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martedì 7 dicembre 2021

Recensione "Come stelle che guardano l'aurora" - Lara Coraglia




Titolo: Come stelle che guardano

l’aurora

Autore: Lara Coraglia

Editore: Independently Published

Genere: Romanzo rosa






"Non c'è un mostro cattivo, te lo assicuro."

Rido. "E se il mostro fossi tu?"

"Il mio mostro interiore è svanito nel momento in cui ho messo piede in questi luoghi."

Liam e Astrid, due persone che sanno cos’è il dolore, quello profondo, quello che ti strappa il cuore e te lo fa a brandelli, quello che ti toglie senza chiedere il permesso.

Entrambi hanno sofferto, entrambi hanno cercato di sopravvivere e di andare avanti.


Lui è un ex sottotenente dell’esercito militare degli Stati Uniti d’America.


Lei è una semplice ragazza che si è sempre tirata su le maniche per non pesare sulle spalle di nessuno.


Il passato segna le persone così come il presente può influire sul futuro ma l’unica cosa che possiamo fare è vivere, viverci ogni singolo momento.


Si incontreranno, ma riusciranno a capirsi? Riusciranno a sentirsi e a vedersi davvero o saranno accecati dal bagliore dell’Aurora?


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Il prezzo finale non subirà alcuna variazione né incrementi di prezzo.


Buongiorno lettori,


Oggi vi porto sul blog la prima lettura a tema natalizio!

E non potevo iniziare in modo migliore se non con il nuovo libro - uscito il 2 dicembre - della dolcissima Lara Coraglia “Come stelle che guardano l’aurora” che ringrazio infinitamente per avermi dato la possibilità di leggerlo in anteprima e potervene parlare qui oggi💙


Come in ogni suo libro Lara, racconta la nascita di una storia d’amore con tutte le difficoltà iniziali e gli alti e bassi che due persone hanno nel periodo dell’innamoramento, se poi aggiungiamo che i due protagonisti sono reduci da un dolore profondo subito nel passato il tutto si complica ulteriormente!


L’ambientazione poi è eccellente!

La protagonista verrà catapultata nel freddo gelido di Abisko dove, alla ricerca di un lavoro, si stupirà di ciò che potrà trovare, il tutto contornato dalla splendida aurora boreale.


Devo aggiungere altro ancora per convincervi a leggerlo?😜



Astrid è alla disperata ricerca di un lavoro. Nonostante abbia mandato milioni di curriculum non ha ancora trovato nulla che la soddisfi così, quando riceve ad un mese da natale una proposta di lavoro urgente da un’agenzia che la segue, non ci pensa su nemmeno un secondo ad accettarla e  sorvola su un piccolo ma indispensabile requisito “Non essere freddolosi” pur di ottenere il lavoro. 


Peccato che Astrid sia molto freddolosa e questa piccola bugia le si ritorcerà contro quando, arrivata ad Abisko, nel suo nuovo posto di lavoro capisce perché quel requisito fosse fondamentale.


Ma Astrid si è sempre rimboccata le maniche e un pò di freddo non la fermerà perciò inizia il suo nuovo lavoro nell’hotel in mezzo alla neve con il sorriso sulle labbra.

Il sorriso le si smorza un pochino però perché il periodo natalizio le riporta alla memoria spiacevoli ricordi che preferisce non far riemergere e rivivere, cancellando dalla sua vita tutto ciò che riguarda il natale.


Fino ad oggi!


Liam è il proprietario dell’hotel in cui Astrid lavorerà. E’ un ex sottotenente dell’esercito degli Stati Uniti che dopo aver passato anni di riabilitazione per un’incidente in guerra che gli ha portato via una gamba, decide di aprire una struttura in mezzo al nulla per non dover sopportare ogni giorno gli sguardi di tutti puntati addosso.

Dopo l’incidente si sente molto insicuro e si è costruito una corazza per non dover più soffrire. Gestisce il suo hotel con l’aiuto dell’amico Johan e qualche altro collaboratore per mandare avanti la baracca.


Quando Astrid arriva all’hotel il loro rapporto non è dei migliori.

Liam infatti non vuole dare confidenza alla ragazza che preferisce trattare con freddezza e professionalità. Ma non tutto ciò che ci poniamo come obiettivo mentale il nostro cuore lo rispetta e così anche Liam piano piano cederà.

Così anche Astrid e insieme riusciranno a sorpassare il dolore che da sempre li attanaglia e non li fa vivere un presente felice.


Una lettura scorrevole e dolce questa che Lara ha preparato per noi. C’è la giusta dose di tutti quegli elementi che fanno di un romanzo unico! 

C’è la magia del luogo - magnifico - sapientemente descritto tant’è che anche io che odio il freddo avrei volentieri preso un aereo per trascorrere il natale in una delle stanze a cupola di Liam aspettando di vedere l’aurora boreale! 

C’è la caratterizzazione dei personaggi, importante per capire il loro passato e le loro azioni nel presente. Tante sono le difficoltà che i protagonisti hanno dovuto affrontare nella vita ma se si trova la persona giusta con cui abbassare le barriere, la vita diventa meno difficile se le difficoltà si condividono.

E poi c’è l’amore che piano piano cresce, si espande e colpisce tutti, proprio tutti!


Gli epiloghi della storia - si al plurale perché alla cara autrice piace raccontare tutte le sfaccettature della sua storia dando un finale a tutti -  non potevano essere più dolci e inaspettati soprattutto quello che riguarda Johan. 


Un’altra cosa che ho apprezzato molto di questo libro sono le curiosità e/o note che a ogni fine capitolo l’autrice ha inserito che mi hanno fatto scoprire tante cose che non conoscevo!


In conclusione non posso che consigliarvi la lettura di questo libro dolce e delicato, a tema natalizio che con la sua fantastica storia d’amore vi scalderà il cuore💗


❓Ora vi chiedo.. Vi ho incuriosito?

Leggete libri ambientati nel periodo natalizio?

Vi leggo volentieri nei commenti💕


martedì 30 novembre 2021

Tracce Dicembre - Challenge Libropoly 2021

 Bentornati a Libropoly, la metropoli del libro!

Cari amic*, non ci sembra vero ma siamo giunti anche a Dicembre! 

Chi ci segue già da tempo partecipando alla challenge sa che questo mese si proverà la nuova versione di Libropoly per capire meglio il funzionamento delle variazioni che abbiamo effettuato e ripartire più carichi che mai nel 2022!


Avete già avuto qualche anticipazione nel mese di novembre, ma per non perderci nulla e aggiornare tutti i partecipanti vi scriveremo qui di seguito le regole che varranno SOLO per dicembre.

Il regolamento del 2022 con tutte le variazioni uscirà a breve.



TRACCE

Come sapete vi abbiamo fatto scegliere una traccia a testa da utilizzare come traccia obbligatoria nel lancio dadi.

La squadra che ci darà la sua traccia da utilizzare sarà quella che nel mese di NOVEMBRE ha accumulato più punteggio. 

Ma attenzione!!!

Non necessariamente sarà la stessa squadra che utilizzerà la traccia nel mese successivo ma questa verrà scelta casualmente da noi ogni mese così da non creare favoritismi e agevolazioni nella scelta delle tracce!


Questa traccia - che chiameremo BONUS - questo mese verrà utilizzata dalla squadra #cappello


Per poter accedere al tabellone come sempre avrete delle tracce da completare.

In questa nuova versione ci saranno 4 tracce mensili. 

2 obbligatorio per il vostro lancio dadi e così poter accedere al tabellone e 2 facoltative.


 Chi completerà tutte e 4 le tracce avrà diritto a due bonus:

  • 3 punti personali in più 

  • il diritto di spostarsi di 3 caselle in più sul tabellone nel suo lancio dadi (come la vecchia traccia extra)


Una volta completate le tracce e inviato il modulo si passa al conteggio dei punti per il lancio dei dadi.

N.B: Per chi ha la traccia BONUS: la scelta tra le due tracce obbligatorie è a vostra discrezione ma ricordate che potete utilizzare solo una fornita da noi che ci indicherete nel modulo.


LANCIO DADI:

Come abbiamo sempre fatto, non ci sono cambiamenti.

Vi ricordiamo che l’utilizzo del bonus di spostamento di tre caselle si sommerà al vostro lancio dadi 

(Esempio: Lancio dadi 4 + 5 = 9  Bonus + 3 =12)



Visto che l'anno prossimo il gioco del titolo nascosto non sarà presente chiudiamo qui la sfida e annunciamo la squadra vincitrice!


Vogliamo congratularci con la squadra #stivale per il numero di titoli nascosti indovinato nell'arco dell'anno!!! Dieci su Diciassette!!! Complimenti a tutti i componenti della squadra che con la loro unione nel cercare gli indizi e le lettere sono riusciti a indovinarne così tanti!

Ma complimenti anche alla squadra avversaria! Anche a voi vanno i nostri più grandi complimenti per l'impegno posto in questa caccia al titolo!


E ora vi sveliamo la squadra che ha ottenuto più punteggio a novembre e darà la sua traccia BONUS e le tanto attese tracce!!!


I punteggi sono:

#squadracappello 135

#squadrastivale 46

                                                                                                

  • La squadra che ha totalizzato più punteggio personale questo mese è :

#cappellovagabondo

Mentre al secondo posto abbiamo la squadra

#stivalevagabondo

TRACCE

Obbligatorie:

Un libro che tutti hanno letto.. tranne te

Un libro scelto dalla tua libreria..ad occhi chiusi! Buona fortuna


BONUS che utilizzerà la squadra #cappello

Libro di autore italiano

Facoltative

Un libro  in cui si festeggia il Natale

Un libro ambientato nella tua stagione preferita


Un’altra novità della challenge 2022 che inizieremo ad adottare proprio da questo mese sarà che noi fondatrici della challenge non parteciperemo attivamente come abbiamo fatto in tutto l’anno (quindi seguendo le tracce e correndo con voi nel tabellone) ma i libri che leggeremo e recensiremo nell’arco del mese varranno come punteggio per la squadra che amministriamo!


Speriamo di avervi incuriosito con questi cambiamenti e che la challenge del 2022 sia di vostro gradimento!


Vi ricordiamo che per poter partecipare alla challenge dovete:

  • Essere lettori fissi del nostro blog, seguendoci

  • Avere un profilo facebook

  • Iscriversi al gruppo facebook della challenge


Qui trovate il post per le iscrizioni del 2022!

Spargete la voce, invitate gli amici a giocare insieme a voi!


Noi vi aspettiamo numerosi e vi auguriamo

Buon mese e buone letture!!📚💖


Recensione "Un tempo gentile" - Milena Agus


 



Titolo: Un tempo gentile

Autore: Milena Agus

Editore: Nottetempo

Genere: Narrativa contemporanea







In un piccolo paese dell’entroterra sardo, nel Campidanese, le vite degli abitanti procedono senza troppe scosse, riparate dai muri grigi delle case rimodernate con blocchetti di cemento e arrese alle monocolture di carciofi e biomasse. Un paese “perduto”, con le erbacce nei giardini e senza più vocazione, che si è arenato su una secca e dimenticato del mondo che lo circonda. Finché non arrivano “gli invasori”: una manciata di migranti che vengono da lontano e di volontari che li accompagnano, destinati a sistemarsi nel Rudere, una casa abbandonata con le finestre sgangherate aperte sulle colline. Lo sconcerto assale tutti, paesani e invasori: “Non era questo il posto”, si ripetono da entrambe le parti – l’una spaventata da quella novità indecifrabile piovuta all’improvviso da chissà dove, l’altra catapultata in quel “corno di forca di paesino sardo” dove i treni non si fermano più. Ma la vita, anche quando sembra scivolare nell’insensatezza, è sempre aperta al futuro, è sempre un “fare, disfare e rifare”. E se nel tempo imprevedibilmente gentile di quello strano consorzio umano gli orti tornano a germogliare, il Rudere a popolarsi, le emozioni a dilagare, qualche traccia di nuovo resterà comunque a cambiare i colori delle cose.


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Buongiorno lettori,

Oggi vi porto sul blog la recensione di una lettura che ho fatto grazie al gruppo di lettura del mio paese. Il libro in questione è quello di Milena Agus “Un tempo gentile”.

Non conoscevo questa autrice sarda né nessun suo scritto quindi questa lettura è stata per me una scoperta.


Già dalla trama e dalla copertina del libro si intuisce l’argomento principale di questo libro.

I migranti.

Questo gruppo di persone accompagnato da dei volontari arriverà in questo paesino dell’entroterra sardo dove sconvolgerà la quotidianità del paese.


In piedi, davanti all’armadio, pochi giorni prima avevamo pensato al guardaroba, estate sopra, inverno sotto. Finito il lavoro provammo la soddisfazione che ogni cosa fosse al suo posto, e invece da allora in poi non sarebbe stato piú a posto niente. Gli invasori arrivarono e ci colsero impreparati.

Se l’avessimo saputo, davvero il cambio degli armadi sarebbe stata l’ultima cosa.

Si gettarono nelle strade del nostro paesino e fu chiaro per tutti noi che aver stirato le lenzuola, reso brillanti i pavimenti, strofinato le pentole e i rubinetti fino a farli diventare luccicanti era stato inutile e le lampade, i piatti, le tazze, i mobili, i libri, i vestiti, le scarpe, le sedie, le poltrone, insomma, le cose di sempre, erano adesso, nell’incombente catastrofe, ridicole e prive di senso. Ed era soltanto ieri.


Ho voluto inserirvi l’incipit del libro per farvi comprendere meglio cosa intendo dire per sconvolgimento che sin dalla presentazione si intuisce.


Immaginate un paesino dimenticato da tutti. Diventato addirittura una frazione, senza scuola propria, medico e sindaco, anche i treni non si fermano più nella stazione, dipendenti per tutto dal paese limitrofo, si vedono invasi nel loro piccolo da queste persone straniere.


D'altra parte anche gli stranieri non sono felici.

Non era lì che gli avevano promesso che sarebbero stati mandati ma “in una vera città” non in un paese decadente, composto solo da vecchi e pieno di erbacce.

E la sistemazione poi.

Un vecchio rudere ormai abbandonato dagli abitanti del paese con le finestre sgangherate e piene di spifferi.


Eppure questo sconvolgimento metterà di nuovo in moto le persone del paese portando allegria e novità per il futuro.

Non a tutte certo, alcuni sono arrabbiati per questa invasione, altri ancora si arrabbiano con chi familiarizza con loro ma alcuni, i più temerari - e ricchi di amore nel cuore - come le donne del paese, li aiutano, gli prestano le loro cose, disobbediscono ai mariti e vanno a trovarli ogni giorno fino a riorganizzare i vecchi orti insieme e il campetto da calcio.


Proprio quando la convivenza stava andando per il meglio però per gli stranieri arriva la notizia del loro spostamento. Tutti sono felici, alcuni più di altri ma nei loro cuori, così come in quello degli abitanti che li hanno accolti, aleggia la tristezza e questa esperienza sarà ricordata come un breve tempo gentile passato insieme.


Un racconto davvero gentile quello che l’autrice descrive nel suo libro, forse fin troppo per sembrare vero. Attraverso la sua scrittura l’autrice riesce a parlare di un argomento sgradevole e molto complesso - a cui ogni giorno siamo sottoposti - in modo lieve e con parole che quasi sorprendono.


La narrazione è scorrevolissima, il libro si legge tutto d’un fiato nonostante tratti un argomento così importante come l’integrazione. Il punto di vista narrativo è prettamente femminile, infatti apprendiamo l’accaduto come un resoconto attraverso gli occhi delle donne del paese.


La fine, prevedibile per gli stranieri, dà una nuova speranza alla piccola comunità, quasi un augurio di rinascita per il futuro.

I personaggi sono ben caratterizzati, ognuno ha una sua storia e attraverso questo episodio di vita comune molti di loro riescono a crescere, comprendersi e maturare.


Una lettura breve ma densa di significati su cui prendere numerosi spunti di riflessione quindi non posso che consigliarvi la sua lettura!


❓E ora vi chiedo.. 

Conoscete l’autrice? Avete letto questo libro?

Leggete libri con questo tema?

Vi leggo volentieri nei commenti💕



lunedì 29 novembre 2021

Recensione "Furore" - John Steinbeck

 




Titolo: Furore

Autore: John Steinbeck

Editore: Bompiani

Genere: Narrativa contemporanea



Pietra miliare della letteratura americana, "Furore" è un romanzo pubblicato negli Stati Uniti nel 1939 e coraggiosamente proposto in Italia da Valentino Bompiani l'anno seguente. Il libro fu perseguitato dalla censura fascista e solo ora, dopo più di 70 anni, vede la luce la prima edizione integrale, nella nuova traduzione di Sergio Claudio Perroni. Una versione basata sul testo inglese della Centennial Edition dell'opera di Steinbeck, che restituisce finalmente ai lettori la forza e la modernità della scrittura del Premio Nobel per la Letteratura 1962. Nell'odissea della famiglia Joad sfrattata dalla sua casa e dalla sua terra, in penosa marcia verso la California, lungo la Route 66 come migliaia e migliaia di americani, rivive la trasformazione di un'intera nazione. L'impatto amaro con la terra promessa dove la manodopera è sfruttata e mal pagata, dove ciascuno porta con sé la propria miseria "come un marchio d'infamia". Al tempo stesso romanzo di viaggio e ritratto epico della lotta dell'uomo contro l'ingiustizia, "Furore" è forse il più americano dei classici americani, da leggere oggi in tutta la sua bellezza.


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Buonasera lettori,

Vi porto sul blog oggi una delle letture migliori che ho fatto quest’anno.

Sto parlando del libro di Steinbeck “Furore” dove il lettore viene catapultato in un’America di inizio secolo dove le persone costrette ad abbandonare la loro terra, la loro casa e a cercarsi un lavoro altrove, percorre miglia su miglia per una mera utopia.


In questo tomo di ben seicento pagine - mai pesanti e sempre interessanti - affianchiamo la famiglia Joad nella sua migrazione. Questa sarà una famiglia esempio che Steinbeck prende in esame per il suo libro. Una famiglia come tante che in quel tempo ha compiuto quello spostamento in cerca di fortuna, lontana dal conforto di una luogo caro, per la ricerca di un lavoro per sostentare la famiglia.


Ed è proprio per questo motivo che la famiglia Joad è costretta a migrare.

La loro terra ormai non sta dando profitto. I trattori che i grandi proprietari terrieri utilizzano per la lavorazione della terra lavorano il doppio e rendono ancora di più e il lavoro nei campi ormai non è pagato abbastanza per sostenere una famiglia.


“Il trattorista sedeva sul suo seggiolino di ferro ed era fiero di quelle linee dritte che non dipendevano da lui, fiero di quel trattore che non possedeva né amava, fiero di quel potere che non aveva modo di controllare. E quando quel raccolto cresceva e veniva mietuto, nessun uomo aveva sbriciolato nel palmo una sola zolla, né lasciato stillare tra le dita la terra tiepida. Nessun uomo aveva toccato i semi, o agognato la crescita. ”


Quindi senza più una casa e con poco più di sessanta dollari, la famiglia Joad al completo si mette in marcia verso la California, luogo dove si dice ci sia lavoro per tutti. Voce avvalorata dai numerosi volantini che sempre più girano tra la gente.


Ma la verità è ben differente dall’illusione che migliaia di americani si erano fatti.

Arrivati nella terra promessa non sarà di certo un lavoro sicuro e ben pagato come gli era stato detto ad aspettarli ma tanta fame, sfruttamento e discriminazione.


Così noi, spettatori di tanta ingiustizia e crudeltà, non possiamo far altro che leggere pagine su pagine nella speranza che i Joad - e tanti come loro che incontriamo nel corso della lettura - trovino il tanto agognato lavoro. Un lavoro vero che rispecchi le aspettative della famiglia, che porti alla dignità i suoi lavoratori e che garantisce un pasto caldo e una casa confortevole a tutti i componenti del nucleo familiare.


“Le strade pullulavano di gente assetata di lavoro, pronta a tutto per il lavoro. E le imprese e le banche stavano scavandosi la fossa con le loro stesse mani, ma non se ne rendevano conto. I campi erano fecondi, e i contadini vagavano affamati sulle strade. I granai erano pieni, e i figli dei poveri crescevano rachitici, con il corpo cosparso di pustole di pellagra. Le grosse imprese non capivano che il confine tra fame e rabbia è un confine sottile. E i soldi che potevano servire per le paghe servivano per fucili e gas, per spie e liste nere, per addestrare e reprimere. Sulle grandi arterie gli uomini sciamavano come formiche, in cerca di lavoro, in cerca di cibo. E la rabbia cominciò a fermentare.”


Ogni pagina letta, ogni nuova vicenda, il lettore spera in un miglioramento, in un miracolo che però tarda ad arrivare. Sono più le rogne che le famiglie si trovano ad affrontare che le gioie da festeggiare.


Un libro crudo. Amaro. Duro e doloroso. Non molto lontano da ciò che ancora accade ai giorni nostri, dove il lavoro e lo sfruttamento vanno a braccetto e la gente è costretta a migrare, abbandonare familiari e la propria terra natia per un’illusione che molto spesso è infondata e non troverà mai radici.


Come vi ho detto all’inizio la mole di questo libro è stata inesistente una volta che ci si è addentrati nella sua familiarità, anzi sono arrivata all’ultima pagina vogliosa di un altro tanto di pagine per proseguire la storia.


La scorrevolezza della storia è proporzionale alla curiosità del lettore: l’imminente viaggio, la risoluzione di faccende pratiche come la preparazione della cena o pranzo, nel cercare la legna o aggiustare il furgone per partire. Nel tenere insieme la famiglia, gestire tutte le esigenze quando si è in viaggio non è semplice ma i Joad con la loro praticità e lo spirito di adattamento lo hanno fatto aiutando anche altri nel loro cammino.


I personaggi sono talmente ben caratterizzati che quasi credi di conoscerli da sempre, ogni dolore della famiglia lo accusa anche il lettore, ogni sofferenza che Steinbeck aggiunge ai protagonisti il lettore non può che sentirla e sperare si risolve nel migliore dei modi.

Anche le descrizioni sono dettagliatisime e lasciano poca immaginazione al lettore talmente sono vivide che sembra si stia guardando un film.


L’alternanza di capitoli descrittivi che disegnano e illustrano al lettore la condizione economica e sociale di quel tempo danno un'aggiunta in più al quadro già presente che si intravvede nei capitoli delle avventure della famiglia Joad.


Due sono i personaggi che più di tutti mi sono entrati nel cuore. Molto simili tra loro, madre e figlio sono i pilastri della famiglia.

Mà Joad, donna testarda e determinata tiene unita la famiglia con la sua autorità nei momenti indispensabili. Non perde mai la lucidità anche nei momenti peggiori e cerca di reagire e far reagire gli altri.


“Per l’uomo la vita è fatta a salti: se nasce tuo figlio e muore tuo padre, per l’uomo è un salto; se ti compri la terra e ti perdi la terra, per l’uomo è un salto. Per la donna invece è tutto come un fiume, che ogni tanto c’è un mulinello, ogni tanto c’è una secca, ma l’acqua continua a scorrere, va sempre dritta per la sua strada. Per la donna è così ch’è fatta la vita.”


Così anche il maggiore dei suoi figli, Tom, uscito di prigione giusto in tempo per congiungersi nell’imminente partenza della famiglia, con la sua determinazione cerca di aiutare in tutti i modi la famiglia anche a costo di macchiarsi le mani.


La cosa che più mi ha colpito di questo libro è la forza che queste persone hanno trovato per affrontare questo viaggio. Non solo fisica ma anche mentale e psicologica. Le continue discriminazioni, i soprusi, maltrattamenti, le umiliazioni e la perenne ricerca di un tozzo di pane. Tutto questo malumore che piano piano è cresciuto, mutato, aumentato a dismisura fino a trasformarsi in furore. 

Furore come il titolo che rappresenta quest’opera. 


“Nell’anima degli affamati i semi del furore sono diventati acini, e gli acini grappoli ormai pronti per la vendemmia.”



Una lettura che ti entra nel cuore, ti fa riflettere e ti torna in mente dopo tempo non per una morale precisa - infatti non c’è nè morale nè scopo - ma per la realtà di ciò che è realmente accaduto e che ciclicamente accade alla storia dell’uomo.


Quasi un fermo immagine di un periodo storico difficile della storia che anche oggi torna attuale e riconoscibile nei migliaia di migranti che con altrettanti mezzi sgangherati e di fortuna attraversano il mare in cerca di una vita differente da quella che vivono nel loro paese, che ormai non li sostenta più.


“Gli uomini mangiavano ciò che non avevano coltivato, non avevano legami con il loro pane. La terra partoriva sotto il ferro, e sotto il ferro a poco a poco moriva, perché non era stata amata né odiata, non aveva attratto preghiere né maledizioni.”


Un capolavoro indubbiamente. 

Un capolavoro che spero di aver presentato in maniera da spingere chi ancora non l’ha letto a farlo.

Dedicategli il vostro tempo e verrete ripagati.

Da leggere almeno una volta nella vita.


❓E ora vi chiedo..

Avete letto questo libro? Se si cosa vi ha colpito di più?

Avete mai affrontato un lungo viaggio in macchina?

Vi leggo volentieri nei commenti💕


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