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martedì 14 settembre 2021

"Mr. Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina" - Fannie Flagg - Recensione lettura extra

    Hey Readers!!

Qui verrà recensita la lettura extra del mese di Settembre!



Titolo: Mr. Zuppa Campbell, Il pettirosso
e la bambina
Autore: Fannie Flagg
Editore: Bur Biblioteca Univ.
Rizzoli
Genere: Narrativa contemporanea




Vi chiediamo di scrivere nel commento il nome che usate su facebook e la squadra di appartenenza per potervi assegnare il relativo bonus.


Con lo stesso stile di Pomodori verdi fritti, Fannie Flagg regala ai suoi milioni di lettori un'altra storia di amore e speranza. L'inverno è alle porte e a Lost River, un piccolo paese nel profondo sud dell'Alabama, arriva l'anziano Mr. Campbell (orfano dalla nascita, trovato in una culla accanto a una lattina della famosa zuppa) per fuggire dal freddo di Chicago. Subito lo attende una brutta sorpresa: l'albergo dove deve alloggiare è bruciato. Al suo posto però ad accoglierlo c'è la casa di una stravagante signora. Le attenzioni degli abitanti di Lost River lo fanno sentire per la prima volta parte di una comunità, e quando Mr. Campbell conosce Patsy, una bambina timida con una gamba malata di cui nessuno si è mai occupato, viene conquistato dalla sua dolcezza e sente che quella è la sua famiglia.


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Buongiorno cari lettori,


Oggi inizio la mia recensione di “Mr Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina” di Fannie Flagg con questa frase:


“Non è incredibile come un uccellino così piccolo sia riuscito a cambiare così tante vite?”


Perché proprio questo uccellino sarà il fulcro di tutta la storia. Ma partiamo dal principio!


Il signor Oswald Campbell, un uomo di 52 anni chiamato così perché da piccolo è stato abbandonato in una cesta con un barattolo di zuppa da cui prese il nome, va come ogni anno a fare una visita di controllo. Purtroppo però il dottore gli da una brutta notizia. Non gli resta molto da vivere, i suoi polmoni sono al collasso e per questo gli consiglia di andare in un posto dove l’aria è più pulita e l’inverno non così rigido come a Chicago.


E’ così che il Signor Campbell segue il consiglio del medico e si trasferisce a Lost River, un paesino rurale del sud dell’Alabama abitato da poche anime dove il caro Oswald scopre cosa vuol dire far parte di una comunità. Scopre il potere dell’amore e di essere amato ma non solo, riesce ad esternare quella passione che aveva accantonato per paura di non essere all’altezza. Metterà da parte il suo cinismo e la solitudine che da sempre l’hanno accompagnato nella vita e si lascerà abbracciare da questa comunità allegra e altruista.


Il Signor Oswald si attaccherà ad una bambina, Patsy, che come lui non ha avuto una vita facile sin dalla nascita. Patsy dopo essere stata abbandonata un’altra volta, viene accolta in casa da una signora del paese, Francis, che insieme a tutto il paese decide di sottoporre la piccola all’intervento che tanto le serve per poter vivere bene.


E qui entra in gioco l’uccellino. 

Jack è un cardinale che, a causa di un incidente causato da due ragazzini, ha perso l’uso dell’ala e non può volare e vivere in libertà. Roy, il proprietario del market del paese, l’ha salvato e preso con sé. Tutti in paese vogliono bene a quell’uccellino che è diventata la mascotte di tutti. 


Patsy si attaccherà tantissimo al piccolo Jack, diventando il suo migliore amico e confidente. 

E sarà la sua ancora per i difficili interventi a cui si deve sottoporre. 


Lost River viene descritto dall’autrice come un paesino magico. Le descrizioni dettagliate trasportano il lettore nel letto del grande fiume ad ammirare con Oswald e gli altri abitanti i magnifici paesaggi verdeggianti che lo ricoprono.


Tutti i personaggi vengono descritti minuziosamente, la loro vita, cosa hanno fatto e cosa fanno nel paese. Tutti aiutano tutti in un’atmosfera di solidarietà e c’è nell’aria quasi un profumo magico che ti spinge a trasferirsi a Lost River e non andar più via.


Ho già letto anni fa un libro di questa autrice, Pomodori verdi fritti. Con quella storia l’autrice mi ha fatto amare la sua penna, ma con questa mi ha scaldato il cuore. Sicuramente leggerò qualche altra sua opera e sò già che non ne rimarrò delusa.


Una storia di difficoltà che si risolvono con l’amore e l’aiuto di amici che ci vogliono bene, perchè ci vuole davvero poco per stare bene se si ha intorno qualcuno che ci ama.

Una storia con un finale magico, forse troppo per essere vero, ma è pur sempre bello poter sognare no?


Vi consiglio se non l’avete ancora fatto di leggere qualcosa di Fannie Flagg e se vi serve una storia con un pizzico di magia, bè, questo libro fa al caso vostro!🌟


❓E ora vi chiedo..

Avete o avete avuto un animale domestico a cui siete affezionati? 

Vi piacciono le storie con un pizzico di magia?

Vi leggo volentieri nei commenti💕



8 commenti:

  1. #stivalevagabondo
    Oswald Campbell (orfano dalla nascita, trovato in una culla accanto a una lattina della famosa zuppa) vive a Chicago, ha 52 anni, è divorziato e vive una vita in solitudine. È quasi Natale quando recandosi alla sua consueta visita di controllo scopre che gli mancano pochi mesi di vita perché i suoi polmoni sono al collasso. Su consiglio del medico si trasferisce a Lost River, un piccolo paese nel profondo sud dell'Alabama. L'albergo in cui dovrebbe alloggiare è bruciato ma ad accoglierlo c'è la casa di una stravagante signora. Le attenzioni degli abitanti di Lost River lo fanno sentire per la prima volta parte di una comunità, e
    Le sue giornate sul fiume scorrono nel dolce far niente: una visita al negozio di Roy, quattro chiacchiere con il postino pescatore Claude, tanto tempo per riflettere e per provare a ritrovare lo stimolo verso quelle cose cui in passato ha rinunciato e che ora potrebbero essere la sua salvezza. Tutto nella consapevolezza che ogni giornata potrebbe essere l'ultima. Quando Mr. Campbell conosce Patsy, una bambina timida con una gamba malata di cui nessuno si è mai occupato, viene conquistato dalla sua dolcezza e sente che quella è la sua famiglia.
    Ho letto un paio di libri di Fannie Flagg e devo confessare che non mi sono per niente piaciuti. Questa storia, a differenza delle altre, mi ha lasciato con un sorriso e ha riscaldato il cuore. I personaggi sono ben costruiti, le descrizioni dei paesaggi hanno il potere di trasportarti in un’America rurale ma decisamente affascinante.
    Una bella storia a lieto fine, una favola troppo bella per essere vera ma che alleggerisce il cuore

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  2. Squadra Stivale vagabondo
    È la prima volta che leggo un libro di Fannie Flagg.
    Premetto che non è il mio genere, però è arrivato in un momento in cui avevo veramente bisogno di qualcosa di magico che mi scaldasse un po'il cuore ❤️ e mi facesse sorridere.
    Oswald Campbell è un uomo intristito dalla vita, non ha mai conosciuto la sua famiglia di origine e questo ha fatto sì che lui non riuscisse mai a gioire della vita sentendosi sempre infelice e affogando nell' alcool tutti i suoi problemi.
    Un giorno recandosi ad un controllo medico gli viene diagnosticata una grave malattia polmonare e gli viene detto che ha necessità di respirare un' aria diversa e quindi deve allontanarsi dalla città.
    Ed è grazie a questo che andrà a vivere in questo paese Lost River, un paese piccolissimo ma dove vivono persone con un cuore ❤️ grande.
    Sarà grazie a loro e alla piccola Patsy che scoprirà cosa significa amare ed essere amati.
    Una favola con un bellissimo lieto dei bellissimi personaggi ma soprattutto ricca di amore e amicizia quella vera.

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  3. Non lo avevo mai letto, bellissimo da come viene presentato ❤️

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    1. E' davvero molto bello, se non hai mai letto nulla di questa autrice te lo consiglio assolutamente💙

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  4. Io avevo delle tartarughe a cui ero molto legata. Bella recensione, davvero❤️

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  5. Anche io vorrei recuperare qualche libro della Flagg. Volevo cominciare da "pomodori verdi fritti". Ma anche questo sembra bellissimo e mi piacciono le storie con un piccolo di magia. Ho avuto moltissimi animali a cui ero affezionata. Ora mi è rimasto il mio cagnolino :-)

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  6. Prima del mio commento ho bisogno di fare due premesse.
    Premessa 1: non so perché, ma mi ero convinta che il signor Campbell fosse anziano, e che tutti a Lost River fossero anziani. Invece andando a riguardare per scrivere la recensione ho visto che aveva solo 52 anni. Probabilmente ho confuso la “pensione di invalidità” con la “pensione” e basta. Fatto sta che ero convinta di aver letto un libro su dei simpatici vecchietti, invece il protagonista è più giovane di mio padre. Però così alcune cose hanno più senso.
    Premessa 2: il titolo è stato tradotto molto male dall’inglese (“A redbird Christmas”). Ok, serviva far capire al pubblico italiano di cosa parlasse il libro, e ok, se uno legge “cardinale” pensa alla chiesa e non a un uccellino, però la scelta non mi convince. Altra cosa, il signor Campbell nel libro si chiama “Oswald Pomodoro Campbell”, non “Oswal Zuppa Campbell” (perché è orfano ed è stato trovato in una scatola di minestra Campbell’s), e anche qui non mi spiego molto la scelta di traduzione, e la cosa mi infastidisce.
    Veniamo ora al commento vero e proprio: è un libro nel perfetto stile di Fannie Flagg, con personaggi ben caratterizzati che alla fine ti sembra un po’ di conoscere e vorresti avere per vicini di casa, una graziosa cittadina dell’Alabama immersa nella natura e persone dal cuore buono pronte ad aiutare chi è in difficoltà. Il signor Campbell fa un viaggio che lo porta ad avere nuova vita e nuove aspirazioni, e gli incontri a Lost River lo aiutano a vivere in modo più pieno e felice. Frances e le signore della “Società Segreta dei Pallini” sono proprio divertenti, Roy e il piccolo cardinale Jack sono un duo comico adorabile, e non si può fare a meno di voler bene alla piccola Patsy. Divertente e molto scorrevole, una lettura consigliata, magari sotto Natale!

    Per rispondere alle vostre domande: come animali domestici ho avuto solo due pesci rossi (non so nemmeno se contano xD) e ni, i libri "con un pizzico di magia" mi piacciono sì e no. Preferisco i libri in cui la magia c'è o non c'è del tutto, queste vie di mezzo di fanno un po' storcere il naso. Questo libro si leggeva benissimo anche senza il "Miracolo di Natale" dei cardinali secondo me... mi aspettavo ad esempio che Patsi incontrasse UN singolo cardinale e pensasse di aver visto Jack, o qualcosa di simile. Però alla fine sono soddisfatta della lettura anche così :)


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