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lunedì 25 luglio 2022

Recensione "Himawari House: Il mio anno giapponese" - Harmony Becker

 




Titolo: Himawari House:

il mio anno giapponese

Autore: Harmony Becker

Editore: DeAgostini

Genere: Graphic Novel







Nao torna in Giappone per un anno sabbatico prima del college, decisa a riscoprire le radici che ha dovuto dolorosamente abbandonare da bambina, dopo il trasferimento negli Stati Uniti. Ad accoglierla c’è Himawari House, un’abitazione tradizionale nel cuore di Tokyo, dove incontrerà Hyejung, coreana, e Tina, di Singapore, arrivate sino a lì per conquistare la libertà e trovare la propria strada. Mescolando inglese, giapponese, coreano e singlish, Nao si legherà sempre di più al piccolo gruppo, pronto alle sfide della nuova vita. A condividere le loro avventure quotidiane anche due fratelli giapponesi dai caratteri contrastanti – l’amichevole Shinichi e il taciturno e affascinante Masaki, che dopo un primo brusco incontro sembra fare di tutto per evitarla… Con lui, a sorpresa, Nao si troverà ad affrontare lo stesso spaesamento di quando ci si sente come pesci fuor d’acqua e scoprirà cosa significa tradurre da una lingua all’altra le parole ma anche i sentimenti. Tra cibi sconosciuti, serate al karaoke, giochi nella neve e lunghe confessioni sull’amore e la famiglia, ognuno di loro troverà in quel Paese straniero le motivazioni e il coraggio per vivere davvero la propria storia.


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Buongiorno lettori,

Oggi vi parlo del libro di Harmony Becker “Himawari House: il mio anno giapponese” uscito il 24 maggio di questo anno per De Agostini che ringrazio per la copia💙


Himawari House segue le vite di cinque studenti in età universitaria che vivono sotto lo stesso tetto in Giappone mentre prendono lezioni, svolgono vari lavori, si legano tra loro e condividono le loro tradizioni culturali.


Mentre la storia si intreccia tra le vite delle tre donne - Nao, Hyejung e Tina - che vivono nella casa di Himawari, il libro è inquadrato intorno all'arrivo di Nao e al tempo trascorso lì.


Ogni personaggio sperimenta la sensazione di sentirsi fuori luogo, la mancanza della propria casa e le lotte per l’identità ma trovare il proprio spazio condiviso può anche significare condividere le reciproche lotte e successi man mano che tra di loro stringono sempre più amicizia. 


Sebbene inizialmente ci siano delle barriere linguistiche (il dialogo è scritto sia in giapponese che in italiano per mostrare che stanno parlando in giapponese, con parole a volte sfocate quando un personaggio non le capisce) il loro sostegno reciproco aiuta ciascuno a crescere.

I ragazzi trascorrono gran parte del loro tempo condividendo le loro usanze, come il capodanno cinese, e soprattutto i cibi cucinati in casa.


L’autrice cattura appieno il percorso che i ragazzi fanno per crearsi la loro identità e la lotta per trovare il loro posto sia culturalmente che socialmente vivendo in un paese straniero.


Con uno sguardo empatico dato dalla diversità di lingua, alle sfumature dell’identità e alla ricerca della forza dell’amicizia, Himawari House è un viaggio attraverso uno stile artistico che vi catturerà e vi farà costantemente divertire.



Basato sull'arte dei manga, Becker si muove abilmente tra il realismo e gli stili di caricatura dei cartoni animati per catturare al meglio le emozioni dei personaggi ed è proprio questo che fa di questo libro la sua forza!


Una lettura con temi delicati accentuati dai disegni con mille sfumature che rendono tutto più espressivo ed emotivo. Una lettura che consiglio a tutti, ma soprattutto agli amanti del Giappone!


❓Vi ho incuriosito? 

Qual è stato il vostro ultimo graphic novel?

Vi piacerebbe visitare il Giappone? E impararne la lingua?

Vi leggo volentieri nei commenti💕





sabato 26 dicembre 2020

Recensione "Piper. Il canto della solitudine - Jay Asher"

 Hey Readers!!

Eccomi qui a recensirvi la mia prima graphic novel “Piper. Il canto della solitudine” di Jay Asher con le illustrazioni di Jessica Freeburg edito Mondadori mi ha piacevolmente stupita nonostante il suo formato per me nuovo!



Questa è la rivisitazione in chiave moderna della famosa fiaba dei fratelli Grimm “Il pifferaio di Hamelin”.

Il pifferaio di questa storia, Piper, è un ragazzo che ha un dono speciale, comunica con gli animali e gli fa fare quello che vuole. Questo dono permette al ragazzo di mantenersi scacciando i topi che infestano i villaggi. Ed è proprio in un villaggio sperduti ai pressi di una foresta che Piper viene chiamato per allontanare i topi ormai fuori controllo che divorano tutte le provviste e portano le malattie di cui ormai la gente si sta ammalando.

L’attenzione principale della narrazione però non è sul pifferaio, ma su una ragazza, Maggie. 

La ragazza a causa di atti di bullismo subiti da piccola ha perso l’udito e ora nel villaggio è emarginata e sola ma il suo animo è rimasto buono e puro, vive con un’anziana signora, a cui piace inventare storie, che aiuta nelle faccende domestiche.

Tra i due ragazzi c’è subito un’intesa e mentre il pifferaio si prepara a liberare il villaggio dai topi questa intesa piano piano cresce tramutandosi in amore. 

A lavoro terminato però Piper avrà una sorpresa dagli abitanti del villaggio, non lo vogliono pagare per il servizio svolto. Allora il pifferaio si vendica facendo salire in superficie la parte più oscura del suo animo. Riuscirà la dolce e tenera Maggie a frenarlo e portare la luce nel suo cammino?



Come già si intuisce dalla piccola trama che vi ho riportato, questa rivisitazione moderna della fiaba è diversa dalla fiaba originale che conosciamo.

Innanzitutto abbiamo come protagonista principale Maggie e sarà lei ad avere un ruolo importante per l’intera narrazione.

Poi, per chi già conosce l’autore, si è accorto che i temi che ha trattato in questo libro sono simili alle sue precedenti opere (ad esempio Tredici, dove il bullismo e l’emarginazione sono i principali argomenti).

Le fantastiche tavole illustrate da Jessica Freeburg accentuano ancora di più la bellezza della narrazione mi ha incuriosito il modo di rappresentare i due protagonisti mettendo in contrasto l’animo puro di quello femminile - che viene ritratta sempre in sfondi colorati - e quello oscuro e misterioso di quello maschile - con sfondi sempre scuri e cupi.

Nel complesso è stato un romanzo molto interessante che consiglio di leggere.

A questo libro ho dato 3.5 margherite

🌼🌼🌼.5


Febe 💙



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