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mercoledì 3 agosto 2022

Recensione "Il primo caffè della giornata" - Toshikazu Kawaguchi

 


Titolo: Il primo caffè della giornata

Autore: Toshikazu Kawaguchi

Editore: Garzanti editore

Genere: Narrativa contemporanea

Serie: Terzo volume






Nel cuore del Giappone esiste un luogo che ha dello straordinario. Una piccola caffetteria che serve un caffè dal profumo intenso e avvolgente, capace di evocare emozioni lontane. Di far rivivere un momento del passato in cui non si è riusciti a dare voce ai propri sentimenti o si è arrivati a un passo dal deludere le persone più importanti. Per vivere quest'esperienza unica basta seguire poche e semplici regole: accomodarsi e gustare il caffè con calma, un sorso dopo l'altro. L'importante è fare attenzione che non si raffreddi. Per nessuna ragione. Ma entrare in questa caffetteria non è per tutti: solo chi ha coraggio può farsi avanti e rischiare. Come Yayoi, che, privata dell'affetto dei genitori quando era ancora molto piccola, non crede di riuscire ad affrontare la vita con un sorriso. O Todoroki, cui una carriera sfavillante costellata di successi non ha dato modo di accorgersi della felicità che ha sempre avuto a portata di mano. O ancora Reiko, che non ha mai saputo chiedere scusa all'amata sorella e ora si sente schiacciata dal senso di colpa. E Reiji, per cui una frase semplice come «ti amo» rappresenta ancora un ostacolo invalicabile. Ciascuno vorrebbe poter cambiare quello che è stato. Riavvolgere il nastro e ricominciare da capo. Ma cancellare il passato non è la scelta migliore. Ciò che conta è imparare dai propri errori per guardare al futuro con ottimismo. Torna Toshikazu Kawaguchi e con il suo nuovo libro invita i lettori a scoprire che la felicità si nasconde ovunque se solo impariamo a guardare con il cuore. L'importante è avere una tazza di caffè in mano.


Questo blog è affiliato ad Amazon.

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Il prezzo finale non subirà alcuna variazione né incrementi di prezzo.


Buongiorno lettori,

Oggi vi parlo del terzo volume della serie della caffetteria che permette di viaggiare nel tempo di Toshikazu Kawaguchi “Il primo caffè della giornata” edito da Garzanti editore uscito ad inizio anno.


Come nei precedenti volumi, anche qui in ogni capitolo i personaggi attraverso un viaggio nel tempo, cercano di parlare con delle persone a loro care.


La prima cosa che scopriamo in questo terzo volume è che non esiste una sola caffetteria dove si può bere il caffè speciale che permette di viaggiare nel tempo, ma ne esiste un’altra a Hokkaido.


Non starò a ripetervi le regole, uguali anche qui - perchè ci sono delle regole ben precise da rispettare per poter andare indietro o avanti nel tempo -  e non vi parlerò nemmeno del delicato e preciso rituale che la donna più giovane della famiglia deve compiere per permettere ai viaggiatori del tempo di parlare con i loro cari, ma vi ricordo solo una cosa, piccola ma di vitale importanza.


Ogni viaggio nel tempo dura giusto pochi minuti, ovvero finchè il caffè è caldo.


Incontriamo vecchi personaggi già conosciuti nei precedenti libri come Nagara e Kazu, ma anche nuovi amici come Reiji o Reiko.


Le storie possono sembrare sempre le stesse, ripetitive come nei due romanzi precedenti ma hanno quell’emozione, umanità e delicatezza che mi fa amare questo genere di libri.


Storie di vita quotidiana, di drammi comuni, di dolore che devasta e non ti dà la forza di proseguire la tua vita. 

Problemi di coppia, con fratelli o amici, semplicemente storie di vita.


Il filo conduttore di tutte le storie è un libro di test sui vari comportamenti in caso di imminente fine del mondo che la piccola si diverte a proporre ai clienti abituali del caffè.


A fine lettura la sensazione che ti lascia è la consapevolezza dell’importanza della speranza per poter affrontare tutte le prove della vita.


Con pochi, semplici componenti Kawaguchi riesce a commuovere, darci spunti di riflessione e farci chiedere “e se mi sedessi io su quella sedia?”


❓E ora la rivolgo a voi amici la domanda..

Avreste il coraggio di sedervi in questa sedia per viaggiare nel tempo, con  la consapevolezza che qualsiasi cosa facciate, il presente non potrebbe comunque cambiare?

Vi leggo nei commenti💕



lunedì 25 luglio 2022

Recensione "Himawari House: Il mio anno giapponese" - Harmony Becker

 




Titolo: Himawari House:

il mio anno giapponese

Autore: Harmony Becker

Editore: DeAgostini

Genere: Graphic Novel







Nao torna in Giappone per un anno sabbatico prima del college, decisa a riscoprire le radici che ha dovuto dolorosamente abbandonare da bambina, dopo il trasferimento negli Stati Uniti. Ad accoglierla c’è Himawari House, un’abitazione tradizionale nel cuore di Tokyo, dove incontrerà Hyejung, coreana, e Tina, di Singapore, arrivate sino a lì per conquistare la libertà e trovare la propria strada. Mescolando inglese, giapponese, coreano e singlish, Nao si legherà sempre di più al piccolo gruppo, pronto alle sfide della nuova vita. A condividere le loro avventure quotidiane anche due fratelli giapponesi dai caratteri contrastanti – l’amichevole Shinichi e il taciturno e affascinante Masaki, che dopo un primo brusco incontro sembra fare di tutto per evitarla… Con lui, a sorpresa, Nao si troverà ad affrontare lo stesso spaesamento di quando ci si sente come pesci fuor d’acqua e scoprirà cosa significa tradurre da una lingua all’altra le parole ma anche i sentimenti. Tra cibi sconosciuti, serate al karaoke, giochi nella neve e lunghe confessioni sull’amore e la famiglia, ognuno di loro troverà in quel Paese straniero le motivazioni e il coraggio per vivere davvero la propria storia.


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Buongiorno lettori,

Oggi vi parlo del libro di Harmony Becker “Himawari House: il mio anno giapponese” uscito il 24 maggio di questo anno per De Agostini che ringrazio per la copia💙


Himawari House segue le vite di cinque studenti in età universitaria che vivono sotto lo stesso tetto in Giappone mentre prendono lezioni, svolgono vari lavori, si legano tra loro e condividono le loro tradizioni culturali.


Mentre la storia si intreccia tra le vite delle tre donne - Nao, Hyejung e Tina - che vivono nella casa di Himawari, il libro è inquadrato intorno all'arrivo di Nao e al tempo trascorso lì.


Ogni personaggio sperimenta la sensazione di sentirsi fuori luogo, la mancanza della propria casa e le lotte per l’identità ma trovare il proprio spazio condiviso può anche significare condividere le reciproche lotte e successi man mano che tra di loro stringono sempre più amicizia. 


Sebbene inizialmente ci siano delle barriere linguistiche (il dialogo è scritto sia in giapponese che in italiano per mostrare che stanno parlando in giapponese, con parole a volte sfocate quando un personaggio non le capisce) il loro sostegno reciproco aiuta ciascuno a crescere.

I ragazzi trascorrono gran parte del loro tempo condividendo le loro usanze, come il capodanno cinese, e soprattutto i cibi cucinati in casa.


L’autrice cattura appieno il percorso che i ragazzi fanno per crearsi la loro identità e la lotta per trovare il loro posto sia culturalmente che socialmente vivendo in un paese straniero.


Con uno sguardo empatico dato dalla diversità di lingua, alle sfumature dell’identità e alla ricerca della forza dell’amicizia, Himawari House è un viaggio attraverso uno stile artistico che vi catturerà e vi farà costantemente divertire.



Basato sull'arte dei manga, Becker si muove abilmente tra il realismo e gli stili di caricatura dei cartoni animati per catturare al meglio le emozioni dei personaggi ed è proprio questo che fa di questo libro la sua forza!


Una lettura con temi delicati accentuati dai disegni con mille sfumature che rendono tutto più espressivo ed emotivo. Una lettura che consiglio a tutti, ma soprattutto agli amanti del Giappone!


❓Vi ho incuriosito? 

Qual è stato il vostro ultimo graphic novel?

Vi piacerebbe visitare il Giappone? E impararne la lingua?

Vi leggo volentieri nei commenti💕





venerdì 22 luglio 2022

Rubrica - la voce agli autori - Un amore incancellabile

 Buongiorno lettori 

E bentornati alla mia rubrica dedicata agli autori e ai loro libri i quali andiamo a conoscere meglio attraverso alcune domande da me poste.



Come l’altra rubrica, anche questa avrà una copia riportata sul mio profilo instagram che se vi fa piacere potete seguire qui.


Oltre alla breve intervista troverete la biografia degli autori e i link utili per trovarli sui social e acquistare i loro libri.


Iniziamo!


Oggi andiamo a conoscere il libro di Daniela Tess “Un amore incancellabile” attraverso la mia intervista e un piccolo estratto che l’autrice ha scelto per voi.



  • Come nasce l’idea del tuo libro?

Il mio libro è nato, come la trilogia precedente, in un forum, quasi per gioco. Il forum era uno spazio dedicato a un cantante e a una ballerina che stavano insieme. Per scommessa iniziai a scrivere una fan fiction storica, certa che nessuno l’ avrebbe letta in un forum moderno, frequentato da donne dai 13 ai 65 anni; pensavo di scrivere 10 capitoli, ne uscirono 145 e nacque “Un amore proibito”. Un amore incancellabile, la mia nuova trilogia storica, ne è la naturale evoluzione. Parla dei figli dei protagonisti dei precedenti romanzi ma può essere letta indipendentemente da essi.


  • Qual è il tema principale che affronta?

Affronta il tema delle ipocrisie classiste e bigotte del secolo ottocentesco; predominanti sono i temi della famiglia, dell’amore contrastato ma anche delle prime emancipazioni femminili e del diritto all’autodeterminazione della donna.



  • Cosa ami maggiormente del tuo libro? Hai un personaggio preferito?

Amo le vicende intricate, la storia d’amore raccontata, intensa, totale, spiazzante, imprevedibile. Nei miei romanzi spesso nulla è come accade. C’è molta introspezione psicologica e colpi di scena che spero sorprendano il lettore. Mi piace inoltre aver delineato delle figure femminili calate nel contesto dell’epoca ma nello stesso tempo forti, determinate, che si ribellano a una società ancora troppo maschilista e lottano per raggiungere la loro felicità e la loro realizzazione, che non per forza sfocia nel matrimonio.


I personaggi ovviamente sono come dei figli, li amo tutti per motivi diversi; certo ce ne sono alcuni che mi hanno commosso di più. Sono molto orgogliosa delle eroine che ho creato, spero donne degne di questo nome in cui sia facile immedesimarsi, che lottano contro le ingiustizie e i pregiudizi. In particolare Celeste è il mio omaggio alle donne che devono nascondersi, piegarsi a uomini prepotenti che vorrebbero tarpargli le ali. La sua vicenda è la speranza che tutte possano realizzare la loro felicità e l’autodeterminazione. Sono molto fiera di lei e delle scelte che farà. 




  • Convinci brevemente il lettore a leggere proprio la tua storia.

Caro lettore e lettrice, se amate gli historical romance, gli intrecci molto intricati e passionali, se vi piacciono le eroine determinate, generose e ribelli, gli uomini onesti, forti e leali, la Londra dell’Ottocento e i colpi di scena, conditi da tanta introspezione psicologica, questo potrebbe essere il romanzo che fa per voi. Nulla è come appare, nei miei libri non date mai niente per scontato! Se volete evadere con una storia d’amore forte, intensa, drammatica ma anche molto sensuale e romantica, provate a leggerlo e…poi mi direte. 




Breve estratto


Richard la conduceva nella danza sicuro, forte, autorevole. Eve si lasciava condurre,

sostenuta dalle forti braccia di lui. Sperava di non inciampare e di non essere goffa. Aveva

la ricorrente tentazione di guardare i propri piedi, di contare i passi. Non aveva mai ballato

così stretta a un uomo, a pochi centimetri dal suo torace, dal suo viso, dal suo respiro. Lui

si accorse del suo disagio: «Cosa avete? Rilassatevi, vi guido io. Sembrerebbe quasi che non

abbiate mai ballato un valzer prima…»

Eve era ammutolita, ma cosa le stava succedendo? Non era mai rimasta a corto di

argomenti. In quel momento rimpianse la sua poca esperienza nella vita “di società” e

nell’arte del corteggiamento. Non sapeva cosa rispondergli. Come avrebbe voluto essere

più esperta e sofisticata, chissà come rideva di lei, dentro di sé! Chissà come doveva

sembrargli sciocca! Si scosse, dopotutto era una Tresham e parlò per spezzare quel silenzio

e l’incantesimo di quegli occhi.

«Non sono a disagio» mentì. «È che non mi sono mai trovata prima in una situazione

così sconveniente».

«Perché vi sembra una situazione sconveniente? Cosa c’è di così ambiguo?» E la

guardò sfidandola a dirgli la verità.

Lei alzò il viso e lo fissò, raccogliendo la sua sfida. «Innanzitutto siamo troppo vicini,

non siete alla dovuta distanza»

«Davvero?» I suoi occhi brillavano: era divertito, rilassato ma allo stesso tempo vigile,

come un predatore. Lei si umettò le labbra. Quegli occhi di ghiaccio seguirono quel

movimento e rimasero a fissare la sua bocca. La sua voce si fece più bassa e roca mentre le

chiedeva: «E dove vi hanno insegnato qual è la giusta distanza? Nel collegio che avete

frequentato?»

«Cosa ne sapete voi?»

Era seccata dalla sua ironia. «Non mi conoscete; non sono stata neanche degna di

esservi presentata, come invece altre nobildonne qui presenti».

Lui rise, una risata piena, soddisfatta. Eve vide di nuovo quella luce, quel lampo ed

ebbe ancora l’irritante sensazione che lui conoscesse dei segreti che lei ignorava, che la

conoscesse meglio di quanto lei conoscesse se stessa.

«Dato che ho presentato i miei omaggi solo alla contessa di Langley, ne deduco che vi

riferiate a lei. Cos’è, siete gelosa? Mi lusingate. Se avessi saputo che mi stavate aspettando

sarei venuto molto prima. Non avrei fatto passare tutto questo tempo…»

Eve era sempre più confusa. Lui diceva cose incomprensibili, era impudente, sfacciato

e faceva allusioni che non era sicura di capire. In quel momento provava l’impulso di

schiaffeggiarlo e di togliergli quel sorrisetto soddisfatto dal viso. «Ma cosa dite? Non siate

ridicolo» rispose con la massima alterigia che riuscì a simulare. «Vi facevo semplicemente

notare che non eravamo stati adeguatamente presentati; se siete un nobile, come sembra,

sapete benissimo che è scandaloso rivolgere la parola a una dama che non si conosca,

figuriamoci chiederle un ballo».

Lui la fissò con uno sguardo penetrante. «Allora perché avete accettato il mio invito?

Perché non mi avete rifiutato?»

«Come potevo farlo? Non volevo creare uno scandalo e poi non umilierei mai nessuno

con un rifiuto pubblico».

Richard si irrigidì, premette un po’ più forte le dita lunghe, forti, scure, sulla spalla

candida di lei. «È solo per questo che avete accettato? Perché vi ho fatto pena? Sono molte

le cose che voglio da voi e la pena non rientra tra queste, non offendetemi».

Lei si rabbuiò. «Non voglio offendervi, sto solamente dicendo la verità. Vi sarete

accorto che stavo per ballare con il duca di Welbourne, voi vi siete messo in mezzo, a quel

punto cosa dovevo fare?»

«Mentite». Adesso il tono di lui era basso, vibrante di collera e delusione a malapena

trattenute. Eve capì di aver ferito il suo orgoglio. In parte le dispiaceva ma l’aveva spinta lui

a dire quelle parole, con il suo fare arrogante e autoritario. Cercò comunque di rimediare,

almeno in parte «Non dovete offendervi: in fondo, io non so chi siate e perché abbiate

voluto danzare con me»

«Oh sì che lo sapete» le sussurrò sul collo. «Ve l’ho già detto: ho voluto ballare con la

donna più bella della sala, con la debuttante più affascinante. Volevo stringervi tra le

braccia». I suoi occhi ora mandavano lampi, le sue parole erano serie, dure, forti,

sembravamo minacce. «Se fosse per me, ora sareste attaccata al mio torace e respirereste

la mia stessa aria».

Eve arrossì, di nuovo; con quell’uomo era impossibile non farlo, non rispettava le più

elementari regole della decenza. Le diceva cose intime, scandalose, come se lei fosse la sua

donna, come se lei gli appartenesse.

«Volevo avervi a un centimetro e vedere da vicino se il vostro viso era così

sconvolgente, la vostra pelle così perfetta, le vostre labbra così tentatrici…»

Eve arrossì, di nuovo; con quell’uomo era impossibile non farlo, non rispettava le più

elementari regole della decenza. Le diceva cose intime, scandalose, come se lei fosse la sua

donna, come se lei gli appartenesse.

«Volevo avervi a un centimetro e vedere da vicino se il vostro viso era così

sconvolgente, la vostra pelle così perfetta, le vostre labbra così tentatrici…»

Era scioccata. Nessuno le aveva mai parlato con tanta violenza e al contempo tanta

passione. Tremava per l’intensità di quello sguardo, per quella luce che aveva scorto nei

suoi occhi…desiderio? Non ne era sicura, eppure…sembrava. Lei, dal canto suo, aveva i

sensi sconvolti: la sua pelle fremeva, le sue narici erano sature del profumo di lui, un misto

di colonia e virilità. «Non dovreste parlarmi così, non sta bene. Mi state mancando di

rispetto. Noi non siamo né amici, né fidanzati, non siamo nulla l’uno per l’altra. Non so

neanche il vostro nome».

«Oh, vi prometto che presto saremo molto di più che semplici conoscenti; queste sono

solo stupide formalità e sciocche regole. Comunque, visto che ci tenete tanto…sono

Richard Glainsbourgh, Marchese di Stanton, per servirvi».

«Siete un marchese? Non lo sapevo; io sono…»

«So chi siete…»

Lei rimase stupita. «Come fate a saperlo?»

«Ero nella sala da gioco quando siete arrivata, vi ho visto dopo e vi ho riconosciuta.

Siete più donna, ora, più matura. Il vostro viso ha acquisito maggior espressività e

dolcezza, il vostro corpo è maturato; siete sbocciata in un bellissimo fiore e avete

mantenuto le promesse di quando vi ho conosciuta, sei anni fa».


Biografia


Daniela Tess:

insegnante di scuola primaria, lettrice compulsiva e scrittrice di romances. Vive a Roma, della cui storia è un’appassionata. Ama viaggiare, adora l’estate e il mare, elemento che ritiene un toccasana per il suo spirito, un naturale antidepressivo. Sogna una casa con terrazzo dove far spaziare lo sguardo e dove inseguire le sue visioni. Sì perché da quando ha iniziato a scrivere non si è più fermata. Lei non “pensa” alle sue storie, lei le “vive” nella sua mente, le appaiono come film precostituiti. Può solo assecondarle e seguire i caratteri capricciosi dei personaggi che affollano la sua mente. Vorrebbe avere più tempo per leggere e “creare trame” ma è anche consapevole di amare i “suoi” bambini e ritiene l’insegnamento una “passione” a cui difficilmente potrebbe rinunciare. Vedere occhioni spalancarsi di curiosità ed entusiasmo è un’emozione irrinunciabile nonché una responsabilità grande e gratificante. L’avvicinamento alla scrittura è stato graduale. Dapprima Daniela è stata una lettrice onnivora, amante soprattutto di gialli e rosa. Dopo aver letto migliaia di romances, un bel giorno, in un forum, raccolse una sfida: avrebbe provato a scrivere una fan fiction storica, ambientata nell’ottocento inglese. Il primo capitolo nacque come d’incanto…finalmente le sue fantasie avevano la possibilità di liberarsi e correre a briglia sciolta. Nel suo primo romanzo ha messo gli elementi per lei ideali di una storia: un’eroina bella, dolce, generosa e determinata a perseguire i suoi ideali e la felicità; un eroe forte, onesto, romantico e passionale; un amore contrastato, inaspettati colpi di scena e tanta introspezione psicologica. Daniela ama scavare nell’animo dei suoi personaggi, rivelarne l’anima nascosta. Nelle sue storie, ricche di “coup de theatre”, spesso nulla è come appare.


- bibliografia completa


Serie “Un amore proibito”.


  1. Un amore proibito- Origini #1 trilogia

2) Un amore proibito- Orgoglio #2 trilogia

3) Un amore proibito-Oltre #3 della trilogia 

4) I Racconti di un amore proibito (due racconti spin off della trilogia)



  • Un amore proibito: la trilogia completa e i racconti: contiene tutta la trilogia e il racconto ad essa collegato. 


Serie “Un Amore incancellabile”

  1. Un amore incancellabile: Ritorno




Link utili


www.danielatess.com

mail: feedback@danielatess.com


Ig: @danielawritess


https://www.instagram.com/danielawritess/?hl=it



Fb: @danielawritess


https://www.facebook.com/danielawritess/?modal=admin_todo_tour


https://www.facebook.com/daniela.tess.52


Link acquisto:   


https://amzn.to/3t0oej1




Scheda 

Titolo: Un amore incancellabile

Autrice: Daniela Tess

Editore: Independently Published

Prezzo: cartaceo 13.99€ eBook 2.99€

Data di pubblicazione: 8 Dicembre 2021



Trama


Inghilterra 1830,

Eve è la giovane figlia del potente duca di Tresham. Ha vissuto per anni in un collegio per giovani aristocratiche, lontana dagli affetti e dagli scandali. È buona, generosa, innocente, come lo era sua madre Alyce. Tornata in seno alla sua famiglia, si prepara al debutto in società, sognando un uomo fedele e altruista, che la ami e la sposi. Incontra invece Richard, marchese di Stanton: scuro, pericoloso, con due occhi di ghiaccio. Lui è tutto ciò su cui l’hanno messa in guardia fin da bambina. Lui è chi non dovrebbe mai guardare e a cui un’innocente come lei non dovrebbe rivolgere neanche parola: libertino, cinico, edonista. Un uomo che non ha il matrimonio tra i suoi obiettivi. Soprannominato il figlio del diavolo, nasconde più di un peccato e di un segreto. Può un angelo innamorarsi del diavolo? E può il diavolo, desiderare un angelo? Tornano gli eredi dei Tresham in un nuovo, appassionante capitolo: passioni, tradimenti, colpi di scena, segreti inconfessabili...amori

incancellabili.




Spero che questo nostro appuntamento sia di vostro gradimento e che vi abbia fatto conoscere un nuovo libro da aggiungere in lista

 

A presto

Febe


lunedì 18 luglio 2022

Recensione "L'equilibrio delle lucciole" - Valeria Tron

 





Titolo: L’equilibrio delle lucciole

Autore: Valeria Tron

Editore: Salani Editore

Genere: Narrativa







Ogni punto di partenza ha bisogno di un ritorno. Per riconciliarsi con il mondo, dopo una storia d’amore finita, Adelaide torna nel paese in cui è nata, un pugno di case in pietra tra le montagne aspre della Val Germanasca: una terra resistente dove si parla una lingua antica e poetica. È lì per rifugiarsi nel respiro lungo della sua infanzia, negli odori familiari di bosco e legna che arde, dipanare le matasse dei giorni e ricucirsi alla sua terra: ‘fare la muta al cuore’, come scrive nelle lettere al figlio. Ad aspettarla – insieme a una bufera di neve – c’è Nanà, ultima custode di casa, novant’anni portati con tenacia. Levì, l’altro anziano che ancora vive lassù, è stato ricoverato in clinica dopo una brutta caduta. Isolate dal mondo per quattordici giorni, nel solo spazio di quel piccolo orizzonte, le due donne si prendono cura l’una dell’altra. Mentre Adelaide si adopera per essere utile a Nanà e riportare a casa Levì, l’anziana si confida senza riserva, permettendole di entrare nelle case vuote da tempo, e consegnandole la chiave di una stanza intima e segreta che trabocca di scatole, libri ricuciti, contenitori e valigie, in cui la donna ha stipato i ricordi di molte vite, tra uomini, fiori, alberi e animali, acqua e tempo. Una biblioteca di esistenze, di linguaggi, gesti e voci, dove ogni personaggio è sentimento, un modo di amare. Fotografie, lettere, oggetti che sanno raccontare e cantare il tempo: di guerra e povertà, amori coltivati in silenzio, regole e speranza, fatica e fantasia. Un testamento corale che illumina le ombre e le rimette in equilibrio. La bellezza intensa che respira oltre la vita e rimane in attesa di parole. Tuffarsi nella memoria significa avere il coraggio di inventare un altro finale e vivere oltre il tempo che ci è stato concesso, per ritrovare il luogo intimo di ognuno. La casa.

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Il prezzo finale non subirà alcuna variazione né incrementi di prezzo.



Buongiorno lettori,

Oggi vi parlo del bellissimo libro di Valeria Tron “L’equilibrio delle lucciole” uscito il primo giugno per la Salani Editore che ringrazio per la copia cartacea del libro💙


Parto col dirvi che questo libro ad ora si aggiudica il titolo del più bel libro letto quest’anno!

Pagine di pura poesia, ricordi e odori che mi hanno fatto rivivere insieme alla protagonista la sua infanzia, ma non solo!


Adelaide decide di rifugiarsi in Val Germanasca, suo paese natale, mentre la sua vita sembra andare a rotoli. Un matrimonio andato male da cui ha avuto un figlio, oggi adolescente, e una relazione con un uomo freddo e distaccato ormai giunta al capolinea l’hanno portata a prendersi un pò di tempo per lei. 


Si rifugia così tra le braccia di Nanà, un'anziana zia a cui è molto legata, superstite delle montagne e custode di vite. 

Nanà, ultima perla di una vita semplice, modesta, fatta di tante piccole cose, vive tra quei monti che sono i veri protagonisti della narrazione, così come la lingua antica che continua a parlare: il patois.


Attraverso racconti di ricordi o semplici conversazioni ed incontri il lettore conoscerà adagio tutti gli abitanti che hanno vissuto in quel piccolo paesino arroccato ai monti, le loro tradizioni e i loro segreti che continuano a vivere attraverso la memoria di chi resta.


Facciamo anche la conoscenza dell’anziano Levì, che per un incidente viene portato lontano dalla sua casa. Questo lo porterà piano piano a spegnersi. Ma nel suo cuore custodisce un segreto che lo infiamma e la cara Adelaide lo scoprirà attraverso la timida voce di Nanà.


Attraverso la voce di Nanà conosciamo anche la sua giovinezza e quella delle sue sorelle e gli amici del paese, Dando Irma con la sua leggerezza, Dando Lena con la sua severità e bar Tricot lo sceriffo racconta storie, oltre a Memè e Granpapà, i nonni di Adelaide.


Nel tempo trascorso con Nanà, Adelaide inizia a scoprire di nuovo se stessa e le sue esigenze. Riscopre vecchie usanze e nuovi rituali che la porteranno ad aprirsi e riscoprirsi.


Una lettura poetica che incanta il lettore questo esordio di Valeria Tron!

L’inserimento della lingua ormai dimenticata (Il patois) arricchisce la narrazione rendendolo una perla rara da custodire. 


Non vi nego che all’inizio è stato difficile per me entrare in sintonia con questo dialetto perchè l’autrice non ha volutamente tradotto le frasi in patois, ma con un pò di concentrazione e immedesimazione ad un certo punto questo “fastidio” di una lingua diversa non mi ha pesato più anzi ha reso la narrazione particolare.


Leggendo le descrizioni della natura al lettore sembra quasi di guardare una fotografia, ogni minuzia di questo borgo ci viene raccontato dalle parole ammalianti di Valeria portandoci ad una vita semplice, senza fronzoli che per noi è quasi inconcepibile oggi.


Attraverso questo libro ho rivissuto i racconti dei miei nonni, la loro quotidianità semplice, gli odori e i sapori di un tempo che è facile dimenticare ma che rimangono dentro noi per sempre.


Non posso che consigliarvi questa meravigliosa lettura, invitarvi a fare questo viaggio nelle valli insieme a Nanà e Adelaide e rivivere per un breve momento la vita di altri tempi, quella semplice, silenziosa, dove la natura è la padrona e scandisce il tempo degli uomini, non il contrario!

Buona lettura!


❓Vi ho incuriosito?

Vi piacerebbe vivere una vita d’altri tempi? 

Parlate il dialetto di casa vostra in famiglia? Siete legati alle vostre radici?

Vi leggo volentieri nei commenti💕










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