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sabato 28 agosto 2021

Recensione "Cuore di tenebra" - Joseph Conrad

 



Titolo: Cuore di tenebra

Autore: Joseph Conrad

Editore: Feltrinelli

Genere: Classico






Marlowe racconta di aver avuto l'incarico di sostituire un capitano fluviale ucciso dagli indigeni nell'Africa centrale. Si imbarca su una nave francese e, giunto alla stazione della compagnia, vede come gli indigeni muoiano di stenti e di sfruttamento. Dopo un lungo viaggio di duecento miglia sul fiume rintraccia Kurtz, un leggendario agente capace di procurare più avorio di ogni altro. In realtà Kurtz, uomo solo e ormai folle, è quasi morente. Viene convinto a partire, ma muore sul battello che lo trasporta, dopo aver pronunciato un discorso che non può nascondere "la tenebra del suo cuore". 

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Buon pomeriggio lettori,


Oggi vi porto alla scoperta di un’Africa ottocentesca e dei suoi abitanti, dello sfruttamento subito e della follia umana.


Questa storia ci viene raccontata da Marlowe in prima persona, che attende la marea favorevole insieme ai suoi compagni sul battello a vapore ormeggiato sul Tamigi.

Marlowe è ormai un vecchio marinaio ma la memoria non lo inganna e inizia a raccontare di un viaggio di tanti anni addietro. Un viaggio che ha fortemente voluto in quella terra che tanto lo affascinava da bambino ma che una volta vista l’ha fatto rimpiangere di quel desiderio.


Marlowe è stato ingaggiato dalla Compagnia per sostituire un capitano ucciso dagli indigeni nell’africa centrale, dovendo risalire proprio quel fiume a forma di serpente che tanto lo affascinava da piccolo. Una volta arrivato alla stazione della compagnia però tutte le aspettative che si era creato svaniscono. Vedrà con i propri occhi come lo sfruttamento della Compagnia, alla ricerca massima del guadagno sull’avorio, sfianchi gli abitanti di quella terra selvaggia. Gli indigeni vengono schiavizzati e costretti al lavoro forzato senza potersi ribellare, morendo di stenti. 


Risalendo il fiume per rintracciare il famoso e leggendario commerciante Kurtz che si dice da solo porti più avorio di tutti i capitani impiegati in questo lavoro. Ma più si addentra nel profondo della foresta più essa diventa pericolosa, selvaggia, tenebrosa, barbara.


Nonostante questo libro sia stato scritto come denuncia  contro il razzismo alcuni tratti mi hanno dato la forte impressione del contrario facendomi pensare a ciò che ancora oggi, in alcune parti del mondo, accade.


Ero molto curiosa di leggere questo classico, era da parecchio che aspettava in lista e ora che l’ho letto credo non lo rileggerei più nonostante ritengo che sia uno di quei classici che vanno letti almeno una volta nella vita. 


Con il classico stile Ottocentesco lento e a tratti noioso, dalle infinite descrizioni che dovevano accompagnare il lettore dell’epoca, questo libro ripercorre la crudezza della società del tempo, volendo ironicamente denunciare i maltrattamenti di quegli abitanti che per sfortuna si sono trovati a vivere in un posto dove il potere politico ed economico era più importante delle vite umane che venivano sfruttate pagandone maggiormente, e ingiustamente pure, il prezzo.


Un libro che consiglio a tutti di leggere, crudo e a ipnotico. 

Sicuramente guarderò il film “Apocalypse now” a cui il regista si è ispirato e preso spunto.


❓Ora vi chiedo.. 

Conoscete questo classico? Lo avete letto?

Vi piacerebbe fare un viaggio in Africa?

Vi leggo volentieri nei commenti💕




mercoledì 12 maggio 2021

Recensione "Novecento" - Alessandro Baricco




Titolo: Novecento

Autore: Alessandro Baricco

Editore: Feltrinelli Editore

Genere: Monologo teatrale





Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché. Questo racconto, nato come monologo teatrale, è uscito per la prima volta nel 1994. Nel 1998 Giuseppe Tornatore ne ha tratto il film "La leggenda del pianista sull'oceano".


Questa è una storia che si legge tutta d’un fiato, breve ma intensa e molto coinvolgente e una volta terminata la lettura le uniche parole che puoi dire sono WOW!

In questo originalissimo racconto ci viene raccontato come un marinaio di colore, Danny Booman trova un bambino in fasce sulla Virginian, di come decide di adottarlo e di chiamarlo Danny Booman T.D. Lemon Novecento. Purtroppo il marinaio qualche anno dopo viene ferito a morte durante una mareggiata e il piccolo Novecento si ritrova una seconda volta solo al mondo all’età di otto anni. Non volendo consegnarsi alle autorità come aveva intenzione di fare il capitano della nave, Novecento sparisce qualche di giorni facendo la sua ricomparsa sulla nave quando è già in alto mare, pronta per raggiungere il suo prossimo porto, e lì Novecento sbalordirà tutti con la sua bravura al pianoforte, bravura precoce e sconvolgente!

Il narratore ci racconta attraverso i suoi occhi non solo la sua vita all’interno del piroscafo, ma anche quella del più grande musicista di tutti i tempi che ha trascorso la sua intera vita sulla nave, Novecento. I due si incontrano sulla nave quando il pianista ha ventisette anni. Lavorano e suonano insieme e ben presto instaurano una profonda e veritiera amicizia.

Novecento ci viene presentato come il più grande musicista della storia e la sua fama è internazionale. La particolarità di questo personaggio è che non ha mai vissuto in altro posto che su quel piroscafo, che tra il periodo delle due guerre portava migliaia di persone nell’America, in cui è nato e in cui trascorrerà la maggior parte della vita non mettendo mai un piede sulla terraferma.

Novecento non ha mai frequentato la scuola, non ha mai vissuto una vita ordinaria, tutto quello che sà l’ha imparato osservando attentamente le persone. 

Più volte infatti il narratore ci sottolinea questo aspetto di Novecento, la sua bravura nell’interpretare le persone, grazie ai suoi numerosi contatti con una molteplicità di persone provenienti da tutto il mondo da cui non solo imparava un sacco di cose ma da cui viveva attraverso.


Infatti ci sono vari punti in cui Novecento descrive minuziosamente le sensazioni provate nel passeggiare in una certa strada di New York o il puzzo di un vicolo a Boston senza averci mai messo piede! La vita non la vive, preferisce spiarla negli occhi dei passeggeri della nave; lì, negli occhi dei viaggiatori, riesce a cogliere odori, sapori, sfumature e sensazioni di esperienze sensuali che, nella realtà dei fatti, non ha vissuto. 

Una cosa che ci viene naturale da riflettere è quanto a quei tempi valeva una vita umana. Nel senso che per la legge Novecento non esisteva, Novecento esisteva soltanto in quella nave, da cui non è mai sceso.

Ecco un altro spunto di riflessione, la sua caparbietà nel vivere su quel piroscafo anche quando non era più possibile farlo.

Con questo breve testo Baricco ci fa capire l'importanza di prendere una decisione su cosa fare nella nostra vita, se compiere una certa azione o meno sia giusto e sul fatto che non prendendo responsabilità nel decidere sia peggio che prendere una decisione e poi sbagliare. 

Siamo noi che ci costruiamo la nostra vita, un passo alla volta, ed è solo nostra la decisione di compiere i passi di nostra spontanea volontà senza dare potere decisionale a nessuno all’infuori di noi.

Con questo libro Baricco ci regala una storia emozionante che ha intessuto con maestria in poche pagine. Infatti è arrivato dritto al punto caratterizzando benissimo personaggi sia fisicamente che psicologicamente. 

Un capolavoro di letteratura italiana contemporanea da cui è stato tratto il film “La leggenda del pianista sull’Oceano” diretto  e scritto dal regista Giuseppe Tornatore con le fantastiche musiche di Ennio Morricone.

Un breve viaggio che consiglio a tutti di intraprendere per la profondità della storia che continua a riecheggiare in noi anche dopo la fine della lettura. Consigliato!

domenica 18 aprile 2021

Recensione "Le notti bianche" - Fëdor Dostoevskij

 




Titolo: Le notti bianche: La cronaca di Pietroburgo

Autore: Fëdor Dostoevskij

Editore: Feltrinelli

Genere: Narrativa, classico







“Era una notte meravigliosa, una di quelle notti che forse possono esistere solo quando si è giovani”


Un giovane sognatore, nella magia vagamente inquieta delle nordiche notti bianche, incontra una misteriosa fanciulla e vive la sua “educazione sentimentale”, segnata da un brusco risveglio con conseguente ritorno alla realtà. Un Dostoevskij lirico, ispirato, comincia a riflettere sulle disillusioni dell’esistenza e dell’amore nell’ultima opera pubblicata prima dell’arresto e della deportazione, esperienze che modificheranno in maniera radicale e definitiva la sua concezione dell’uomo e dell’arte. In questa edizione, al celebre racconto viene affiancata la visione “diurna” di Pietroburgo contenuta nei feuilletons che compongono la Cronaca di Pietroburgo, vero e proprio laboratorio per la scrittura dostoevskiana. Lo stretto legame tra pubblicistica e letteratura, che accompagnerà Dostoevskij negli anni della maturità, viene così a manifestarsi fin quasi dal suo esordio. Il racconto Le notti bianche ha ispirato il film omonimo di Luchino Visconti (1957), con Marcello Mastroianni e Maria Schell, e il film Quattro notti di un sognatore di Robert Bresson (1971).

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Di questo autore ho letto Delitto e castigo e nonostante la notevole differenza di pagine tra i due la scrittura di Dostoevskij affascina sempre.

Certo, le numerose descrizioni, minuziose e all’apparenza prolisse possono far perdere la concentrazione di un lettore non abituato a cimentarsi in questo genere di letture ma l’autore sa come entrare nell’animo umano, sà come esprimere le emozioni e farci vivere le vicende narrate al fianco dei protagonisti


In questo particolare libro ci narra la vicenda in prima persona di un giovane uomo, un sognatore che tornando a casa dal lavoro si trova a seguire una ragazza che ha incontrato in lacrime per le strade di Pietroburgo, la sua città. 

Questa ragazza spaventata essendosi accorta che la seguiva si incammina a passo svelto per le vie della città venendo aggredita da un uomo che viene prontamente scacciato dal nostro protagonista andato in soccorso della giovane in difficoltà.


C’è da specificare una cosa prima di proseguire. 

Il ragazzo è un personaggio timido, non parla spesso con le donne e viene messo in soggezione da queste ultime ma, vista la situazione di pericolo, non ha esitato un istante quando ha visto la ragazza in strada in difficoltà.


Dopo le prime chiacchiere iniziali tra i due, di circostanza fatte per conoscersi, arrivano in una panchina e, non volendo subito rincasare i due iniziano a farsi delle confidenze raccontando l’uno la vita all’altro.


Queste confidenze saranno scandite nell’arco dei primi due giorni o meglio, notti, quando i due iniziano a conoscersi e a comprendersi confidando i loro sentimenti e i loro timori, il loro vissuto e la loro vita. 


Qui veniamo a conoscenza della vita dell’uno e dell’altra.

Soprattutto la vita di quest’ultima inciderà con il proseguo del racconto e soprattutto con la fine, triste, del protagonista!


Che dire di questo breve racconto.. come si dice breve ma intenso.. ecco queste due parole racchiudono quello che mi ha fatto provare Dostoevskij con questa breve opera.

Se inizialmente ho faticato a stare dietro ai ragionamenti del protagonista alla fine non sono riuscita a staccarmi dalla sua lettura fino all’ultima pagina!!


Scorrevole ed emozionante questo è un libro che tutti che una volta nella vita dovrebbero leggere! Un racconto che tocca il cuore del lettore, super consigliato a chi non smette mai di sognare come il nostro povero protagonista!


mercoledì 17 febbraio 2021

Recensione "Il buio oltre la siepe" - Harper Lee

 



Titolo: Il buio oltre la siepe

Autore: Harper Lee

Editore: Feltrinelli

Genere: Narrativa contemporanea

Serie: Primo volume






“L’unica cosa che non è sottoposta alla legge della maggioranza è la coscienza di un uomo”

In un sonnolento paese del profondo Sud degli Stati Uniti l’avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d’ufficio di un afroamericano accusato di aver stuprato una ragazza bianca. Riuscirà a dimostrarne l’innocenza, ma il diffuso, duro pregiudizio razzista della cittadina renderà vano il suo impegno. Questo, in poche righe, l’episodio centrale di un romanzo che da quando è stato pubblicato, oltre cinquant’anni fa, non ha più smesso di appassionare non soltanto i lettori degli Stati Uniti, ma quelli di tutti i paesi del mondo.

Quale il segreto della forza di questo libro? La sua voce narrante, che è quella della piccola Scout, la figlia di Atticus, una Huckleberry Finn in salopette che ci racconta la storia di Maycomb in Alabama, della propria famiglia, delle pettegole signore della buona società che vorrebbero farla diventare una di loro, di bianchi e neri per lei tutti uguali, e della battaglia paterna per salvare la vita di un innocente.

Un libro che ha cambiato la percezione della convivenza tra bianchi e neri negli Usa più di tante manifestazioni di protesta e che è tuttora tristemente attuale, tanto da essere adottato nelle scuole di tutto il paese.


La storia che viene narrata nel “Buio oltre le siepe” è ambientata nella Grande Depressione, tra il 1933 e il 1935, nella cittadina immaginaria di Maycomb in Alabama.

La voce narrante del romanzo è Jean Louise Finch, soprannominata Scout che ha sei anni, è orfana di madre e abita con il padre Atticus, un noto avvocato, il fratello Jem di dieci anni e la governante Calpurnia, donna afroamericana.


La storia inizia nell’estate del 1933 quando i due bambini fanno amicizia con Dill, un ragazzo che è venuto a trascorrere l’estate dalla zia. I bambini sono inseparabili e giocano sempre insieme nel giardino di casa. Sono attratti dalla casa del vicino che non esce mai, Boo Radley, ragazzo segregato per quindici anni in casa dal padre , da giovane faceva parte di una gang che disturbava la quiete pubblica, affinché non lo facesse più.


Nell’autunno successivo Scout inizia ad andare a scuola ma il metodo di insegnamento non le piace, è un amante della lettura ed è solita leggere dopo cena con il padre i suoi giornali. 

E’ una bambina “maschiaccio” e ogni tanto si picchia con qualche compagno di scuola.


Al padre Atticus, essendo un avvocato rispettato e molto bravo nel suo lavoro, gli viene affidato un caso molto difficile. La difesa di un afroamericano, Tom Robinson, accusato di violenza carnale ai danni di una donna bianca, Mayella Ewell.

Iniziato il processo contro Tom, Atticus fa di tutto per scagionarlo, dimostrando alla difesa la verità. Infatti il padre di Mayella dopo averla scoperta con Tom la picchia e lei inscena tutto per far ricadere la colpa sul ragazzo di colore e coprire la sua colpa e la sua vergogna.

Infatti a quel tempo i comportamento razzisti e violenti ai danni della comunità afroamericana erano una normalità e chi veniva visto familiarizzare troppo con loro additato e deriso.


La giuria purtroppo non accetterà la difesa di Atticus e Tom viene condannato ingiustamente colpevole. Ma Atticus non si darà per vinto ed intende difendere all'appello il ragazzo per cercare di far giustizia ma Tom cercherà di fuggire dalla prigione e, nella fuga, verrà ferito a morte dalla polizia.


I due bambini assisteranno al processo e per la scelta di Atticus di difendere un uomo di colore saranno spesso presi di mira e discriminati dai compagni di scuola.


Bob Ewell, padre di Mayella, si sente preso in giro da Atticus che ha parlato di lui al processo come un ubriacone, qual è, decide di vendicarsi tentando di uccidere Scout e Jem.

I due bambini verranno salvati dal vicino di casa, Boo Radley che sempre li teneva d’occhio e gli lasciava doni in un albero a loro insaputa desiderando essere loro amico. 


Nel tentativo di salvare i due bambini Boo uccide Bob Ewell ma lo sceriffo, sapendo che è una persona buona, lo protegge e fa figurare che Bob è accidentalmente caduto ferendosi a morte col suo stesso coltello. 


Alla fine del romanzo Scout rimugina sulla storia, su Boo e sui discorsi che gli faceva il padre giungendo alla conclusione dell’importanza della tolleranza verso il prossimo e l'accettazione del prossimo anche se diverso da noi.


Questo romanzo è ricco di elementi autobiografici infatti molti avvenimenti e personaggi coincidono con la vita dell'autrice. La stessa protagonista è identificata all'autrice.

La figura del romanzo che più è piaciuta è quella di Atticus Finch padre amorevole ed affettuso che con le sue scelte porta un modello di integrità ed eroismo in un tempo dove i pregiudizi di razza sono ancora molto forti e questo indurrà anche i figli a crescere secondo i suoi ideali di rispetto verso il prossimo.



 

"Quando sarai grande vedrai tutti i giorni uomini bianchi che ingannano i neri; ma voglio dirti una cosa, e non dimenticarla mai: se un bianco fa una cosa simile a un nero, chiunque egli sia, per quanto sia ricco o appartenga alla migliore famiglia, quel bianco è un disgraziato".  


Vediamo nell’arco della storia la crescita e formazione di Scout, infatti all’inizio del romanzo era solo una bambina innocente di sei anni ma alla fine, quando ci racconta effettivamente la storia e ne ha nove,  il vissuto l’ha fatta maturare e crescere rendendola conscia della realtà in cui vive.


Il titolo italiano del romanzo “Il buio oltre la siepe” si riferisce alla paura dei bambini di qualcosa che non conoscono. Più precisamente al vicino di casa Boo Radley in quanto abita “oltre la siepe” rispetto alla casa dei due bambini e ne hanno paura perchè non lo hanno mai visto creando così la paura dell’ignoto causata dall’ignoranza e dai pregiudizi.


Mentre il titolo originale “To kill a Mockingbird” si riferisce all’episodio in cui Atticus regala ai due ragazzi i fucili  ad aria compressa per Natale e dice loro di non sparare ai passeri o usignoli (Mockingbird) perchè uccelli indifesi che non fanno male a nessuno ed ucciderli è peccato. 


L'intento dell’autrice nello scrivere questo romanzo era mettere alla luce la segregazione razziale che caratterizzava la società in quegli anni soprattutto nella zona meridionale degli Stati Uniti. 

La narrazione è scorrevole e non pesante infatti può essere benissimo letto da ragazzi adolescenti.

Il romanzo può essere diviso in due grandi parti, la prima narra delle vicende della protagonista Scout e il fratello Jem alle prese con l’enigma del vicino, della scuola e l’amicizia con Dill mentre la seconda parte è incentrata sul processo di Tom Robinson.


Un racconto che seppur scritto nel 1960 parla di temi attuali, in una realtà fatta di paure per il diverso dove persiste l’eterna lotta contro l’ottusità.

Consiglio la lettura di questo romanzo a chi vuole avere una visione degli Stati Uniti in quel tempo e chi ha voglia di riflettere di uno dei problemi della nostra società attuale.




mercoledì 10 febbraio 2021

"La donna dei miei sogni" - Nicolas Barreau - Recensione lettura extra Febbraio

 Hey Readers!!

Qui verrà recensita la lettura extra del mese di Febbraio



Titolo: La donna dei miei sogni

Autore: Nicolas Barreau

Editore: Feltrinelli

Genere: Romanzo rosa

Serie: Autoconclusivo




Vi chiediamo di scrivere nel commento il mone che usate su facebook e la squadra di appartenenza per potervi assegnare il relativo bonus.


"Oggi ho incontrato la donna dei miei sogni. Era seduta al Café de Flore, al mio tavolo preferito. E mi sorrideva. Purtroppo non era sola. Un uomo piuttosto attraente le stava accanto e le stringeva la mano. Ma all'improvviso è successo qualcosa. La donna dei miei sogni si è alzata e ha lasciato un biglietto sul mio tavolo. Un nome, un numero di telefono. Nient'altro. E così sono iniziate le ventiquattro ore più eccitanti della mia vita." Quel che promette di essere un romantico rendez-vous si trasforma però in una cocente delusione: il numero di telefono non si legge bene e Antoine, intraprendente libraio parigino, deve gettarsi in una rocambolesca impresa per ritrovare la donna con l'ombrello rosso che lo ha stregato.



Vi è mai capitato di avere un colpo di fulmine con una persona seduta nel tavolino davanti al vostro di un bar e concentrare tutte le vostre energie per trovare quella persona?

Ecco questo è quello che è successo un giorno ad Antoine, il protagonista del libro di Nicolas Barreau, mentre prendeva un caffè, in pausa dalla sua libreria incontra quella che a suo dire è la ragazza dei suoi sogni nel tavolino a fianco al suo. Ma non solo!! Questa bellissima ragazza passando gli lascia cadere sul tavolo un bigliettino con il suo numero, il suo nome e la raccomandazione di chiamarla da li ad un ora. Antoine non sta più nella pelle alla fortuna che gli sta capitando e mentre aspetta per poter chiamare Isabelle, così si chiama la sua donna dei sogni, un uccello gli sporca il bigliettino cancellando l’ultima cifra del numero di Isabelle. Da quel momento in poi per Antoine sarà una corsa contro il tempo per trovare la donna che già ama follemente ma che sembra irraggiungibile!


Il romanzo è ambientato a Parigi ai giorni nostri. La scrittura scorrevole e leggera permette la lettura del in un pomeriggio, ideale per staccare la testa dai pensieri quotidiani e immergersi in una corsa all’amore della vita.

Per chi crede nel colpo di fulmine, agli amori predestinati e a quelli da commedia romantica, questo è il libro che fa per voi!


sabato 19 dicembre 2020

Recensione "La fiaba di amore e psiche - Apuleio"

 Hey Readers!!

Oggi vi porto qui sul blog una recensione di una fiaba dalla cultura classica che ho letto qualche giorno fa.

Sto parlando de “La fiaba di amore e psiche” di Apuleio,  scrittore, filosofo e retore romano di origini nordafricane. 

Amore e Psiche sono i due protagonisti di una nota storia narrata da Apuleio all'interno della sua opera Le Metamorfosi, anche se è considerata risalire ad una tradizione orale antecedente all'autore.



La vicenda narra di una giovane umana e bellissima ragazza di nome Psiche ammirata da tutti per la sua bellezza pari a quella di Venere. Proprio per questo nessuno ha il coraggio di chiederle la mano. Mandata a morire sotto consiglio di un oracolo la ragazza trova rifugio in un palazzo pieno di ricchezze. Diventa così la sposa di un uomo che Psiche non ha mai visto in faccia e che arriva nel suo letto con le tenebre il quale la mette in guardia che se mai dovesse vederlo in volto, tutto quello che possiede svanirà. Su istigazione delle sorelle invidiose, Psiche scopre che il marito è il Dio dell’amore Cupido. Per poter riconquistare il marito Psiche sarà costretta a superare varie prove che la dea Venere, la suocera, le ha posto nel cammino per farla fallire.

Superate con successo le prove, la ragazza non solo potrà riabbracciare il marito ma conquisterà l'immortalità.

Finalmente mi sono decisa a leggere questa fiaba che tanto volevo conoscere dopo aver visto varie opere d’arte che li ritraevano come protagonisti ero curiosa di sapere e dare un'interpretazione completa alle opere che tanto ho amato come gli affreschi della loggia di Psiche di Villa Farnesina a Roma ad opera di Raffaello e della sua scuola, Amore vincitore del Caravaggio, la composizione scultorea di Canova.





In questa fiaba-novella sono tanti i significati che si possono trovare, ad esempio quello dell’amore che si unisce all’anima regalandole l’immortalità e da questa unione nasce il piacere.



“… Psiche, senza accorgersene, s’innamorò di Amore. E subito arse di desiderio per lui e gli si abbandonò sopra e con labbra schiuse per il piacere, di furia, temendo che si destasse, cominciò a baciarlo tutto con baci lunghi e lascivi.

Ma mentre l’anima sua s’abbandonava a quel piacere, la lucerna maligna e invidiosa…”


Ma tra le righe di questa storia, Apuleio porta la nostra attenzione anche su gelosia e vendetta, che allora come adesso offuscano la mente e portano talvolta a danni irreparabili.

Un racconto piacevole e con molta ironia da parte dell'autore verso il mondo degli dei, ritratti in divertenti scene di vita quotidiana. 

Breve ma bellissimo, scorrevole e intrigante ideale se si vuole passare un pomeriggio diverso.

A questo  libro ho dato 4 margherite

🌼🌼🌼🌼

Febe 💙


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