>> disse il maestro. Aveva una voce bellissima.
Da bambino è sempre stato attratto dai saltimbanco e carovane di circhi che arrivavano nel suo paese. Grazie a loro e ai loro numeri fantastici anche Giovanni diventerà invulnerabile e non si arrenderà mai all’evidenza.
Così come loro, anche Giovanni quando digiuna si trova nel Paradiso Terrestre, mettendo la sua sapienza e il suo digiuno alla portata dell’umanità, il suo scopo era illuminare le grandi masse.
Un personaggio curioso e fuori dagli schemi fin da bambino con la sua tipica frase “Oppa oba” che farà intravedere alla nonna il suo lungo percorso sin dalla tenera età.
Quando fu in grado di assumere cibo solido, Giovanni si lasciava rimpinzare felice. Ma un giorno rifiutò il boccone. Chiuse la bocca e la riaprì solo per dire solennemente <<Oppa Oba>> <<Che ha detto il bambino?>> <<Troppa roba>> sussurrò la madre. Troppa roba. Aveva avuto una visione del futuro dell'umanità?
La nonna, a lui molto cara, dopo la morte sarà il suo spirito guida, così come il maestro africano che nel corso di tutta la sua vita sentirà come voci nell’orecchio che lo guidano e lo conducono.
Nel corso dei suoi digiuni Giovanni Succi verrà seguito da medici e studiato a livello fisiologico. E’ stato interessante scoprire come i medici dell’epoca si prendessero la briga di comprendere il meccanismo che portava tutte queste forze al loro assistito, senza trovare però mai nulla di concreto.
Molte altre le stranezze che Succi dice di aver fatto nel corso della sua vita, come riscaldare la stanza come una stufa e calmare le persone attraverso il respiro.
In questi momenti di studi medici anche il grande Charcot si è interessato a Giovanni, purtroppo però senza studiarlo davvero. Mi sarebbe piaciuto sentire il suo parere.
Le sue stranezze lo portarono diverse volte anche in manicomio, dove riusciva sempre a integrarsi ed essere ben voluto. Attraverso i suoi viaggi scalerà le piramidi in Egitto e salirà di corsa sulla Torre Eiffel, avrà il piacere di parlare con degli esploratori e incontrare persone stravaganti come lui.
Nel corso di tutta la narrazione mi sono chiesta diverse volte come una persona riuscisse volontariamente a fare a meno del cibo a questi livelli per periodi più o meno lunghi.
Questo tipo di privazioni sono difficili da mantenere per lunghi periodi e questo mi fa pensare al nostro presente, attanagliato dalla pandemia, che di privazioni ce ne ha portate parecchie.
❓Quindi vi chiedo..
Di cosa possiamo #fareameno oggi traendone un vantaggio nella nostra vita
e di quelli che ci stanno intorno?
Quale “digiuno” praticare per riconquistare la nostra integrità spirituale?
Vi aspetto nei commenti💕
lunedì 27 settembre 2021
Recensione "Un estraneo al mio fianco" - Ann Rule
Titolo: Un estraneo al mio fianco
Autore: Ann Rule
Editore: Tea
Genere: Biografico e autobiografico, Thriller
Quando la realtà supera qualsiasi finzione, soltanto una grande scrittrice può raccontarla.
Questa è la storia di un figlio affettuoso, di uno studente modello, avviato a diventare un brillante avvocato, di un uomo che ha salvato numerose persone lavorando presso un «telefono amico».
Ma questa è, anche, la storia dell’assassino seriale più famoso degli Stati Uniti.
Dell’uomo che, con inaudita ferocia, a un certo punto della sua vita ha cominciato a uccidere e ha continuato a farlo per vari anni, senza lasciare la minima traccia, tenendo in scacco la polizia di un intero Paese. E che ha assassinato almeno ventotto giovani donne, ma probabilmente molte di più.
Questa è la storia di un killer e della donna che ha capito, all'improvviso, di conoscere quel killer, di essere stata sua amica per molti anni e di avere avuto, per tutto quel tempo, un estraneo al suo fianco.
Questa è la storia di Ted Bundy e di Ann Rule. Non avete mai letto una storia simile. E se, leggendo, sarete spinti a chiedervi: «Ma è davvero successo tutto questo?», sappiate che esiste un’unica risposta: «Sì».
Buon pomeriggio lettori,
Oggi vi parlo di un libro che ho terminato ormai da un pò di tempo ma che ancora non mi sono sentita di recensire, fino a oggi. E’ un libro che racconta la storia di una persona che ha commesso orribili azioni. E’ sia una biografia che un’autobiografia. Sto parlando del libro di Ann Rule “Un estraneo al mio fianco” dove l'autrice narra la storia di Ted Bundy.
Theodore Robert Bundy è stato uno dei serial killer più spietati, calcolatori e affascinanti degli Stati Uniti D’America.
Gli vengono imputati almeno 30 omicidi di giovani donne tra il 1974 e il 1678 ma si pensa che il numero sia altamente superiore e che avesse iniziato a colpire già dagli anni 60.
Le vittime accertate di Ted |
Avvicinava le sue vittime fingendosi disabile o con un arto rotto, debole e bisognoso d’aiuto oppure impersonando cariche autoritarie per poi aggredire le sue vittime selvaggiamente e stuprarle in luoghi appartati.
Nel libro che viene scritto da Ann Rule, che ha conosciuto Ted e che nel corso degli anni fatica a riconoscerlo come artefice di quegli orrori, veniamo a conoscenza della vita di Ted attraverso gli occhi e i pensieri della sua amica Ann. Molte parti di questo libro infatti sono cariche di emozioni contrastanti che l'autrice prova nei confronti di Ted.
Ann è più grande di Ted e quando si conoscono si troveranno a lavorare fianco a fianco per un telefono amico aiutando le persone nei momenti in cui erano più deboli e in difficoltà.
Ann non si immaginerà mai che questo ragazzo affascinante e intelligente, che studierà legge con il sogno di diventare avvocato sarà, per il tempo, il serial killer più efferato e ricercato del Paese.
In questo libro Ann parla della sua amicizia con Ted, di come diventano confidenti e di come poi capisce che lui è un assassino seriale.
Nella sua carriera Ann ha fatto studi di psicologia, criminologia e tecniche investigative ritenendosi un’esperta di serial killer. Questo la aiuterà a dare un giudizio distaccato alla vicenda che ha vissuto con Ted.
Infatti la Rule dichiara che inizialmente non riuscivava a scindere le due personalità di Ted, e che quando gli parlava per telefono o per corrispondenza o lo va a trovare in carcere non credeva che fosse stato lui l'artefice dei crimini di cui lo imputavano.
Nella sua carriera da omicida seriale Ted Bundy si è sempre dichiarato innocente ed estraneo ai fatti di cui lo imputavano. E’ scappato ben due volte dalla detenzione creando panico e scompiglio e nella sua ultima fuga ha commesso degli omicidi in Florida, dove è stato definitivamente detenuto fino alla sua condanna a morte, attraverso la sedia elettrica.
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La sedia elettrica dove Ted sconta la sua condanna |
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Pagina di giornale dopo la morte di Ted |
Alla sua morte Ted ha chiesto di essere cremato e che le sue ceneri venissero disperse sulle Taylor Mountain. Luogo quello, dove sono stati trovati diversi cadaveri di giovani donne collegate agli omicidi di Ted e dove lui ha dichiarato di “aver passato il miglior tempo della sua vita”.
Tra le particolarità di Ted c’è la sua capacità di mimetizzarsi cambiando aspetto risultando una persona differente. Questa dote gli ha permesso di essere quasi invisibile e indisturbato quando più ne aveva bisogno sviando molti testimoni dal riconoscerlo.
Le numerose facce di Ted |
Nel corso dei suoi processi, Ted è ricordato come difensore di se stesso e per il matrimonio con Carole Ann Boone avvenuto nel corso di un processo mentre lo stesso Ted interrogava la ragazza al banco dei testimoni. Dopo la condanna a morte e la sua detenzione, riuscì ad avere dei rapporti sessuali con la ragazza concependo una figlia, Rose, di cui però si sono perse le tracce.
Attraverso le sue tecniche persuasive riuscì a rinviare la sua sentenza di morte per ben 3 volte rimanendo nel braccio della morte dopo la sentenza per oltre dieci anni.
Non si sa realmente quante siano le vittime di Ted Bundy, come non si sà per certo cosa l'abbia portato a compiere crimini così efferati.
Si pensa però che l’essere venuto a conoscenza del suo certificato di nascita scoprendo che la madre quando rimase incinta lo partorì in un ospedale per ragazze madri e fece credere a tutti che fosse figlio dei genitori e lei sua sorella, lo disturbò nonostante già lo sospettasse, esperimento dei sentimenti di risentimento per la madre che gli aveva mentito. Non si conosce l’identità del padre e Ted ha sempre avuto una sorta di reverenza e ammirazione per il nonno, identificandosi con lui, ma attraverso le dichiarazioni familiari si scoprì che era un uomo tiranno e bigotto che tutti temevano per la sua brutalità.
Ted con la madre e i fratelli più piccoli |
Ha sempre ambito alla ricchezza e quando la sua ragazza Stephanie Brooks, di buona famiglia, si laureò e troncò la loro relazione, Ted accusò il colpo e non si riprese mai da questo dispiacere.
Associato alla scoperta che sua sorella in realtà era sua madre, gli causò un grosso trauma che gli esperti dichiarano essere la molla finale che lo spinse a uccidere.
Un libro di true crime, pieno di dettagli degli omicidi, nomi e luoghi. Scritto in modo giornalistico in quanto Ann Rule ha iniziato a scrivere articoli per riviste di polizia e poi si è trovata coinvolta nelle indagini senza sapere che il killer che stanno cercando fosse proprio il suo amico.
La versione del libro è stata aggiornata per tre volte aggiungendo di volta in volta ulteriori dettagli e confessioni e riflessione dell'autrice.
Una storia questa che mette i brividi per la sua crudeltà, la compostezza dell’autore dei crimini e la sua gelida intelligenza calcolatrice.
Intelligenza però che ha preferito utilizzare per fare del male, sprecando così la sua vita e il suo immancabile genio.
Una lettura che consiglio agli appassionati della cronaca nera, criminologia e psiche umana.
Una lettura interessante, scritta in modo semplice e con delle fotografie al suo interno che illustrano i fatti realmente accaduti con le prove in possesso della polizia.
Questa storia mi ha talmente appassionata che prima di scrivere questa recensione mi sono ulteriormente documentata guardando la docuserie su Netflix, Conversazioni con un killer:Il caso Bundy che grazie ai due giornalisti Hugh Aynesworth e Stephen Michaud sono riusciti a registrare oltre 100 ore di conversazione con Ted tra il 1980 e il 1981 dove rivela alcune delle cose orribili che ha fatto.
Vi consiglio la visione congiunta al libro in quanto il punto di vista è totalmente differente, integrando così la storia.
Non posso che consigliarvi questo se siete appassionati come me di killer e psiche umana.
❓E ora vi chiedo..
Avete mai letto dei libri che ripercorrono la storia di un crimine?
Cosa mi consigliate di leggere?
Vi leggo volentieri nei commenti💕
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