Hey Readers!!
Oggi vi porto qui sul blog una recensione di una fiaba dalla cultura classica che ho letto qualche giorno fa.
Sto parlando de “La fiaba di amore e psiche” di Apuleio, scrittore, filosofo e retore romano di origini nordafricane.
Amore e Psiche sono i due protagonisti di una nota storia narrata da Apuleio all'interno della sua opera Le Metamorfosi, anche se è considerata risalire ad una tradizione orale antecedente all'autore.
La vicenda narra di una giovane umana e bellissima ragazza di nome Psiche ammirata da tutti per la sua bellezza pari a quella di Venere. Proprio per questo nessuno ha il coraggio di chiederle la mano. Mandata a morire sotto consiglio di un oracolo la ragazza trova rifugio in un palazzo pieno di ricchezze. Diventa così la sposa di un uomo che Psiche non ha mai visto in faccia e che arriva nel suo letto con le tenebre il quale la mette in guardia che se mai dovesse vederlo in volto, tutto quello che possiede svanirà. Su istigazione delle sorelle invidiose, Psiche scopre che il marito è il Dio dell’amore Cupido. Per poter riconquistare il marito Psiche sarà costretta a superare varie prove che la dea Venere, la suocera, le ha posto nel cammino per farla fallire.
Superate con successo le prove, la ragazza non solo potrà riabbracciare il marito ma conquisterà l'immortalità.
Finalmente mi sono decisa a leggere questa fiaba che tanto volevo conoscere dopo aver visto varie opere d’arte che li ritraevano come protagonisti ero curiosa di sapere e dare un'interpretazione completa alle opere che tanto ho amato come gli affreschi della loggia di Psiche di Villa Farnesina a Roma ad opera di Raffaello e della sua scuola, Amore vincitore del Caravaggio, la composizione scultorea di Canova.
In questa fiaba-novella sono tanti i significati che si possono trovare, ad esempio quello dell’amore che si unisce all’anima regalandole l’immortalità e da questa unione nasce il piacere.
“… Psiche, senza accorgersene, s’innamorò di Amore. E subito arse di desiderio per lui e gli si abbandonò sopra e con labbra schiuse per il piacere, di furia, temendo che si destasse, cominciò a baciarlo tutto con baci lunghi e lascivi.
Ma mentre l’anima sua s’abbandonava a quel piacere, la lucerna maligna e invidiosa…”
Ma tra le righe di questa storia, Apuleio porta la nostra attenzione anche su gelosia e vendetta, che allora come adesso offuscano la mente e portano talvolta a danni irreparabili.
Un racconto piacevole e con molta ironia da parte dell'autore verso il mondo degli dei, ritratti in divertenti scene di vita quotidiana.
Breve ma bellissimo, scorrevole e intrigante ideale se si vuole passare un pomeriggio diverso.
A questo libro ho dato 4 margherite
🌼🌼🌼🌼
Febe 💙
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