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lunedì 29 novembre 2021

Recensione "Furore" - John Steinbeck

 




Titolo: Furore

Autore: John Steinbeck

Editore: Bompiani

Genere: Narrativa contemporanea



Pietra miliare della letteratura americana, "Furore" è un romanzo pubblicato negli Stati Uniti nel 1939 e coraggiosamente proposto in Italia da Valentino Bompiani l'anno seguente. Il libro fu perseguitato dalla censura fascista e solo ora, dopo più di 70 anni, vede la luce la prima edizione integrale, nella nuova traduzione di Sergio Claudio Perroni. Una versione basata sul testo inglese della Centennial Edition dell'opera di Steinbeck, che restituisce finalmente ai lettori la forza e la modernità della scrittura del Premio Nobel per la Letteratura 1962. Nell'odissea della famiglia Joad sfrattata dalla sua casa e dalla sua terra, in penosa marcia verso la California, lungo la Route 66 come migliaia e migliaia di americani, rivive la trasformazione di un'intera nazione. L'impatto amaro con la terra promessa dove la manodopera è sfruttata e mal pagata, dove ciascuno porta con sé la propria miseria "come un marchio d'infamia". Al tempo stesso romanzo di viaggio e ritratto epico della lotta dell'uomo contro l'ingiustizia, "Furore" è forse il più americano dei classici americani, da leggere oggi in tutta la sua bellezza.


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Buonasera lettori,

Vi porto sul blog oggi una delle letture migliori che ho fatto quest’anno.

Sto parlando del libro di Steinbeck “Furore” dove il lettore viene catapultato in un’America di inizio secolo dove le persone costrette ad abbandonare la loro terra, la loro casa e a cercarsi un lavoro altrove, percorre miglia su miglia per una mera utopia.


In questo tomo di ben seicento pagine - mai pesanti e sempre interessanti - affianchiamo la famiglia Joad nella sua migrazione. Questa sarà una famiglia esempio che Steinbeck prende in esame per il suo libro. Una famiglia come tante che in quel tempo ha compiuto quello spostamento in cerca di fortuna, lontana dal conforto di una luogo caro, per la ricerca di un lavoro per sostentare la famiglia.


Ed è proprio per questo motivo che la famiglia Joad è costretta a migrare.

La loro terra ormai non sta dando profitto. I trattori che i grandi proprietari terrieri utilizzano per la lavorazione della terra lavorano il doppio e rendono ancora di più e il lavoro nei campi ormai non è pagato abbastanza per sostenere una famiglia.


“Il trattorista sedeva sul suo seggiolino di ferro ed era fiero di quelle linee dritte che non dipendevano da lui, fiero di quel trattore che non possedeva né amava, fiero di quel potere che non aveva modo di controllare. E quando quel raccolto cresceva e veniva mietuto, nessun uomo aveva sbriciolato nel palmo una sola zolla, né lasciato stillare tra le dita la terra tiepida. Nessun uomo aveva toccato i semi, o agognato la crescita. ”


Quindi senza più una casa e con poco più di sessanta dollari, la famiglia Joad al completo si mette in marcia verso la California, luogo dove si dice ci sia lavoro per tutti. Voce avvalorata dai numerosi volantini che sempre più girano tra la gente.


Ma la verità è ben differente dall’illusione che migliaia di americani si erano fatti.

Arrivati nella terra promessa non sarà di certo un lavoro sicuro e ben pagato come gli era stato detto ad aspettarli ma tanta fame, sfruttamento e discriminazione.


Così noi, spettatori di tanta ingiustizia e crudeltà, non possiamo far altro che leggere pagine su pagine nella speranza che i Joad - e tanti come loro che incontriamo nel corso della lettura - trovino il tanto agognato lavoro. Un lavoro vero che rispecchi le aspettative della famiglia, che porti alla dignità i suoi lavoratori e che garantisce un pasto caldo e una casa confortevole a tutti i componenti del nucleo familiare.


“Le strade pullulavano di gente assetata di lavoro, pronta a tutto per il lavoro. E le imprese e le banche stavano scavandosi la fossa con le loro stesse mani, ma non se ne rendevano conto. I campi erano fecondi, e i contadini vagavano affamati sulle strade. I granai erano pieni, e i figli dei poveri crescevano rachitici, con il corpo cosparso di pustole di pellagra. Le grosse imprese non capivano che il confine tra fame e rabbia è un confine sottile. E i soldi che potevano servire per le paghe servivano per fucili e gas, per spie e liste nere, per addestrare e reprimere. Sulle grandi arterie gli uomini sciamavano come formiche, in cerca di lavoro, in cerca di cibo. E la rabbia cominciò a fermentare.”


Ogni pagina letta, ogni nuova vicenda, il lettore spera in un miglioramento, in un miracolo che però tarda ad arrivare. Sono più le rogne che le famiglie si trovano ad affrontare che le gioie da festeggiare.


Un libro crudo. Amaro. Duro e doloroso. Non molto lontano da ciò che ancora accade ai giorni nostri, dove il lavoro e lo sfruttamento vanno a braccetto e la gente è costretta a migrare, abbandonare familiari e la propria terra natia per un’illusione che molto spesso è infondata e non troverà mai radici.


Come vi ho detto all’inizio la mole di questo libro è stata inesistente una volta che ci si è addentrati nella sua familiarità, anzi sono arrivata all’ultima pagina vogliosa di un altro tanto di pagine per proseguire la storia.


La scorrevolezza della storia è proporzionale alla curiosità del lettore: l’imminente viaggio, la risoluzione di faccende pratiche come la preparazione della cena o pranzo, nel cercare la legna o aggiustare il furgone per partire. Nel tenere insieme la famiglia, gestire tutte le esigenze quando si è in viaggio non è semplice ma i Joad con la loro praticità e lo spirito di adattamento lo hanno fatto aiutando anche altri nel loro cammino.


I personaggi sono talmente ben caratterizzati che quasi credi di conoscerli da sempre, ogni dolore della famiglia lo accusa anche il lettore, ogni sofferenza che Steinbeck aggiunge ai protagonisti il lettore non può che sentirla e sperare si risolve nel migliore dei modi.

Anche le descrizioni sono dettagliatisime e lasciano poca immaginazione al lettore talmente sono vivide che sembra si stia guardando un film.


L’alternanza di capitoli descrittivi che disegnano e illustrano al lettore la condizione economica e sociale di quel tempo danno un'aggiunta in più al quadro già presente che si intravvede nei capitoli delle avventure della famiglia Joad.


Due sono i personaggi che più di tutti mi sono entrati nel cuore. Molto simili tra loro, madre e figlio sono i pilastri della famiglia.

Mà Joad, donna testarda e determinata tiene unita la famiglia con la sua autorità nei momenti indispensabili. Non perde mai la lucidità anche nei momenti peggiori e cerca di reagire e far reagire gli altri.


“Per l’uomo la vita è fatta a salti: se nasce tuo figlio e muore tuo padre, per l’uomo è un salto; se ti compri la terra e ti perdi la terra, per l’uomo è un salto. Per la donna invece è tutto come un fiume, che ogni tanto c’è un mulinello, ogni tanto c’è una secca, ma l’acqua continua a scorrere, va sempre dritta per la sua strada. Per la donna è così ch’è fatta la vita.”


Così anche il maggiore dei suoi figli, Tom, uscito di prigione giusto in tempo per congiungersi nell’imminente partenza della famiglia, con la sua determinazione cerca di aiutare in tutti i modi la famiglia anche a costo di macchiarsi le mani.


La cosa che più mi ha colpito di questo libro è la forza che queste persone hanno trovato per affrontare questo viaggio. Non solo fisica ma anche mentale e psicologica. Le continue discriminazioni, i soprusi, maltrattamenti, le umiliazioni e la perenne ricerca di un tozzo di pane. Tutto questo malumore che piano piano è cresciuto, mutato, aumentato a dismisura fino a trasformarsi in furore. 

Furore come il titolo che rappresenta quest’opera. 


“Nell’anima degli affamati i semi del furore sono diventati acini, e gli acini grappoli ormai pronti per la vendemmia.”



Una lettura che ti entra nel cuore, ti fa riflettere e ti torna in mente dopo tempo non per una morale precisa - infatti non c’è nè morale nè scopo - ma per la realtà di ciò che è realmente accaduto e che ciclicamente accade alla storia dell’uomo.


Quasi un fermo immagine di un periodo storico difficile della storia che anche oggi torna attuale e riconoscibile nei migliaia di migranti che con altrettanti mezzi sgangherati e di fortuna attraversano il mare in cerca di una vita differente da quella che vivono nel loro paese, che ormai non li sostenta più.


“Gli uomini mangiavano ciò che non avevano coltivato, non avevano legami con il loro pane. La terra partoriva sotto il ferro, e sotto il ferro a poco a poco moriva, perché non era stata amata né odiata, non aveva attratto preghiere né maledizioni.”


Un capolavoro indubbiamente. 

Un capolavoro che spero di aver presentato in maniera da spingere chi ancora non l’ha letto a farlo.

Dedicategli il vostro tempo e verrete ripagati.

Da leggere almeno una volta nella vita.


❓E ora vi chiedo..

Avete letto questo libro? Se si cosa vi ha colpito di più?

Avete mai affrontato un lungo viaggio in macchina?

Vi leggo volentieri nei commenti💕


Recensione "Cotton Candy Hair" - Elettra Petricola

 




Titolo: Cotton Candy Hair

Autore: Elettra Petricola

Editore:  Independently published

Genere: Romanzo rosa








Brandon Harris è bello e popolare, star del Football team, circondato sempre dai compagni

e da belle ragazze e non potrebbe desiderare altro.

Però un venerdì sera durante una festa incontra lei, Mia, una ragazza alta, sexy e dai capelli

rosa pastello. Tra i due scoppia la passione in una notte, eppure, la mattina seguente,

Brandon non ricorda più nulla...e forse è meglio così.

Joel Stern non è mai stato popolare, studente di scienze naturali e di origini

ebree ha sempre tentato di tenere il profilo basso. Dal passato dolente ha compreso che

è meglio essere discreto . Però lui sa di quella notte, sa cosa è successo o forse lo

nega per paura della reazione di Brandon.

Un venerdì sera…

una ragazza misteriosa…

troppo alcol…

e un’identità da scoprire…

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Buon pomeriggio lettori,

Oggi vi porto sul blog la recensione di un romance diverso da quelli che abitualmente leggo, infatti questa è una storia LGBTQI+ una novità nelle mie letture.

Una storia dolce e a tratti troppo bella e semplice per essere vera con un finale da film.


La storia vede protagonisti due ragazzi che frequentano la stessa università e che per un caso - o meglio qualche bicchiere di troppo - si incontrano ad una festa, si piacciono e finiscono a letto insieme.


La particolarità di questo incontro sta nel fatto che Joel quel giorno, spinto dalla sua migliore amica d’infanzia Tiana a sentirsi se stesso, va alla festa vestito da donna e trasformato in Mia.


Nessuno lo riconosce e se inizialmente si sente a disagio, con qualche bicchiere di vodka alla pesca l’imbarazzo si trasforma in voglia di divertirsi e il ragazzo si butta in pista.

Qui incontra Brandon Harris, il suo sogno da quando ha iniziato a frequentare l'università.


Brandon è il giocatore di punta di football dell’istituto, bello, popolare e sempre in compagnia di amici e ragazze. Non dovrebbe essere alla festa, la sessione degli allenamenti è in pieno svolgimento e il coach non vuole distrazioni per la partita imminente ma appena vede la ragazza dal caschetto rosa pastello non riesce più a ragionare e avvicinandosi a lei inizia a corteggiarla.


Ballano, bevono, si divertono e poi nonostante Brandon non dovrebbe farlo, porta la ragazza in camera sua. Lì Mia cerca di avvisare il compagno chi è realmente ma Brandon spogliandola se ne accorge da solo.


Ma questo non lo ferma.


La mattina dopo Joel si sveglia in un letto sconosciuto. Appena riesce a connettere si accorge dove e con chi è e si appresta a tornare in camera sua dove la sua migliore amica lo attende, preoccupata. Qui le racconterà quel poco che ricorda della sera precedente che a causa dell’alcol è tutto molto vago.


Anche Brandon una volta svegliato non ricorda nulla della sera precedente se non l’odore di mandorla della ragazza misteriosa e il suo sapore di vodka alla pesca.


Ci vorrà un giorno intero ai due ragazzi per ricordare l’intero accaduto.

Uno, per accettare quel che è realmente accaduto, l’altro per non darsi false speranze come in passato.


Poi la domenica, sotto consiglio di Tiana e del compagno di stanza, Joel si dirige in camera di Brandon per parlare e rivelarsi mentre Brandon in quello stesso momento è impegnato a cercare nel database della scuola quegli occhi che gli hanno fatto perdere la testa.


Cosa succede in quella stanza non vi è dato saperlo, cari lettori, se volete scoprirlo però potete sempre leggere il libro di Elettra e scoprirlo da soli!


Io voglio ringraziare la carissima Elettra Petricola che mi ha inviato la copia di Cotton Candy Hair e che per un pomeriggio mi ha fatto vivere una storia diversa dal mio solito ma ugualmente carica di emozioni. Grazie ancora.💙


Per il resto cosa posso dirvi, come avrete notato la lettura è scorrevolissima e in due ore questa storia dolce si legge benissimo. La scrittura è lineare e sempre chiara anche se non ho apprezzato la ripetizione continua degli appellativi che l'autrice utilizza per identificare i due ragazzi. Abbiamo i due punti di vista dei principali protagonisti che si intervallano e l’arco della storia si svolge in soli tre giorni. Abbiamo anche un flashback che ci racconta una vicenda triste del passato di Joel.


Come la stessa autrice scrive alla fine in un postscritto, questa storia è nata come un breve racconto per un contest che poi l’autrice ha rielaborato e allungato. Essendo quindi un episodio di una storia che potrebbe essere molto più grande e sviluppata, i personaggi non sono molto caratterizzati ma in questo caso questo non compromette la struttura della storia. Ho trovato ben caratterizzati invece i sentimenti soprattutto di Joel, la sua vulnerabilità e quanto si affidi al giudizio dell’amica.


Tiana infatti è la migliore amica che tutti dovrebbero avere.

Conosce Joel dall’infanzia e conosce da sempre il suo orientamento sessuale. Lo aiuta in tutto, gli dà consigli e non lo fa mai sentire solo anche quando si chiude a riccio. 

Ciò che ha passato Joel è fonte di preoccupazione per l’amica che ha paura si possa ripresentare in futuro e controlla più del necessario l’amico.


Come ho detto all’inizio questa storia è troppo bella e si svolge in modo troppo semplice e veloce per essere vera però mi ha messo molta felicità e spensieratezza addosso come solo l'amore sà fare e spero che più storie così possano avverarsi sul serio anche nella vita reale💖.


La comprensione e la bontà, l’amore e la gentilezza aggiunti alla paura di soffrire creano un bellissimo mix che se leggerete questo libro vi accompagnerà per qualche ora.


Mi sarebbe piaciuto leggere di più su questi personaggi, ho trovato la storia molto dolce e carina e abbandonarli così presto mi è dispiaciuto ma ne ho adorato ogni singola parte quindi non posso che consigliarvi la sua lettura!


❓E ora vi chiedo…

Vi ho incuriosito? Leggete storie con queste tematiche?

Siete più da feste scatenate o party contenuti?

Vi leggo volentieri nei commenti💕


martedì 23 novembre 2021

Recensione "Una single in fuga" - Beatrix Pezzati

 




Titolo: Una single in fuga

Autore: Beatrix Pezzati

Editore: Self Publishing

Genere: Narrativa, Romanzo Rosa






Emma è una ragazza che scappa da se stessa e dai continui fallimenti, mentre insegue l’amore e la realizzazione personale.

Tra cadute e colpi di fortuna capirà che solo cambiando se stessa potrà cambiare il suo destino e trovare l’ingrediente segreto della felicità.

Una single in fuga è un romanzo rosa di formazione nel quale amore, amicizia e famiglia sono i temi dominanti di una trama movimentata, ambientata a Londra e nell’isola di Maiorca e raccontata con il filtro dell’ironia.


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Buongiorno cari lettori,

Oggi vi porto sul blog un romanzo fresco e ironico dove l’autrice attraverso la sua protagonista ci insegna a non mollare mai davanti alle sconfitte della vita ma a rialzarsi e combattere, sempre!


Sto parlando del libro di Beatrix Pezzati "Una single in fuga" che ringrazio per la copia in omaggio e l’opportunità di leggere la sua storia.💙


Emma Applewhite è una ragazza trentenne che vive a Londra. E’ single e lavora come segretaria, ama la sua famiglia e le amiche con le quale esce spesso a bersi qualcosa. Emma ha la passione della pasticceria e prepara dei dolci deliziosi che tutti i suoi familiari e amici adorano. Il suo segreto è un vecchio e antico ricettario da cui prende ispirazione.


Sin da subito capiamo che Emma non è molto fortunata e anzi le capitano tante situazioni incredibili al limite del possibile. Infatti il libro inizia con il fallimentare appuntamento di San Valentino con Wilburn, l’ormai ex ragazzo, che per fare una cosa carina e originale prenota un giro in mongolfiera dove le chiede di sposarlo.

Peccato che Emma soffra di vertigini e una volta saliti in alto il tempo precipita, così come l’anello di fidanzamento. Questo per la coppia segnerà l’inizio dei litigi e l’inevitabile rottura.


Per Emma sarà difficile riprendersi da questo fidanzamento mancato e faticherà a dimenticare Wilburn che molto spesso le torna in mente rivangando i bei ricordi.

Dopo la rottura però si consola con la pasticceria, dove trova il giusto conforto.


"Amo cucinare e mangiare dolci. Mi aiuta ad abbandonare i dispiaceri nel mare della vita, come vecchie scialuppe cariche di brutti ricordi che, perdendosi alla deriva, si allontanano per sempre dalla mia esistenza. Anche se quelli più facoltosi da abbandonare riguardano Wilburn."


Nonostante tutto l’impegno che Emma ci metta, anche al lavoro non va come dovrebbe e viene presto licenziata, non riesce nemmeno a passare l’esame di guida anzi è un pericolo per lei e il prossimo e viene allontanata a forza da tutte le scuole guida del Paese ma non solo, non pagando da mesi l’affitto il padrone di casa le ha dato lo sfratto.


Emma è sempre più disperata e non sa dove sbattere la testa. Peccato che ai suoi amici e familiari faccia credere che la sua vita vada a gonfie vele e che addirittura abbia superato l’esame di guida.


Ma un’eredità inaspettata le fa tirare un sospiro di sollievo. La tanto amata zia nel suo testamento la nomina unica erede di un notevole patrimonio e nonostante non abbia un lavoro la lista di obiettivi di Emma è bella lunga.


Convinta da un uomo che sta frequentando a fare un investimento con la sua eredità, ben presto Emma si accorge di essere stata truffata e dopo una corsa nell’isola di Maiorca Emma può dire addio alla sua eredità, tornando triste, povera e single e costretta a dire la verità a tutti, anche sola.


Un breve periodo dall’amata nonna però la fa crescere e maturare, capendo che le bugie hanno le gambe corte e se vogliamo che una situazione muti dobbiamo rimboccarci le maniche e far sì che cambino come noi vogliamo, cambiando soprattutto il nostro modo di porci alle situazioni. Solo così si può maturare e avere una nuova visione della vita, per vivere meglio noi e chi ci ama.


Un romanzo molto scorrevole e leggero, pieno di ironia e avventure movimentate che però danno il giusto condimento alla storia. Molti colpi di scena mi hanno lasciato senza parole, molto originali e carini!


Ho apprezzato molto che attraverso la preparazione dei dolci la protagonista trovi conforto, le attività manuali danno sempre modo di far uscire la nostra parte creativa ed Emma ne è la prova.

La sottotrama del ricettario antico, la sua storia e la sua fine mi è piaciuta molto. Mi piacerebbe provare qualche ottima ricetta che l’autrice ha inserito nella narrazione, sono sicura siano fantastiche e deliziose.


Che dire infine della conclusione.

Quando le cose si fanno senza interesse è vero che ti torna sempre del buono, così la decisione di Emma, dopo una vita movimentata all’insegna delle sfighe, l’ha ripagata in buono.


Bellissimo il rapporto che Emma ha con le amiche, la riammissione nel gruppo dopo tutte le bugie di Emma è stato un pezzo che mi ha toccato il cuore.


Non posso che consigliarvi la lettura di questo libro. Se volete passare qualche pomeriggio in compagnia di Emma, tifando con lei e aspettando che sforni delle delizie, non vi resta che intraprendere questa lettura, oltretutto ideale per questo periodo natalizio!!!


❓E ora vi chiedo… 

Vi ho incuriosito? Vi piace cucinare dei dolci? 

Cosa fate quando avete un periodo particolarmente triste, come riuscite a superarlo?

Vi leggo volentieri nei commenti💕





venerdì 19 novembre 2021

Recensione "Confessioni di una ragazza invisibile e drammi vari" - Thalita Rebouças




Titolo: Confessioni di una ragazza

invisibile e drammi vari

Autore: Thalita Rebouças

Editore: De Agostini

Genere: Narrativa per ragazzi





A quindici anni Tetê si ritrova in uno studio psichiatrico. Non è pazza. Né depressa. È solo un po’ sfigata. Non ha mai baciato un ragazzo. E la sua eccentrica famiglia è convinta che l’adolescenza sia una patologia da curare alla svelta, prima che peggiori. Certo, i brufoli, i vestiti fuori moda e il monociglio alla Frida Kahlo non aiutano la sua popolarità nemmeno in classe. Tetê è invisibile. Fino a che non conosce Davi, nerd fino al midollo, e Zeca, più vanitoso di un pavone. Davi è il primo ad ascoltarla davvero. Zeca il primo a darle dritte su come si sta al mondo. Ma forse a Tetê vere dritte non servono, perché sembra che Erick, il ragazzo più popolare della classe, abbia una particolare simpatia per lei, per quel suo modo goffo di fare, o per la sua battuta pronta. Erick è bello e irraggiungibile, ma soprattutto intoccabile, essendo il ragazzo di Valentina. Lei è una che non dimentica. E Tetê non ha alcuna intenzione di complicarsi ulteriormente la vita, tra la gestione di una famiglia troppo invadente e le pressioni del liceo. Poi arriva Dudu, un ragazzo più grande che sa cosa dire e come dirlo. Tra segreti rubati, foto scioccanti e ragazze vendicative, i problemi sembrano solo aumentare. Forse, dopotutto, l’idea di curare psichiatricamente l’adolescenza non era così insensata… 


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Buongiorno lettori,

Oggi vi porto sul blog la recensione di un libro per ragazzi che con la sua ironia e le disavventure della protagonista ci da modo di riflettere sull’importanza dell’essere inclusi in un gruppo di amici, di essere sempre sostenuti in famiglia e dei nonni, che qui hanno un ruolo fondamentale per più di un personaggio.


Ma andiamo con ordine!

Il libro in questione è quelllo di Thalita Rebouças

"Confessioni di una ragazza invisibile e drammi vari" edito da De Agostini di cui Netflix ha

prodotto un film uscito a settembre di quest'anno.


Ci troviamo a Copacabana, a Rio de Janeiro, e Tetê, la nostra protagonista si confessa con noi lettori.

A causa del licenziamento del padre, si trovano a dover convivere con i nonni e il bisnonno e questo, se da un lato è una bella cosa per la vicinanza della famiglia, dall’altra parte la situazione è diventata un pochino stretta.


Infatti è costretta a dormire con il bisnonno che la notte russa e ogni mattina la nonna le fa il terzo grado perché non ha amici e non esce mai, appoggiata dalla madre e dal padre che si preoccupano per lei. L’unico che la comprende davvero è il nonno, il quale stravede per la nipote e la difende sopra ogni cosa.


Nel corso della sua via ha già cambiato diverse scuole e quella che frequenterà a Copacabana è il suo terzo istituto. Questo come sempre vuol dire, nuovi amici, nuove conoscenze. Ma per Tetê vuol dire anche nuovi drammi. Lei è una ragazza brillante nelle materie scolastiche ma un disastro nella vita sociale!


Nell’ultima scuola era spesso presa in giro tant’è che i suoi compagni la nominarono Tetê-ascella-pezzata, quindi con l’avvicinarsi dell’inizio del nuovo anno scolastico Tetê è parecchio agitata.

La madre - e tutta la famiglia - credendola pazza, prima dell’inizio della scuola, la porta da uno psichiatra e dopo una chiacchierata con il terapeuta Tetê è ancora più confusa.


Il primo giorno di scuola però ha una sorpresa.

Non solo riesce a trovare due amici subito, Davi e Zecca, ma addirittura il più bello della classe, Erick, le rivolge la parola prendendola in simpatia.

Follemente innamorata al primo sguardo, Tetê sogna ad occhi aperti una vita con Erick. Questo sogno però viene infranto dall’arrivo della ragazza di Erick, Valentina, una ragazza bella e popolare che però tratta tutti malissimo.


Questi e altri ancora saranno i protagonisti di questa storia con i quali Tetê si scontrerà o avvicinerà. Alcuni buoni, altri che nascondono dei segreti. Altri ancora dicono bugie per potersi nascondere, ma si sà, le bugie hanno le gambe corte e quando la verità verrà a galla e tutto si spiegherà, l’amicizia sarà il solo legame che conta.


Vediamo infatti come l’amicizia sarà importante in questa storia.

Ma anche come la discriminazione per l’aspetto fisico e il bullismo che viene inferto ad un bambino/adolescente, faccia dei danni importati nell’autostima, portando a sentirsi sempre inadeguati e mai ben voluti anche quando si cresce.


E’ quello che succede a Tetê, che però attraverso gli amici e soprattutto grazie a Zecca che la aiuta a trasformarsi da bruco a farfalla, capisce quanto sia importante dare una visione diversa di sé e non prendersela con quelli che la discriminano, ma essere sempre superiori e lasciarsi scivolare addosso le parole cattive ridendo.


Cosa che invece non riesce a fare un’altra ragazza della storia - che non nominerò per non spoilerare - facendo crescere il rancore per anni e architettando una vendetta ai danni di chi, da bambina, la prendeva in giro per il suo sovrappeso e il suo aspetto esteriore.


Vi ho detto che in questa storia la figura dei nonni è importante e credo l’abbiate capito dal rapporto che ha Tetê con i nonni. Ma non è l’unico personaggio ad avere un bel rapporto con loro.


Davi, il migliore amico di Tetê, viene cresciuto dai nonni da quando era piccolo e con loro ha un rapporto stupendo. Per lui suo nonno è il suo migliore amico e con lui fa tutte le cose che due amici fanno: passeggiano insieme, vanno al circolo per incontrare gli amici - del nonno -, giocano a carte e parlano nello stesso modo - e questo sarà per Davi fonte di orgoglio e prese in giro. Nel corso della storia capiamo quanto Davi tenga ai suoi nonni attraverso un episodio sulla salute precaria del nonno e delle sue conseguenze. 


Attraverso il legame che Davi ha con i suoi nonni, la nostra protagonista capisce quanto siano importanti anche per lei queste figure nella sua vita che da sempre l’hanno sostenuta e aiutata e comincia ad accettare e vedere sotto un'altra luce i comportamenti strani e le mille domande dei suoi familiari.


Tetê è una brava cuoca - è la cuoca della famiglia che cucina sempre prelibatezze che tutti apprezzano - e nel corso della narrazione l’autrice ha inserito varie ricette più o meno semplici, ottime da provare come i "Fenomenali cupcake in tazza” preparati per i pomeriggi di studio o uno “Stroganoff light” per festeggiare la notizia del nuovo lavoro del padre!


Vi ho parlato di quanto sia importante dare agli altri una visione esteriore di noi sempre in ordine. Questo infatti incide non solo nelle relazioni che abbiamo ma anche su quello che gli altri pensano di noi. Grazie a Zecca, Tetê capisce che avere i capelli in ordine e magari con un taglio che risalti il nostro volto, le sopracciglia in ordine e un sorriso sempre stampato in faccia, non è cambiare per far contenti agli altri ma è cambiare per sentirci più belli noi aumentando così la nostra autostima.


Come vi ho detto all’inizio, questa è una lettura per ragazzi e credo sia ottima per quegli adolescenti che sono timidi e si nascondono per non essere presi in giro, per chi ha poca autostima di sé e vuole soltanto una spinta per uscire dal guscio, proprio come Tetê, potendosi identificare nella protagonista e attraverso una storia simile, non sentirsi solo.


Molto scorrevole e scritto ai ragazzi, il libro di Thalita Rebouças è un testo che può aiutare molti adolescenti, per questo ne consiglio la sua lettura!


Ringrazio la casa editrice per la copia in omaggio.💙


❓E voi…

Leggete mai libri che trattano questo tema?

Siete stati vittime di bullismo al tempo della scuola?

Cosa vi sentite di consigliare ai giovani presi di mira dai bulletti di turno?

Vi leggo volentieri nei commenti💕



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