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venerdì 14 maggio 2021

Recensione "Fiori d'Oriente" - Conny Melchiorre


 


Titolo: Fiori d’Oriente

Autore: Conny Melchiorre

Editore: Aletheia Editore

Genere: Narrativa contemporanea







Flavia deve sostenere l'ultimo esame alla facoltà di Filosofia. Il più temibile di tutti: Storia e cultura del Mediterraneo, con il professor Zeno Martini, bizzarro docente, sul quale corrono voci sbalorditive. Siamo nei primi anni del Duemila a L'Aquila. E' febbraio. E' buio. Fa freddo. Flavia s'incammina di notte per le viuzze storiche della città, perché la sessione inizia alle 6 di mattina. Imprevedibilmente, quello che per la ragazza si prospetta come un incubo, si trasforma nel sogno della vita. Martini le propone di entrare nella sua equipe di ricerca e di partire per la Grecia e la Turchia. Con lei ci sono Federica, Anna, Simona e Angela, studentesse molto diverse tra loro, per indole e aspetto. Le aiuterà Ilkay, la loro guida, insieme alle sue amiche. Ed eccole diventare amiche e Fiori d'Oriente. Bellissimi boccioli di piante diverse, che sbocceranno in donne, durante questo viaggio dei viaggi. Le giovani saranno traghettate in un mondo fascinoso, di spezie orientali, fragranze inusuali, colori sgargianti, danza del ventre, complicità rassicuranti, ricchezza del Gran Bazar, povertà delle campagne. Ognuna di loro cela un segreto. Quale?




Flavia è una ragazza di ventitré anni che nella vita si è sempre impegnata dando il massimo per raggiungere i suoi obiettivi. L’ultimo, quello per cui ha studiato giorno e notte mettendoci anima e corpo, è laurearsi in corso con 110 e lode.


L’ultimo ostacolo, che le sembra insormontabile, è l’esame di Storia e Cultura del Mediterraneo con il temuto e bizzarro docente Zeno Martini.


Quello che per lei era un incubo molto presto si trasforma in un sogno. 

Infatti l’insegnante le proporrà di entrare nella sua equipe di ricerca per partire, con altre quattro ragazza, per la Grecia e la Turchia. 


Lei indecisa sul da farsi chiede consiglio al padre, il Guru di casa, uomo dalla saggezza profetica che con qualche semplice domanda fa rendere conto alla figlia dell’opportunità che avrà partendo per questa ricerca ma senza sottrarsi ai doveri e compiendo dei sacrifici.


“La sicurezza caratteriale di mio padre è l’ancora che tiene salda la nave, a volte vacillante, delle emozioni di famiglia”


Infatti Flavia dovrà, in questo mese di viaggio, proseguire con la stesura della tesi, per potersi laureare a luglio come si era prefissata.


Le sue compagne di viaggio, ragazze diverse per fisionomia e carattere, inizialmente delle sconosciute, intrecceranno le loro vite alla sua in un’amicizia unica e duratura che solo chi vive delle esperienze insieme può avere.


Tutte e cinque sono partite per un motivo più o meno differente e in questo viaggio scopriranno tante cose importanti, sulla vita, sulle persone, su loro stesse che le trasformerà in donne. C’è chi fugge da una situazione sentimentale tormentata, chi per non essere giudicata e vivere un mese in serenità senza preoccupazioni e chi, fortunata, incontrerà pure l’amore.


Lo scopo di questo viaggio, e di questa ricerca, è scoprire se la pianta del Papaver Somniferum ha contaminato la terra e così le altre piante ingerite dalle mucche che mangiandole producono il latte contaminato così nei secoli contaminando e cambiando i caratteri dei consumatori. Per questo studio visiteranno una fattoria turca dove capiranno l’importanza del condividere. 


Ma non solo, le ragazze dovranno entrare in sintonia con le ragazze turche che conosceranno, per studiare il loro mondo femminile, la loro cultura i loro usi e costumi compresi danze e cucina così da avvalorare la tesi della nascita del femminismo all’interno dell’Harem. Infatti vivranno a stretto contatto con un gruppo di giovani ragazze turche con le quali stringeranno un legame straordinario.


“... in fila iniziano ad abbracciare calorosamente ognuna di noi. Come se fossimo amiche da una vita. ….hanno un modo di stringerti, prolungato e caldo, ma non eccessivo, che ti mette subito a tuo agio.”


Si sà, la cosa importante dei viaggi non è raggiungere la meta ma godersi il viaggio, ed è proprio questo che Flavia e le altre ragazze fanno. 


Si godono il viaggio immergendosi in una cultura diversa dalla loro, apprendendo nuove ricette culinarie come le foglie di vite bollite e farcite con riso e menta e l’immancabile melanzana, perla gastronomica del Mediterraneo, elemento fondamentale per il piatto forte che le ragazze turche preparano, l’Oturtmann.


Imparando i passi della danza del ventre, danza che veniva praticata all’interno dell’Harem dalle schiave più prestigiose e costose del sultano. Non erano delle sottomesse anzi irretendolo con la loro sensualità gli facevano fare quello che volevano.

Con l’utilizzo delle pashmine legate molto strette sui fianchi per favorire il movimento dell’otto, alla base di questo ballo, le ragazze si cimentano in questa danza sensuale riuscendoci, chi più chi meno grazie all’aiuto della bella ed esperta Özlem che le guida.


“Lasciatevi trasportare e non abbiate timore di essere giudicate, perchè qui in Turchia le donne non sentenziano su altre donne. Cerchiamo di essere amiche e complici.”


Partecipano al rituale della preparazione del tè, con un modo particolare  e una teiera tipica composta da due teiere una sopra l’altra, dove la più piccola in alto custodisce le foglie di tè sminuzzate. Anche le tazze sono particolari, piccoli bicchierini trasparenti a forma di clessidra.


Avranno la possibilità di farsi leggere i fondi di caffè dalla nonna di Ilkay, la loro guida e interprete nel mondo turco. Donna dal viso rugosi con i capelli bianchi e grigi, dagli occhi minuscoli dal colore indecifrabile. Utilizzando il caffè turco non filtrato messo a bollire con acqua nell’apposito contenitore, l’ibrik, e dopo una serie di passaggi obbligatori tra cui una serie di giri, sorseggi e capovolgimenti di tazze, le ragazze avranno la risposta alla domanda da loro pensata.. Ci avrà preso la vecchia signora?


La visita al gran Bazar è ricca di profumi di spezie, colori vivaci delle stesse e della folla, chiassosa e scomposta lascerà alle ragazze un tripudio di gioia e un ricordo da custodire per sempre.


In questo viaggio le ragazze avranno modo di conoscersi, confidarsi e stringere un’amicizia forte. Ognuna di loro, sotto consiglio del professore, scriverà un diario, custode del viaggio, delle emozioni, delle scoperte, dei luoghi che le ragazze visiteranno. Flavia scriverà a Sherazade, protagonista delle Mille e una notte, che grazie alla sua storia tutto ha avuto inizio.


L’ambientazione temporale è la primavera del 2001 dove la protagonista descrive le vicende del tanto temuto esame, il viaggio con tutto quello che ne consegue e la laurea.


Questo romanzo con la sua scrittura fresca, gioiosa piena di colori e odori mi ha trasportato al fianco delle cinque ragazze facendomi viaggiare insieme a loro, vivendo le esperienze di una cultura tanto diversa dalla nostra e apprendendo usi e tradizioni a noi sconosciuti.


La scrittura fluida e scorrevole mi ha permesso di leggere questo libro in un solo pomeriggio ma lasciandomi, a distanza di giorni, emozioni che custodirò per sempre per questo ringrazio l’autrice la quale mi ha permesso di immergermi in quella che è, a tutti gli effetti la sua esperienza di vita, inviandomi una copia del suo libro e permettendomi di leggerla e assaporarla.


Vi consiglio la lettura di questo splendido libro non solo per assaporare insieme a Flavia e il resto delle ragazze, la cultura di un popolo diverso dal nostro ma perchè attraverso la storia delle ragazze, della quale si ha una crescita e maturazione visibile, vi lascerà degli spunti importanti su cui riflessioni.


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