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venerdì 12 novembre 2021

Recensione "L'acqua del lago non è mai dolce" - Giulia Caminito

 




Titolo: L’acqua del lago non è mai dolce

Autore: Giulia Caminito

Editore: Bompiani

Genere: Narrativa contemporanea







Odore di alghe limacciose e sabbia densa, odore di piume bagnate. È un antico cratere, ora pieno d'acqua: è il lago di Bracciano, dove approda, in fuga dall'indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, donna fiera fino alla testardaggine che da sola si occupa di un marito disabile e di quattro figli. Antonia è onestissima, Antonia non scende a compromessi, Antonia crede nel bene comune eppure vuole insegnare alla sua unica figlia femmina a contare solo sulla propria capacità di tenere alta la testa. E Gaia impara: a non lamentarsi, a salire ogni giorno su un regionale per andare a scuola, a leggere libri, a nascondere il telefonino in una scatola da scarpe, a tuffarsi nel lago anche se le correnti tirano verso il fondo. Sembra che questa ragazzina piena di lentiggini chini il capo: invece quando leva lo sguardo i suoi occhi hanno una luce nerissima. Ogni moto di ragionevolezza precipita dentro di lei come in quelle notti in cui corre a fari spenti nel buio in sella a un motorino. Alla banalità insapore della vita, a un torto subito Gaia reagisce con violenza imprevedibile, con la determinazione di una divinità muta. Sono gli anni duemila, Gaia e i suoi amici crescono in un mondo dal quale le grandi battaglie politiche e civili sono lontane, vicino c'è solo il piccolo cabotaggio degli oggetti posseduti o negati, dei primi sms, le acque immobili di un'esistenza priva di orizzonti.


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Il prezzo finale non subirà alcuna variazione né incrementi di prezzo.



Buongiorno lettori,

Oggi vi porto sul blog la recensione del libro vincitore del Premio Campiello di quest’anno.

Se non l’avete ancora capito, sto parlando di L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito.


Un libro duro che mette lo sguardo su una realtà sociale che tutt’oggi è presente in molti posti dell’Italia. Ma non è solo questo, in questo libro ci viene narrata la realtà familiare della protagonista e della sua famiglia con tutte le sue innumerevoli difficoltà.


Una realtà che ci viene sbattuta sin da subito in faccia, che ci mostra il degrado e il malessere della periferia, delle opere pubbliche incompiute e il malumore delle persone, che tanto si aspettano e nulla hanno.


Conosciamo la storia di questa famiglia attraverso la narrazione in prima persona della figlia, Gaia. Una cosa che mi ha fatto interrogare a fine lettura è stata la scelta dell’autrice di non far conoscere al lettore il nome della protagonista. Infatti ne veniamo a conoscenza quasi a fine lettura e credo sia per rafforzare la rabbia che ha la protagonista nei confronti della vita, della sua famiglia, degli amici. Quasi un modo per rinnegare la propria vita, la propria essenza con un nome che non la rappresenta per nulla e che sceglie di non utilizzare.


Ci troviamo a Roma nei primi anni duemila ed è qui che la storia si svolgerà in lungo e in largo nella provincia. Molti saranno infatti gli spostamenti che la famiglia deve affrontare per trovare una casa. Passando prima dalla tossica e malfamata periferia, poi ad un quartiere borghese fino alle rive del lago di Bracciano ad Anguillera dove si svolgerà la maggior parte della storia per concludersi nuovamente in Corso Trieste, nel quartiere elegante di Roma.

Nonostante tutti questi spostamenti, la condizione di povertà della famiglia rimane invariata.


Ma parliamo un pochino dei componenti della famiglia.


Ho trovato la figura della madre, Antonia, molto forte. 

Una donna sola che dopo la disgrazia successa al marito deve portare avanti la famiglia con i suoi soli sforzi, scendendo a patti con una vita crudele. La sua testardaggine, la sua dittatura, fanno si che Gaia la odi, non la sopporta. 

Ma la madre conta su di lei. Punta tutto sullo studio per rendere il futuro della figlia diverso dal suo. Migliore.

Peccato però che facendo così fa vivere la figlia secondo le sue esigenze, senza mai darle il giusto spazio, un po 'di affetto, amore.


Massimo, padre e marito, è una figura di sfondo nelle numerose case abitate dalla famiglia.

Un incidente sul lavoro (nero) in un cantiere edile lo ha reso paralizzato diventando dipendente dalla vita altrui, senza avere la possibilità di contribuire al benessere della famiglia che ricade tutta su Antonia che spesso e volentieri gli rinfaccia.


Ho apprezzato molto la figura di Mariano, fratello maggiore e figlio di un altro padre, viene mandato via di casa dalla madre ma nonostante questo ama la sua famiglia e la aiuta nei momenti di bisogno. 

La sua voglia di scoprire il mondo l’ha portato ad avere idee contrastanti con Antonia che l’hanno portato a vivere lontano da casa aderendo ad un gruppo anarchico e partecipando al G8 a Genova, senza fermarsi davanti a nulla.

Gaia era molto attaccata al fratello e l’allontanamento da parte della madre ha influito sul suo cattivo comportamento una volta ritrovata sola.


I due gemelli, i più piccoli di casa, sono ancora più di contorno del padre. Infatti sono sempre zitti, attaccati alla madre anche dopo essere cresciuti. Non hanno idee proprie ma vivono per soddisfare quelle della madre.


E infine Gaia.

La sua vita è piena di controsensi. Rabbia. Dolore. Voglia di amare ma paura di deludere e questo la porterà a stare sempre sola anche in compagnia.

Odia la sua famiglia per ciò che non hanno. Costretta a frequentare una scuola per ricchi sarà la migliore della classe ma non per suo volere.

Avrà numerose amicizie che però vedremo iniziare e finire in poco tempo.


Infatti ho trovato poco approfondite le storie dei vari personaggi, narrate fino ad un certo punto poi stroncate dalla narrazione per venire a conoscenza solo della fine della relazione, senza però darci indicazioni utili nel comprenderne lo svolgimento, come se il lettore fosse onnisciente.


Un altro punto che ho trovato poco approfondito è la parte sociale, visto il tema introdotto all'inizio del romanzo mi aspettavo qualcosa di più su questo tema all'interno del romanzo.


Anche lo stile non mi ha fatto impazzire. 

Diciamo che a stento ho terminato la lettura anche se non sono solita abbandonare i libri, perchè nonostante non trovi di mio gusto la lettura voglio arrivare alla fine per farmene un'opinione completa. Il fatto che abbia letto questo libro con un gruppo di lettura mi ha aiutato a terminarlo in un tempo breve e non trascurare la lettura per altre.


Inoltre nonostante la scorrevolezza della narrazione non ho apprezzato le numerose ripetizioni e gli elenchi infiniti di parole che invece di creare qualcosa di originale mi hanno distratto dalla lettura e il più delle volte annoiato.


❓Quindi non posso che chiedere a voi, 

amici lettori che avete letto questo libro e vi è piaciuto, 

datemi la vostra opinione in merito e ditemi cosa vi è piaciuto di questa lettura.

Per chi invece non lo ha letto, vi incuriosisce? Lo leggereste?

A che età avete avuto il primo telefono?

Vi leggo volentieri nei commenti💕




sabato 6 novembre 2021

Il maialino di natale - J.K.Rowling - Recensione lettura extra

 Hey Readers!!

Qui verrà recensita la lettura extra del mese di Ottobre!







Titolo: Il Maialino di Natale
Autore: J.K.Rowling
Editore: Salani Editore
Genere: Narrativa per ragazzi

Vi chiediamo di scrivere nel commento il nome che usate su facebook e la squadra di appartenenza per potervi assegnare il relativo bonus.

Jack adora il suo maialino di pezza, Mimalino, detto Lino. È sempre lì per lui, nei giorni belli e in quelli brutti. Una vigilia di Natale, però, succede una cosa terribile: Lino si perde. Ma la vigilia di Natale è il giorno dei miracoli e delle cause perse, è la notte in cui tutto può prendere vita... anche i giocattoli.
Jack e il suo nuovo pupazzo, il Maialino di Natale (fastidioso sostituto fresco di negozio), si imbarcano in un piano audace. Insieme intraprenderanno un viaggio mozzafiato nella Terra dei Perduti, dove ‒ con lʼaiuto di un portapranzo parlante, di una bussola coraggiosa e di un essere alato di nome Speranza ‒ cercheranno di salvare il miglior amico che Jack abbia mai avuto dal terribile Perdente: un mostro fatto di rottami che divora ogni cosa…


Dal genio creativo di J.K. Rowling, una delle più belle storie di Natale mai scritte, piena della tenerezza irresistibile dellʼinfanzia di fronte al grande mistero della perdita. L’affettuosa, inesauribile fantasia dell’autrice e la compassione verso le persone e gli oggetti amati che assorbono i sentimenti umani sono la celebrazione del calore della famiglia, del prendersi cura e del sentirsi capiti e della autentica sostenibilità delle cose.
Con le bellissime illustrazioni del pluripremiato artista Jim Field, Il Maialino di Natale è destinato a diventare un classico amato da adulti e bambini.

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Buongiorno lettori,


Vi porto oggi sul blog una lettura natalizia - anche se leggermente in anticipo - ma non ho resistito nel leggere il nuovo e tanto chiacchierato libro della Rowling “Il maialino di Natale”.

Sono sicura che la maggior parte di voi lo abbia visto esposto nelle librerie o biblioteche, ne ha sentito parlare da qualcuno o visto in giro qualche recensione su questo libro, se non addirittura letto anche voi!


Come potete immaginare tutto ciò che scrive la Rowling diventa subito interessante per i lettori amanti della saga di Harry Potter e anche questa lettura per bambini che regala tanta magia e amore non è da meno!


Il nostro protagonista è Jack, un bambino curioso e tranquillo che ha come migliore amico un maialino di pezza. Mimalino, detto Lino, è da sempre con lui, lo sostiene nei momenti difficili, lo abbraccia quando ne ha bisogno e gli asciuga le lacrime quando è triste.

Lino è fondamentale per Jack ma anche Jack lo è per Lino, sono inseparabili! 


Il suo odore familiare è ristoratore per l’anima del bambino soprattutto ora che i genitori si sono separati e la madre si è risposata con un uomo che ha una figlia, Holly, diventata a tutti gli effetti la sorellastra di Jack.

Holly però è scontrosa, diversa da come la conosceva Jack a scuola e molto spesso litiga con il bambino per un nonnulla. 


Una di queste litigate sfocerà con la scomparsa di Lino proprio alla vigilia di Natale e Jack si dispererà piangendo e rimanendo solo nella sua stanza per ore senza voler vedere nessuno.


Per rimediare al danno fatto Holly va al negozio di giocattoli e compra un maialino di pezza identico a Lino ma Jack non lo accetta.

Lino non è sostituibile, il suo odore non è imitabile e il suo amore non avrà eguali a nessun altro. 


Così Jack ancora disperato non sa che alla vigilia di Natale i miracoli possono accadere e molto presto si troverà immerso in un mondo magico dove le Cose parlano, hanno una loro città e un cattivo che le divora se non rispettano le regole della Terra dei Perduti.


Con l’aiuto del nuovo maialino di Natale, sostituto di Lino, Jack affronterà pericoli e avventure, incontrerà amici che lo aiuteranno e nemici che lo vogliono far mangiare ma la cosa fondamentale che troverà è la consapevolezza dell’amore, comprenderà - come solo i bambini riescono - il dolore della perdita e la sua elaborazione.


Un libro dolce e tenero che con un pizzico di magia insegna ai bambini che ciò che perdono rimarrà sempre nel loro cuore, che un amore perso non si può sostituire certo, ma ci saranno altri amori ad irradiare di luce e amore la loro vita.


Una storia che entrerà a far parte del classico di natale, che ogni anno i bambini vorranno leggere e che, una volta che verrà prodotto il film animato - che secondo me ci starebbe benissimo - guarderanno all’infinito.

Mi ha fatto pensare un pochino al cartone di Toy story dove i giocattoli prendono vita. 


La narrazione poetica che l’autrice utilizza incanta sin dalla prima pagina stregando grandi e piccini alle sue pagine fino alla fine della storia che si conclude nel modo migliore, per tutti!


Questa storia mi ha ricordato un racconto che scrissi diverso tempo fa, di giocattoli che si animano e mi ha riportato alla mente un pupazzo di pezza simile a Maialino di Natale. Ma il giocattolo che mi ha riportato più di tutti alla memoria è stato il mio bambolotto che da bambina non lasciavo mai e portavo sempre con me così come fa Jack con il suo Lino.

E mi ha ricordato un episodio che è passato alla storia nella mia famiglia di quando il bambolotto ormai sporco e bisognoso di una lavata ha dovuto fare il suo primo viaggio in lavatrice e io, troppo piccola per capirlo, ho fatto tutto il lavaggio attaccata all'oblò della lavatrice a piangere disperata pensando che il mio bambolotto stesse affogando senza voler sentire ragioni da nessuno.


E’ sempre bello quando un libro ti fa rivivere degli episodi della vita che hai quasi scordato e quindi non posso che essere contenta doppiamente per aver letto questo libro di cui consiglio la lettura a tutti. 

Soprattutto a quei bambini che non amano leggere, ne rimarranno stregati!


❓E ora vi chiedo

Avete letto questo libro? Vi ha riportato alla memoria antichi ricordi?

Da bambini anche voi avevate un pupazzo preferito?

Vi leggo volentieri nei commenti💕




Iscrizioni aperte - Challenge Libropoly 2022

 Sono aperte le iscrizioni per la partecipazione alla challenge Libropoly 2022!



Buongiorno lettori 

Di seguito trovate le istruzioni per iscrivervi alla nostro challenge librosa mensili Libropoly 2022.


Chi ha già partecipato gli anni scorsi sa il funzionamento della challenge, ma per l'anno 2022 abbiamo modificato leggermente alcune cose.

Vado a spiegarvi brevemente in cosa consiste la challenge e come si sviluppa ma per sapere il pieno svolgimento dovrete aspettare il regolamento ufficiale!


Il gioco Libropoly è suddiviso in tre fasi:

  • tracce mensili da completare per accedere al tabellone;

  • tabellone a caselle con obiettivo da completare;

  • proseguo di letture “a piacere” fino a nuovo mese;


Lo scopo del gioco:

  • La squadra che arriva a fine anno e ha totalizzato più punti si aggiudica la coppa di Libropoly 🏆


La challenge si gioca a squadre:

  • Squadra Cappello 

  • Squadra Stivale 


Chi ha già partecipato gli anni scorsi e ha una squadra assegnata rimarrà nella squadra dell'anno scorso (a meno che non voglia cambiare, in questo caso ci contatti privatamente). 


Chi invece è un nuovo ingresso verrà smistato da noi a meno che non abbia all'interno di una delle due squadre degli amici e viene reclutato da loro.


Per confermare o iscriversi alla challenge 2022:

  • Iscriviti al blog e seguilo!!

  • Scrivi un commento con la conferma della tua partecipazione alla challenge 2022 con il tuo nome di Facebook e la squadra d'appartenenza.

  • Se non hai una squadra e devi essere ancora smistato aggiungi  "da smistare".

  • Se hai amici in una delle squadre e sai già dove vuoi entrare aggiungi  "da smistare in squadra cappello/stivale" ( a seconda della preferenza ).


Ora non vi resta che seguirci, iscrivervi al gruppo facebook e aspettare il 1° gennaio per iniziare questa nuova avventura!

A presto!!!

Febe&Elettra

domenica 31 ottobre 2021

Tracce Novembre - Challenge Libropoly 2021

 Bentornati a Libropoly, la metropoli del Libro!

Si intravede la fine dell'anno all'orizzonte e con lui la fine di questa challenge che ci ha accompagnato per questi mesi regalandoci tanti spunti di lettura e talvolta facendoci uscire dalla nostra comfort zone.

Abbiamo già spoilerato alcune informazioni sulla challenge 2022.

Per prima cosa sarà di nuovo una challenge mensile, leggermente diversa da questa di quest'anno, e con qualche regola in meno da tenere a mente.

Ma tranquilli lo spirito di Libropoly sarà sempre lo stesso e noi siamo sicure che anche nel 2022 ci saranno tantissime letture che ci arricchiranno mente e spirito.

Speriamo entro Novembre di potervi dare tutte le informazioni sulla nuova challenge e che trascorrerete l'anno in nostra compagnia!


Ora tornando a noi e alla challenge attuale, come prosegue la vostra corsa nel tabellone?

Avete incontrato intoppi nel vostro giro? Sono stati clementi i dadi con voi? 

Ma bando alle ciance passiamo alle cose serie, i punteggi:


- #stivalevagabondo 96

- #cappelloallariscossa 83

 

  • La squadra #stivalevagabondo è in vantaggio con nove su quindici titoli nascosti indovinati! Complimenti a tutte ragazze per l'impegno!!
  • La squadra che ha totalizzato più punteggio personale questo mese è :

#stivalevagabondo

Mentre al secondo posto abbiamo la squadra

#cappellovagabondo


Ricordiamo per chi ancora non si è iscritto al nostro blog così aiutandoci e supportandoci di farlo, a noi fa piacere 


Qui trovate le regole generali e del tabellone ▶️  https://le-sorelle-dinchiostro.blogspot.com/2020/12/regolamento-challenge-libropoly-2021.html 


_ Queste tracce, se lette entrambe, vi permetteranno di tirare i dadi e così muovervi sul tabellone.


🟡 TRACCIA AUTORE

_ In questa traccia dovrete leggere un libro in cui l’autore ..

  • ... ha ambientato la sua storia tra la fine degli 

anni novanta e l'inizio del duemila


🟠 TRACCIA GIOCOLIERE

_ In questa traccia vi daremo delle parole. Una o più di una dovrà essere presente nella vostra lettura:

  • nella trama  

  • nel titolo 

  • nella copertina


Lupo, Legna da ardere, Felpa, Nebbia


✴️ Lettura extra di Novembre



Il maialino di Natale - J.K.Rowling



_ Questa traccia se letta vi permetterà di aggiungere punti extra al lancio dei dadi.


Vi auguriamo buona sorte con i dadi e buone letture!!!


Recensione "Horrorstör" - Grady Hendrix

 




Titolo: Horrorstör

Autore: Grady Hendrix

Editore: Mondadori, Strade blu

Genere: Horror








Sta succedendo qualcosa di parecchio strano al superstore di mobili scandinavi Orsk di Cleveland, Ohio. Ogni mattina, al loro arrivo, i dipendenti trovano armadi Kjërring a pezzi, bicchieri Lågniå in frantumi e divani letto Liripip vandalizzati: chiaramente c'è qualcosa che non va. Le vendite sono in calo, le telecamere di sicurezza non rivelano nulla e i gestori del grande magazzino sono nel panico. Per svelare il mistero, cinque giovani dipendenti si offrono volontari per un lungo turno di sorveglianza dal tramonto all'alba e – come vuole la tradizione – si troveranno alle prese con orrori che sfidano l'immaginazione. "Horrorstör" non è solo la classica storia di una casa infestata che si svolge in un ambiente contemporaneo (intriso di paure che tutti noi conosciamo), ma è anche una satira del consumismo e della natura degradata del lavoro nella nuova economia del XXI secolo. Tutto questo e molto altro troverete in questo libro confezionato sotto forma di un catalogo al dettaglio, completo di illustrazioni di mobili pronti per il montaggio e altri accessori via via sempre più sinistri. Un horror insomma dal design esclusivo, capace di offrire ai lettori il terrore psicologico di cui hanno bisogno nell'elegante confezione che si meritano.



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Buongiorno lettori,

Oggi come da tradizione vi porto sul blog una lettura a tema Halloween.


Nei giorni scorsi ho letto Horrorstör scritto da Grady Hendrix ed edito Mondadori, un libro che fin dalla sua uscita mi aveva incuriosito particolarmente e di cui avevo grandi aspettative che però non mi hanno soddisfatta a pieno.


La storia si svolge all’interno di un superstore stile Ikea dal nome Orsk.

Come da copione un paio di ragazzi dovranno rimanere oltre l’orario di chiusura perchè nello store sta succedendo qualcosa di strano e il supervisore Basil vuole vederci chiaro.


Noi seguiremo la storia dal punto di vista di Amy, ragazza che odia il suo lavoro ma che non può lasciarlo a causa della sua vita familiare e problemi economici.


Entreremo nel vivo della narrazione quando i ragazzi per ammazzare il tempo organizzano una seduta spiritica. Lì iniziamo a scoprire chi si cela dietro le vandalizzazioni che i dipendenti quotidianamente trovavano nello store.


In un’ambientazione labirintica, incentivata e programmata per far spendere al cliente più di quanto vorrebbe creandogli esigenze inutili, i cinque ragazzi si troveranno a dover scontrarsi con una strana seta e affrontare le loro più grandi paure per uscire indenni da questa situazione.


Le premesse per un buon horror ci sono, ma cosa non mi ha convinta allora?

Forse la poca originalità della trama e la sua prevedibilità ha fatto calare a picco le mie aspettative fin da subito.  Se un punto di forza era l’ambientazione originale, la messa in opera ella storia non mi ha convinta per niente! 


Un’altra cosa che mi ha lasciata perplessa e non completamente soddisfatta nella trama sono i collegamenti del passato, spiegati molto sbrigativamente e male.


Una cosa che invece mi è piaciuta è stata l’impaginazione del libro che, come un catalogo, ad ogni nuovo capitolo presenta i vari mobili che si possono acquistare nello store, con spiegazioni annesse, andando via via fino a presentare gli strumenti di tortura che si incontrano nella narrazione.


Altro punto forte della narrazione è stata la fine, che poi tanto fine non era! Un nuovo inizio che lascia uno spiraglio di speranza ai protagonisti.


Nel complesso una lettura abbastanza scorrevole che ti ipnotizza fino all’ultima riga con una denuncia per lo sfruttamento sul lavoro e le conseguenze che ne ha sulla mente delle persone in modo ironico e originale per questo, nonostante la poca originalità della trama, è un buon libro da leggere!


❓Ora vi chiedo..

L’avete letto? Vi è piaciuto?

Leggete libri di questo genere? 

Ne avete uno bello da consigliarmi?

Vi leggo volentieri nei commenti 💕



venerdì 29 ottobre 2021

Recensione "Circe" - Madeline Miller

 




Titolo: Circe

Autore: Madeline Miller

Editore: Marsilio

Genere: Narrativa








Ci sembra di sapere tutto della storia di Circe, la maga raccontata da Omero, che ama Odisseo e trasforma i suoi compagni in maiali. Eppure esistono un prima e un dopo nella vita di questa figura, che ne fanno uno dei personaggi femminili più fascinosi e complessi della tradizione classica. Circe è figlia di Elios, dio del sole, e della ninfa Perseide, ma è tanto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto fosco, un carattere difficile, un temperamento indipendente; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. Quando, a causa di queste sue eccentricità, finisce esiliata sull'isola di Eea, non si perde d'animo, studia le virtù delle piante, impara a addomesticare le bestie selvatiche, affina le arti magiche. Ma Circe è soprattutto una donna di passioni: amore, amicizia, rivalità, paura, rabbia, nostalgia accompagnano gli incontri che le riserva il destino – con l'ingegnoso Dedalo, con il mostruoso Minotauro, con la feroce Scilla, con la tragica Medea, con l'astuto Odisseo, naturalmente, e infine con la misteriosa Penelope. Finché – non più solo maga, ma anche amante e madre – dovrà armarsi contro le ostilità dell'Olimpo e scegliere, una volta per tutte, se appartenere al mondo degli dèi, dov'è nata, o a quello dei mortali, che ha imparato ad amare. Poggiando su una solida conoscenza delle fonti e su una profonda comprensione dello spirito greco, Madeline Miller fa rivivere una delle figure più conturbanti del mito e ci regala uno sguardo originale sulle grandi storie dell'antichità.


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Buongiorno lettori,

Oggi vi porto sul blog la recensione di “Circe” libro di Madeline Miller uscito all'inizio dell’anno edito Marsilio.


La Miller ha saputo stupire ed emozionare i suoi lettori già con “La canzone di Achille” che ancora non ho letto ma che farà a breve, e spinta dalle numerose recensioni positive su “Circe” mi sono buttata nella sua lettura, accompagnata con il gruppo di lettura appositamente creato da me che ringrazio per gli scambi di opinione nelle varie tappe di discussione.


Tutti, chi più chi meno, conosciamo la maga Circe attraverso le opere di Omero.

La strega cattiva che con le sue pozioni trasformava gli uomini in maiali e trasfigurava le ninfe in mostri ingordi di marinai.


 Ecco, l’opera della Miller fa esattamente il contrario.

Ovvero, narra la storia di Circe dall’inizio fino alla fine facendo primeggiare la sua vera natura, più umana che divina, con tutti i dubbi e paure, la sua incapacità di giudizio che la rende spesso ingenua e le sue curiosità e aspirazioni. 


La vediamo crescere nel grande palazzo del padre Elios, dio del sole, e la ninfa Perseide, sua madre. Litigare con i fratelli ed essere presa in giro per la sua voce così diversa da tutte quelle perfette e cristalline delle altre ninfe ma che la rendono unica e speciale, simile agli umani.


Umani che ha sempre voluto conoscere da giovane e che per amore la porteranno a compiere una prima magia involontaria per tenerne uno con lei.


La trasformazione di Scilla in mostro sarà il culmine che la porterà via da una vita in mezzo ai suoi simili, per una in esilio sull’isola di Eea in piena solitudine, dove imparerà ad addomesticare le belve selvatiche ed affinerà le sue doti da maga che le daranno in seguito la sua notorietà.


Nonostante l’esilio, molti saranno i personaggi che Circe incontra nella sua lunga vita e ognuno di loro la porterà a maturare e rivedere le sue opinioni sul mondo, interno ed esterno. 

Avrà anche il permesso di muoversi dalla sua isola, incontrando così il Minotauro e aiutando a tenerlo a bada. 

In questo frangente Dedalo sarà importante e per poco tempo darà un pò di sollievo alla solitudine di Circe.


Abitando sola in un’isola è normale che i marinai in cerca di un riparo vi approdino e chiedono ospitalità. In queste circostanze Circe dava ospitalità agli uomini bisognosi, ma con un pizzico di magia ad aiutarla per non farsi sopraffare diventando la maga che trasformava gli uomini in maiali!


Odisseo sarà importante nella vita di Circe. 

Attraverso i suoi racconti veniamo a conoscenza della guerra di Troia e di tutte quelle battaglie che stanno cambiando il mondo, fiancheggiate sempre dagli Dei che danno il loro supporto.


La nascita di Telegono sarà per Circe gioia e dolore al contempo. La vedremo in veste di madre, occupata a crescere un bambino da sola, con tutte le mille paure che può avere una madre, più una. La più pericolosa. Atena, la Dea della guerra.


L’incontro con la tanto temuta Penelope si trasforma in una convivenza pacifica, che porterà le due donne a sostenersi a vicenda.

Infine Telemaco stravolgerà i sentimenti della maga.


Gioie, dolori, rimpianti e amore. 

Tutto questo e tanto altro troverete in questo romanzo mitologico sulla vita di Circe che l’autrice ha saputo scrivere in modo eccezionale andando a scavare in modo introspettivo nella vita di questa donna, spiegando in modo sintetico e mai noioso chi è e cosa l’ha portata a diventare il personaggio che noi tutti conosciamo.


Consiglio a tutti la lettura di questo libro perchè l’autrice ha saputo dare una nuova veste ad un personaggio mitologico sempre visto in modo oscuro, dandogli quell'originalità e modernizzazione che si meritava.


Non vi resta che immergervi nella sua storia trasportati dalle parole poetiche dell’autrice e conoscere anche voi una Circe “nuova”.


❓Ora vi chiedo..

Avete leggo questo libro o l’altro dell’autrice?

Quale personaggio mitologico vi piace di più?

Vi leggo volentieri nei commenti💕


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��Book Bloggers ��Elettra e Febe ↙️ Siamo due amiche divoratrici di libri che hanno deciso di condividere la loro passione per tutto quello che riguarda la lettura ▶️ Recensioni~Curiosità~Libri~Film

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