Titolo: Il buio oltre la siepe
Autore: Harper Lee
Editore: Feltrinelli
Genere: Narrativa contemporanea
Serie: Primo volume
“L’unica cosa che non è sottoposta alla legge della maggioranza è la coscienza di un uomo”
In un sonnolento paese del profondo Sud degli Stati Uniti l’avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d’ufficio di un afroamericano accusato di aver stuprato una ragazza bianca. Riuscirà a dimostrarne l’innocenza, ma il diffuso, duro pregiudizio razzista della cittadina renderà vano il suo impegno. Questo, in poche righe, l’episodio centrale di un romanzo che da quando è stato pubblicato, oltre cinquant’anni fa, non ha più smesso di appassionare non soltanto i lettori degli Stati Uniti, ma quelli di tutti i paesi del mondo.
Quale il segreto della forza di questo libro? La sua voce narrante, che è quella della piccola Scout, la figlia di Atticus, una Huckleberry Finn in salopette che ci racconta la storia di Maycomb in Alabama, della propria famiglia, delle pettegole signore della buona società che vorrebbero farla diventare una di loro, di bianchi e neri per lei tutti uguali, e della battaglia paterna per salvare la vita di un innocente.
Un libro che ha cambiato la percezione della convivenza tra bianchi e neri negli Usa più di tante manifestazioni di protesta e che è tuttora tristemente attuale, tanto da essere adottato nelle scuole di tutto il paese.
La storia che viene narrata nel “Buio oltre le siepe” è ambientata nella Grande Depressione, tra il 1933 e il 1935, nella cittadina immaginaria di Maycomb in Alabama.
La voce narrante del romanzo è Jean Louise Finch, soprannominata Scout che ha sei anni, è orfana di madre e abita con il padre Atticus, un noto avvocato, il fratello Jem di dieci anni e la governante Calpurnia, donna afroamericana.
La storia inizia nell’estate del 1933 quando i due bambini fanno amicizia con Dill, un ragazzo che è venuto a trascorrere l’estate dalla zia. I bambini sono inseparabili e giocano sempre insieme nel giardino di casa. Sono attratti dalla casa del vicino che non esce mai, Boo Radley, ragazzo segregato per quindici anni in casa dal padre , da giovane faceva parte di una gang che disturbava la quiete pubblica, affinché non lo facesse più.
Nell’autunno successivo Scout inizia ad andare a scuola ma il metodo di insegnamento non le piace, è un amante della lettura ed è solita leggere dopo cena con il padre i suoi giornali.
E’ una bambina “maschiaccio” e ogni tanto si picchia con qualche compagno di scuola.
Al padre Atticus, essendo un avvocato rispettato e molto bravo nel suo lavoro, gli viene affidato un caso molto difficile. La difesa di un afroamericano, Tom Robinson, accusato di violenza carnale ai danni di una donna bianca, Mayella Ewell.
Iniziato il processo contro Tom, Atticus fa di tutto per scagionarlo, dimostrando alla difesa la verità. Infatti il padre di Mayella dopo averla scoperta con Tom la picchia e lei inscena tutto per far ricadere la colpa sul ragazzo di colore e coprire la sua colpa e la sua vergogna.
Infatti a quel tempo i comportamento razzisti e violenti ai danni della comunità afroamericana erano una normalità e chi veniva visto familiarizzare troppo con loro additato e deriso.
La giuria purtroppo non accetterà la difesa di Atticus e Tom viene condannato ingiustamente colpevole. Ma Atticus non si darà per vinto ed intende difendere all'appello il ragazzo per cercare di far giustizia ma Tom cercherà di fuggire dalla prigione e, nella fuga, verrà ferito a morte dalla polizia.
I due bambini assisteranno al processo e per la scelta di Atticus di difendere un uomo di colore saranno spesso presi di mira e discriminati dai compagni di scuola.
Bob Ewell, padre di Mayella, si sente preso in giro da Atticus che ha parlato di lui al processo come un ubriacone, qual è, decide di vendicarsi tentando di uccidere Scout e Jem.
I due bambini verranno salvati dal vicino di casa, Boo Radley che sempre li teneva d’occhio e gli lasciava doni in un albero a loro insaputa desiderando essere loro amico.
Nel tentativo di salvare i due bambini Boo uccide Bob Ewell ma lo sceriffo, sapendo che è una persona buona, lo protegge e fa figurare che Bob è accidentalmente caduto ferendosi a morte col suo stesso coltello.
Alla fine del romanzo Scout rimugina sulla storia, su Boo e sui discorsi che gli faceva il padre giungendo alla conclusione dell’importanza della tolleranza verso il prossimo e l'accettazione del prossimo anche se diverso da noi.
Questo romanzo è ricco di elementi autobiografici infatti molti avvenimenti e personaggi coincidono con la vita dell'autrice. La stessa protagonista è identificata all'autrice.
La figura del romanzo che più è piaciuta è quella di Atticus Finch padre amorevole ed affettuso che con le sue scelte porta un modello di integrità ed eroismo in un tempo dove i pregiudizi di razza sono ancora molto forti e questo indurrà anche i figli a crescere secondo i suoi ideali di rispetto verso il prossimo.
"Quando sarai grande vedrai tutti i giorni uomini bianchi che ingannano i neri; ma voglio dirti una cosa, e non dimenticarla mai: se un bianco fa una cosa simile a un nero, chiunque egli sia, per quanto sia ricco o appartenga alla migliore famiglia, quel bianco è un disgraziato".
Vediamo nell’arco della storia la crescita e formazione di Scout, infatti all’inizio del romanzo era solo una bambina innocente di sei anni ma alla fine, quando ci racconta effettivamente la storia e ne ha nove, il vissuto l’ha fatta maturare e crescere rendendola conscia della realtà in cui vive.
Il titolo italiano del romanzo “Il buio oltre la siepe” si riferisce alla paura dei bambini di qualcosa che non conoscono. Più precisamente al vicino di casa Boo Radley in quanto abita “oltre la siepe” rispetto alla casa dei due bambini e ne hanno paura perchè non lo hanno mai visto creando così la paura dell’ignoto causata dall’ignoranza e dai pregiudizi.
Mentre il titolo originale “To kill a Mockingbird” si riferisce all’episodio in cui Atticus regala ai due ragazzi i fucili ad aria compressa per Natale e dice loro di non sparare ai passeri o usignoli (Mockingbird) perchè uccelli indifesi che non fanno male a nessuno ed ucciderli è peccato.
L'intento dell’autrice nello scrivere questo romanzo era mettere alla luce la segregazione razziale che caratterizzava la società in quegli anni soprattutto nella zona meridionale degli Stati Uniti.
La narrazione è scorrevole e non pesante infatti può essere benissimo letto da ragazzi adolescenti.
Il romanzo può essere diviso in due grandi parti, la prima narra delle vicende della protagonista Scout e il fratello Jem alle prese con l’enigma del vicino, della scuola e l’amicizia con Dill mentre la seconda parte è incentrata sul processo di Tom Robinson.
Un racconto che seppur scritto nel 1960 parla di temi attuali, in una realtà fatta di paure per il diverso dove persiste l’eterna lotta contro l’ottusità.
Consiglio la lettura di questo romanzo a chi vuole avere una visione degli Stati Uniti in quel tempo e chi ha voglia di riflettere di uno dei problemi della nostra società attuale.
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