Translate

Visualizzazione post con etichetta lettura extra. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lettura extra. Mostra tutti i post

sabato 6 novembre 2021

Il maialino di natale - J.K.Rowling - Recensione lettura extra

 Hey Readers!!

Qui verrà recensita la lettura extra del mese di Ottobre!







Titolo: Il Maialino di Natale
Autore: J.K.Rowling
Editore: Salani Editore
Genere: Narrativa per ragazzi

Vi chiediamo di scrivere nel commento il nome che usate su facebook e la squadra di appartenenza per potervi assegnare il relativo bonus.

Jack adora il suo maialino di pezza, Mimalino, detto Lino. È sempre lì per lui, nei giorni belli e in quelli brutti. Una vigilia di Natale, però, succede una cosa terribile: Lino si perde. Ma la vigilia di Natale è il giorno dei miracoli e delle cause perse, è la notte in cui tutto può prendere vita... anche i giocattoli.
Jack e il suo nuovo pupazzo, il Maialino di Natale (fastidioso sostituto fresco di negozio), si imbarcano in un piano audace. Insieme intraprenderanno un viaggio mozzafiato nella Terra dei Perduti, dove ‒ con lʼaiuto di un portapranzo parlante, di una bussola coraggiosa e di un essere alato di nome Speranza ‒ cercheranno di salvare il miglior amico che Jack abbia mai avuto dal terribile Perdente: un mostro fatto di rottami che divora ogni cosa…


Dal genio creativo di J.K. Rowling, una delle più belle storie di Natale mai scritte, piena della tenerezza irresistibile dellʼinfanzia di fronte al grande mistero della perdita. L’affettuosa, inesauribile fantasia dell’autrice e la compassione verso le persone e gli oggetti amati che assorbono i sentimenti umani sono la celebrazione del calore della famiglia, del prendersi cura e del sentirsi capiti e della autentica sostenibilità delle cose.
Con le bellissime illustrazioni del pluripremiato artista Jim Field, Il Maialino di Natale è destinato a diventare un classico amato da adulti e bambini.

Questo blog è affiliato ad Amazon.

Comprando l'articolo da questo link ci aiutate a sostenere il nostro blog. 

Il prezzo finale non subirà alcuna variazione nè incrementi di prezzo.



Buongiorno lettori,


Vi porto oggi sul blog una lettura natalizia - anche se leggermente in anticipo - ma non ho resistito nel leggere il nuovo e tanto chiacchierato libro della Rowling “Il maialino di Natale”.

Sono sicura che la maggior parte di voi lo abbia visto esposto nelle librerie o biblioteche, ne ha sentito parlare da qualcuno o visto in giro qualche recensione su questo libro, se non addirittura letto anche voi!


Come potete immaginare tutto ciò che scrive la Rowling diventa subito interessante per i lettori amanti della saga di Harry Potter e anche questa lettura per bambini che regala tanta magia e amore non è da meno!


Il nostro protagonista è Jack, un bambino curioso e tranquillo che ha come migliore amico un maialino di pezza. Mimalino, detto Lino, è da sempre con lui, lo sostiene nei momenti difficili, lo abbraccia quando ne ha bisogno e gli asciuga le lacrime quando è triste.

Lino è fondamentale per Jack ma anche Jack lo è per Lino, sono inseparabili! 


Il suo odore familiare è ristoratore per l’anima del bambino soprattutto ora che i genitori si sono separati e la madre si è risposata con un uomo che ha una figlia, Holly, diventata a tutti gli effetti la sorellastra di Jack.

Holly però è scontrosa, diversa da come la conosceva Jack a scuola e molto spesso litiga con il bambino per un nonnulla. 


Una di queste litigate sfocerà con la scomparsa di Lino proprio alla vigilia di Natale e Jack si dispererà piangendo e rimanendo solo nella sua stanza per ore senza voler vedere nessuno.


Per rimediare al danno fatto Holly va al negozio di giocattoli e compra un maialino di pezza identico a Lino ma Jack non lo accetta.

Lino non è sostituibile, il suo odore non è imitabile e il suo amore non avrà eguali a nessun altro. 


Così Jack ancora disperato non sa che alla vigilia di Natale i miracoli possono accadere e molto presto si troverà immerso in un mondo magico dove le Cose parlano, hanno una loro città e un cattivo che le divora se non rispettano le regole della Terra dei Perduti.


Con l’aiuto del nuovo maialino di Natale, sostituto di Lino, Jack affronterà pericoli e avventure, incontrerà amici che lo aiuteranno e nemici che lo vogliono far mangiare ma la cosa fondamentale che troverà è la consapevolezza dell’amore, comprenderà - come solo i bambini riescono - il dolore della perdita e la sua elaborazione.


Un libro dolce e tenero che con un pizzico di magia insegna ai bambini che ciò che perdono rimarrà sempre nel loro cuore, che un amore perso non si può sostituire certo, ma ci saranno altri amori ad irradiare di luce e amore la loro vita.


Una storia che entrerà a far parte del classico di natale, che ogni anno i bambini vorranno leggere e che, una volta che verrà prodotto il film animato - che secondo me ci starebbe benissimo - guarderanno all’infinito.

Mi ha fatto pensare un pochino al cartone di Toy story dove i giocattoli prendono vita. 


La narrazione poetica che l’autrice utilizza incanta sin dalla prima pagina stregando grandi e piccini alle sue pagine fino alla fine della storia che si conclude nel modo migliore, per tutti!


Questa storia mi ha ricordato un racconto che scrissi diverso tempo fa, di giocattoli che si animano e mi ha riportato alla mente un pupazzo di pezza simile a Maialino di Natale. Ma il giocattolo che mi ha riportato più di tutti alla memoria è stato il mio bambolotto che da bambina non lasciavo mai e portavo sempre con me così come fa Jack con il suo Lino.

E mi ha ricordato un episodio che è passato alla storia nella mia famiglia di quando il bambolotto ormai sporco e bisognoso di una lavata ha dovuto fare il suo primo viaggio in lavatrice e io, troppo piccola per capirlo, ho fatto tutto il lavaggio attaccata all'oblò della lavatrice a piangere disperata pensando che il mio bambolotto stesse affogando senza voler sentire ragioni da nessuno.


E’ sempre bello quando un libro ti fa rivivere degli episodi della vita che hai quasi scordato e quindi non posso che essere contenta doppiamente per aver letto questo libro di cui consiglio la lettura a tutti. 

Soprattutto a quei bambini che non amano leggere, ne rimarranno stregati!


❓E ora vi chiedo

Avete letto questo libro? Vi ha riportato alla memoria antichi ricordi?

Da bambini anche voi avevate un pupazzo preferito?

Vi leggo volentieri nei commenti💕




sabato 2 ottobre 2021

"Piccole donne" - Louise May Alcott - Recensione lettura extra

 Hey Readers!!

Qui verrà recensita la lettura extra del mese di Ottobre!




Titolo: Piccole donne
Autore: Louisa May Alcott
Editore: RBA 
Genere: Classico








Vi chiediamo di scrivere nel commento il nome che usate su facebook e la squadra di appartenenza per potervi assegnare il relativo bonus.




"Piccole donne" è la storia delle sorelle March, così diverse eppure complementari tra loro: Meg, la maggiore, è la più mite e responsabile; Jo, ribelle e creativa, ha il dono della scrittura; Beth, dolce e delicata, suona il pianoforte con grande talento; Amy, frizzante e vanitosa, è la piccola di casa e sogna di diventare un’artista. Seguendo il succedersi delle stagioni, vediamo le quattro sorelle crescere e farsi donne prendendo parte ad alcuni degli eventi più significativi delle loro vite: quando, il giorno di Natale, rinunciano alla propria colazione per donarla ai bambini più poveri; quando Meg e Jo vengono invitate al ballo di Capodanno della signora Gardiner; quando stringono amicizia con il giovane Laurie e con il suo generosissimo nonno; quando si sostengono a vicenda nei momenti difficili, uscendone più forti e più unite di prima. Fin dalla sua pubblicazione nel 1868, "Piccole donne" è stato uno straordinario successo: considerato uno dei capolavori assoluti della letteratura per ragazzi, è un romanzo senza tempo che oggi, a distanza di oltre centocinquant’anni, ha ancora molto da dirci.


Questo blog è affiliato ad Amazon.

Comprando l'articolo da questo link ci aiutate a sostenere il nostro blog. 

Il prezzo finale non subirà alcuna variazione nè incrementi di prezzo.



Buona sera lettori, 

Oggi sono qui a parlarvi di un grande classico di formazione che credo la maggior parte di voi abbia letto in adolescenza ma che io ancora non avevo recuperato.


Purtroppo sono tanti i libri che da adolescente non ho letto per far posto ai fantasy che invece mi incuriosivano di più e così mi sono ripromessa di recuperarli se non tutti, la maggior parte!

Per questo oggi vi parlo del romanzo di Louisa May Alcott, Piccole donne.


Come si può intuire anche dal titolo, la storia è incentrato su delle protagoniste donne, in particolare sulle quattro ragazze March.

Conosciamo subito le donne della famiglia March intorno al camino in attesa del rientro a casa della madre. Il padre è partito per la guerra e nonostante non siano felici per questo e sentano la sua mancanza, tutti cercano di risollevarsi il morale e non pensare a questo allontanamento.


Le quattro ragazze sono: 

Margaret, detta Meg, la più grande, ha sedici anni e una passione per la moda e i bei vestiti. E' la più seria delle quattro sorelle e la più ligia al dovere.

Josephine, detta Jo, è il maschiaccio del gruppo. Ha quindici anni e una passione per la scrittura che coltiva con amore e dedizione.

Elizabeth, detta Beth, ha tredici anni e la passione per la musica, suona divinamente il pianoforte ma è anche molto timida, tant'è che non va a scuola ma studia a casa.

Amy è la piccola di casa, con i suoi dodici anni è la più vanitosa di tutte le sorelle March. E’ brava nel disegno e nella pittura ma è parecchio capricciosa.


In “Piccole donne” vivremo un anno con le quattro ragazze e la loro vita quotidiana, conoscendole ogni giorno di più, imparando i loro difetti e i loro pregi, vivendo le loro paure e le loro gioie. 


Infatti la loro vita è fatta di una quotidianità semplice. Le giornate trascorrono tra impegni lavorativi e familiari che occupano la loro giornata ma sempre accompagnate dall’amore dolce che le unisce.


Ma anche loro hanno i loro bisogni e le loro necessità.

Vedremo come un paio di guanti nuovi o un vestito strappato cambino l’esito di una serata in società, o di come un’amicizia nata tra vicini possa migliorare la vita di entrambe le famiglie, creando un forte legame.


Vi ho presentato sopra ogni ragazza con le proprie qualità e passioni. 

Questo perché per loro le passioni sono molto importanti e avranno un posto importante nella storia. Ad esempio la nostra cara Jo, amante dei libri e della scrittura grazie alla sua passione riesce a pubblicare alcuni suoi racconti in un quotidiano. 

O la piccola Amy, che regala i suoi bellissimi disegni e ritratti a familiari e amici.


Le caratterizzazioni dei personaggi sono accurate infatti l’empatia che l’autrice crea tra personaggi e lettore è unica. Per ogni difficoltà passata dalla famiglia vorremmo poterla aiutare con ogni nostro mezzo possibile e per ogni loro gioia il lettore si trova a saltare in piedi ed esultare, quasi fossero membri della nostra famiglia e stessimo celebrando i loro successi. 


Questo legame che l’autrice è riuscita a creare con noi lettori è la parte che più ho preferito del libro, infatti prediligo i libri che creano empatia coi personaggi, facendoli entrare a far parte della mia famiglia letteraria!


La signora March è una figura essenziale nella famiglia. 

Vi ho detto che il padre non è presente nella prima parte del libro, troviamo infatti una famiglia con un impronta matriarcale, dove le decisioni familiari vengono prese principalmente dalla madre. L’insegnamento che da alle sue figlie è fondamentale per la loro crescita. Molte saranno le lezioni di vita che insieme alle quattro ragazze, apprendiamo, soprattutto la conversazione fatta con Jo, dove scopriamo che anche la madre ha bisogna di una guida nella vita, che ha trovato nel padre, che la aiuta quotidianamente a superare le sue paure e difetti.


Un’altra parte che mi è piaciuta molto della storia è il loro gioco del pellegrino. La loro dedizione al voler cambiare e migliorare, all’essere più brave e la crescita che abbiamo visto nelle ragazze mi ha fatto ricordare la mia adolescenza e i buoni propositi che mi impegnavo a raggiungere.


Due parti mi hanno fatto quasi piangere, le più emozionanti e toccanti.

Una è stata la malattia di Beth e del padre, la preoccupazione dell’intera famiglia e la paura di perdere le persone a loro care.

L’altra è la scelta di Jo, nel tagliare i capelli. Lì non ho resistito e una lacrimuccia è scesa per la forza e determinazione della ragazza. 

Infatti è la mia sorella preferita anche se caratterialmente mi ritrovo molto in Meg.

Anche io sono la maggiore di tre fratelli, sono la più seria dei tre e la più ligia al dovere. 


Nel corso della storia incontriamo anche tanti personaggi che accompagneranno le numerose avventure delle ragazze, il più importante è il loro giovane vicino di casa, Theodore Laurence.


Un romanzo di formazione che mi sarebbe piaciuto leggere quando ero adolescente

ma che ho adorato e apprezzato parecchio leggere ora, per numerosi insegnamenti e le infinite riflessioni che questa lettura mi ha dato.

Il ruolo della famiglia, fondamentale in questa storia, è ben descritto e illustrato. 


Consiglio la lettura di questo libro a chi ancora non l’ha letto perché questo è uno di quei libri che va letto una volta nella vita. Continuerò sicuramente la storia leggendo i successivi volumi perchè voglio proseguire le avventure delle sorelle March!

Ho letto questo fantastico libro nell'edizione RBA che adoro!


❓Ora vi chiedo...

Avete letto questo libro?

Qual è il classico che tutti hanno letto e che voi ancora non avete avuto il coraggio di iniziare?

Vi leggo volentieri nei commenti💕


martedì 14 settembre 2021

"Mr. Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina" - Fannie Flagg - Recensione lettura extra

    Hey Readers!!

Qui verrà recensita la lettura extra del mese di Settembre!



Titolo: Mr. Zuppa Campbell, Il pettirosso
e la bambina
Autore: Fannie Flagg
Editore: Bur Biblioteca Univ.
Rizzoli
Genere: Narrativa contemporanea




Vi chiediamo di scrivere nel commento il nome che usate su facebook e la squadra di appartenenza per potervi assegnare il relativo bonus.


Con lo stesso stile di Pomodori verdi fritti, Fannie Flagg regala ai suoi milioni di lettori un'altra storia di amore e speranza. L'inverno è alle porte e a Lost River, un piccolo paese nel profondo sud dell'Alabama, arriva l'anziano Mr. Campbell (orfano dalla nascita, trovato in una culla accanto a una lattina della famosa zuppa) per fuggire dal freddo di Chicago. Subito lo attende una brutta sorpresa: l'albergo dove deve alloggiare è bruciato. Al suo posto però ad accoglierlo c'è la casa di una stravagante signora. Le attenzioni degli abitanti di Lost River lo fanno sentire per la prima volta parte di una comunità, e quando Mr. Campbell conosce Patsy, una bambina timida con una gamba malata di cui nessuno si è mai occupato, viene conquistato dalla sua dolcezza e sente che quella è la sua famiglia.


Questo blog è affiliato ad Amazon.
Comprando l'articolo da questo link ci aiutate a sostenere il nostro blog. 
Il prezzo finale non subirà alcuna variazione nè incrementi di prezzo.


Buongiorno cari lettori,


Oggi inizio la mia recensione di “Mr Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina” di Fannie Flagg con questa frase:


“Non è incredibile come un uccellino così piccolo sia riuscito a cambiare così tante vite?”


Perché proprio questo uccellino sarà il fulcro di tutta la storia. Ma partiamo dal principio!


Il signor Oswald Campbell, un uomo di 52 anni chiamato così perché da piccolo è stato abbandonato in una cesta con un barattolo di zuppa da cui prese il nome, va come ogni anno a fare una visita di controllo. Purtroppo però il dottore gli da una brutta notizia. Non gli resta molto da vivere, i suoi polmoni sono al collasso e per questo gli consiglia di andare in un posto dove l’aria è più pulita e l’inverno non così rigido come a Chicago.


E’ così che il Signor Campbell segue il consiglio del medico e si trasferisce a Lost River, un paesino rurale del sud dell’Alabama abitato da poche anime dove il caro Oswald scopre cosa vuol dire far parte di una comunità. Scopre il potere dell’amore e di essere amato ma non solo, riesce ad esternare quella passione che aveva accantonato per paura di non essere all’altezza. Metterà da parte il suo cinismo e la solitudine che da sempre l’hanno accompagnato nella vita e si lascerà abbracciare da questa comunità allegra e altruista.


Il Signor Oswald si attaccherà ad una bambina, Patsy, che come lui non ha avuto una vita facile sin dalla nascita. Patsy dopo essere stata abbandonata un’altra volta, viene accolta in casa da una signora del paese, Francis, che insieme a tutto il paese decide di sottoporre la piccola all’intervento che tanto le serve per poter vivere bene.


E qui entra in gioco l’uccellino. 

Jack è un cardinale che, a causa di un incidente causato da due ragazzini, ha perso l’uso dell’ala e non può volare e vivere in libertà. Roy, il proprietario del market del paese, l’ha salvato e preso con sé. Tutti in paese vogliono bene a quell’uccellino che è diventata la mascotte di tutti. 


Patsy si attaccherà tantissimo al piccolo Jack, diventando il suo migliore amico e confidente. 

E sarà la sua ancora per i difficili interventi a cui si deve sottoporre. 


Lost River viene descritto dall’autrice come un paesino magico. Le descrizioni dettagliate trasportano il lettore nel letto del grande fiume ad ammirare con Oswald e gli altri abitanti i magnifici paesaggi verdeggianti che lo ricoprono.


Tutti i personaggi vengono descritti minuziosamente, la loro vita, cosa hanno fatto e cosa fanno nel paese. Tutti aiutano tutti in un’atmosfera di solidarietà e c’è nell’aria quasi un profumo magico che ti spinge a trasferirsi a Lost River e non andar più via.


Ho già letto anni fa un libro di questa autrice, Pomodori verdi fritti. Con quella storia l’autrice mi ha fatto amare la sua penna, ma con questa mi ha scaldato il cuore. Sicuramente leggerò qualche altra sua opera e sò già che non ne rimarrò delusa.


Una storia di difficoltà che si risolvono con l’amore e l’aiuto di amici che ci vogliono bene, perchè ci vuole davvero poco per stare bene se si ha intorno qualcuno che ci ama.

Una storia con un finale magico, forse troppo per essere vero, ma è pur sempre bello poter sognare no?


Vi consiglio se non l’avete ancora fatto di leggere qualcosa di Fannie Flagg e se vi serve una storia con un pizzico di magia, bè, questo libro fa al caso vostro!🌟


❓E ora vi chiedo..

Avete o avete avuto un animale domestico a cui siete affezionati? 

Vi piacciono le storie con un pizzico di magia?

Vi leggo volentieri nei commenti💕



martedì 10 agosto 2021

"La parola alla difesa" - Agatha Christie - Recensione lettura extra Agosto

   Hey Readers!!

Qui verrà recensita la lettura extra del mese di Agosto!






Titolo: La parola alla difesa
Autore: Agatha Christie
Editore: Mondadori
Genere: Romanzo giallo


Vi chiediamo di scrivere nel commento il nome che usate su facebook e la squadra di appartenenza per potervi assegnare il relativo bonus.


Una giovane donna, Elinor Carlisle, siede sul banco degli imputati perché accusata di assassinio. L'accusa è molto grave e le prove a suo carico sono numerose. Elinor ha un movente: la vittima, Mary Gerrard, dama di compagnia di una sua anziana e ricca zia, le aveva infatti sottratto una consistente eredità inoltre, l'omicidio, per avvelenamento da morfina, era avvenuto durante una colazione alla quale avevano partecipato solo tre persone, la vittima, Elinor e una vecchia, irreprensibile infermiera. Ogni cosa è a suo sfavore e tutti sono già convinti della colpevolezza dell'imputata. Tutti tranne Poirot che con la sua consueta abilità riesce a risolvere il complicato puzzle giungendo a una ricostruzione veramente inaspettata del caso. Scritto nel 1933, "La parola alla difesa" è uno dei romanzi più profondi e incisivi di Agatha Christie.


Questo blog è affiliato ad Amazon.
Comprando l'articolo da questo link ci aiutate a sostenere il nostro blog. 
Il prezzo finale non subirà alcuna variazione nè incrementi di prezzo.



Buongiorno lettori,


oggi vi parlo di un libro della Regina dei gialli "Parola alla difesa! di Agatha Christie, dove il vero colpevole è sotto gli occhi di tutti ma ben camuffato e solo l’occhio attento di Poirot riuscirà a scovare.


Elinor Carlisle si ritrova ad ereditare l’intero patrimonio della zia appena deceduta senza aver fatto testamento.


Le ultime volontà, sussurrate proprio all’orecchio della nipote mentre è in punto di morte, sono di provvedere alla sua dama di compagnia, Mary Gerrard, giovane ragazza di cui la vecchia signora si è sempre occupata con un occhio di riguardo, istruendola e trattandola quasi come una figlia.


Elinor non prova particolare simpatia per Mary, in quanto il suo fidanzato Roderick Welman si è invaghito della giovane e il fidanzamento, di comune accordo viene sciolto.


Quando un pomeriggio il dottor Lord viene chiamato nella casa della vecchia signora Welman, da poco deceduta,  per assistere alla morte precoce di Mary Gerrard per avvelenamento, ogni colpa viene fatta ricadere sulla giovane ereditiera che l'aveva invitata a colazione insieme all'infermiera comunale.


Tutte le prove portano alla colpevolezza di Elinor. Tutti la credono colpevole, ma sarà Poirot con il suo intervento decisivo a cambiare le carte in tavola e a portare giustizia nell’aula di tribunale.


Con il suo occhio attento ai minimi dettagli e la sua volontà di far luce sulle menzogne che ogni testimone ha dichiarato, per un motivo o per l’altro, riuscirà a stupire tutti con la sua logica e la risoluzione del caso che sembrava già concluso in partenza.


Questo per me è il primo libro che leggo della Christie con Poirot come investigatore.

Mi è piaciuta la scorrevolezza della trama che possiamo suddividere in tre parti.

La prima che si svolge sotto il punto di vista di Elinor che riguarda il resoconto della morte della zia e di Mary, il secondo sotto il punto di vista di Poirot dove chiacchiera con i vari personaggi per farsi un’idea del delitto e così assistiamo allo svolgimento delle indagini, e per ultimo, in tribunale, sempre sotto il punto di vista di Elinor dove assistiamo al proscioglimento delle accuse e allo sbroglio di una storia più intricata e contorta del previsto.


La caratterizzazione di luoghi e personaggi è sobria ma abbiamo una descrizione interessante dei sentimenti che delineano i personaggi così come i giudizi - e pregiudizi - degli stessi che via via li caratterizzano dalle bocche altrui.


Ho trovato interessanti le riflessioni sulla morte assistita che più volte viene menzionata dai personaggi nel corso della storia.


Nonostante ci siano stati vari buchi nella trama che mi hanno lasciata un pò perplessa, come le varie spiegazioni del perchè ogni personaggio ha mentito nascondendosi dietro una bugia nonostante fosse innocente, questa lettura mi ha fatto trascorrere alcune serate in piacevole compagnia.


Quindi vi consiglio di leggere questo libro della Christie se vi piacciono le investigazioni e cercare il vero colpevole dai minimi dettagli, non ve ne pentirete!


lunedì 5 luglio 2021

"La rilegatrice di storie perdute" - Cristina Caboni - Recensione lettura extra Luglio

  Hey Readers!!

Qui verrà recensita la lettura extra del mese di Luglio!




Titolo: La rilegatrice di storie perdute

Autore: Cristina Caboni

Editore: Garzanti

Genere: Narrativa contemporanea








Vi chiediamo di scrivere nel commento il nome che usate su facebook e la squadra di appartenenza per potervi assegnare il relativo bonus.


La copertina finemente lavorata avvolge le pagine ingiallite dal tempo. Con gesti delicati ed esperti Sofia sfiora la pelle e la carta per restaurare il libro e riportarlo al suo antico splendore. La legatoria è la sua passione. Solo così riesce a non pensare alla sua vita che le sta scivolando di mano giorno dopo giorno. Quando arriva il momento di lavorare sulle controguardie, il respiro di Sofia si ferma: al loro interno nascondono una sorpresa. Nascondono una pagina scritta a mano: è la storia di una donna, Clarice, appassionata di arte e di libri. Un'abile rilegatrice vissuta nel primo Ottocento, quando alle donne era proibito esercitare quella professione. Una donna che ha lottato per la sua indipendenza. Alla luce fioca di una candela ha affidato a quel libro un messaggio lanciato nel mare del tempo, e una sfida che può condurre a uno straordinario ritrovamento chi la raccoglierà. Sofia non può credere al tesoro che ha tra le mani. Quella donna sembra parlare al suo cuore, ai suoi desideri traditi. È decisa a scoprire chi sia, e quale sia il suo segreto. Ad aiutarla a far luce su questo mistero sarà Tomaso Leoni, un famoso cacciatore di libri antichi ed esperto di grafologia. Insieme seguono gli indizi che trovano pagina dopo pagina, riga dopo riga, città dopo città. Sono i libri a sceglierci, e quel libro ha scelto Sofia. Dopo più di duecento anni, solo lei può ridare voce a Clarice. E solo la storia di Clarice può ridare a Sofia la speranza che aveva perduto. Perché la strada per la libertà di una donna è piena di ostacoli, ma non bisogna mai smettere di mirare all'orizzonte.






Buongiorno cari lettori,


Oggi vi voglio parlare di un libro che mi ha catturata sin dalla prima pagina con la sua storia. Sto parlando del libro della Caboni “La rilegatrice di storie perdute” dove i libri e i segreti del passato fanno da protagonisti a questa meravigliosa storia.


Sofia Bauer è stanca della vita che sta conducendo. Dopo il matrimonio con Alberto pian piano ha annientato la sua personalità per compiacere il marito, non riuscendoci mai del tutto. Questo l’ha portato ad abbandonare il suo lavoro da bibliotecaria e ad accantonare la sua passione per la rilegatura. 


Ormai stanca di sprecare la sua vita troverà la forza di fare il passo che tanto desidera grazie ad un libro e al suo segreto che nasconde all’interno.

Il libro è di Fohr, il suo scrittore preferito, e all’interno, sotto la copertina, mentre lo sta restaurando, Sofia trova una lettera scritta a mano di Clarice, una nobildonna del 1800.


Questa lettera con la sua storia e il suo mistero darà la forza a Sofia di prendere in mano la sua vita e aiutata da Tomaso, un bravissimo grafologo, svelerà il mistero che si cela dietro le lettere di Clarice.


Secondo libro che leggo della Caboni e come nel primo “La custode del miele e delle api” ho trovato la narrazione scorrevole, elegante e ricca d’amore, quasi fiabesca.


La narrazione è in terza persona ma la particolarità è la doppia linea temporale che permette al lettore di conoscere contemporaneamente la storia delle due protagoniste del romanzo.


Ho apprezzato che ad ogni inizio capitolo ci fosse una citazione dei grandi autori letterari come Goethe, Hemingway, Shelley e Austen.


Molte sono state le riflessioni mentre leggevo questo romanzo come molti sono stati i temi che l’autrice ha voluto inserire nel testo senza però caricarlo e appesantirlo. Ad esempio la violenza domestica sia fisica che psicologica o le responsabilità genitoriali e l’importanza dei nonni.


La Caboni mi ha fatto anche riflettere sulla condizione sociale e lavorativa di una donna e la sua evoluzione nei secoli.


Ho trovato molto interessante anche la parte sulla rilegatura, molto accurata e avvincente.

La ricerca dei due libri e il ritrovamento delle due lettere per scoprire la storia della donna dell’800 è stata intrigante, io che amo questo tipo di storie con dei misteri da svelare non ho potuto fare altro che divorare la lettura pagina dopo pagina.


Una lettura gradevole e per nulla pesante ideale per chi ama le storie romantiche con un pizzico di mistero, tra passato e presente.




Informazioni personali

La mia foto
��Book Bloggers ��Elettra e Febe ↙️ Siamo due amiche divoratrici di libri che hanno deciso di condividere la loro passione per tutto quello che riguarda la lettura ▶️ Recensioni~Curiosità~Libri~Film

Mouse