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giovedì 19 maggio 2022

Recensione "Il circo della notte" - Erin Morgenstern

 




Titolo: Il circo della notte

Autore: Erin Morgenstern

Editore: Fazi editore

Genere: Fantasy







Il circo apre al crepuscolo e chiude all’aurora. Inaugurato nella Londra vittoriana di fine Ottocento, gira per tutto il mondo, con un seguito di sognatori conquistati per sempre dalle sue meraviglie. Ogni notte, nei tendoni a strisce bianche e nere vengono messi in scena spettacoli sofisticati e numeri incredibili, tanto da sembrare magici.

In realtà, dietro le quinte del circo è in corso un duello di veri incantesimi, di cui solo pochi sono a conoscenza. Celia e Marco sono due giovani maghi addestrati fin dall’infanzia a combattere l’uno contro l’altra dai loro rispettivi mentori, due misteriosi esperti dell’occulto, rivali fin dalla notte dei tempi. Mentre l’illusionista Celia incanta tutte le notti il pubblico nel suo tendone, il discreto Marco, ingaggiato come assistente dal proprietario del circo, controbatte creando attrazioni sempre più elaborate e potenti. Nessuno ha messo in conto, però, l’amore che quasi inevitabilmente sboccia tra i due; un sentimento così profondo e prodigioso che scatena pericolose scintille a ogni sguardo rubato e che travolge un’intera sala non appena le loro dita si sfiorano. Ma la sfida tra Celia e Marco non può durare in eterno e solo uno di loro ne dovrà essere il vincitore. Gli anni passano, il circo diventa sempre più celebre ma il destino di tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo meraviglioso luogo è in bilico, proprio come gli acrobati che volteggiano ogni notte nei tendoni.

Con la prosa ricca ed evocativa che ha dato vita al labirinto de Il Mare Senza Stelle, Erin Morgenstern vi trascinerà insieme a tanti personaggi indimenticabili in un’affascinante avventura all’insegna di stravaganza e ambizione, dove l’amore è solo una fra le tante magie alle quali non ci si può sottrarre. Chi sarà a trionfare con l’ultimo incantesimo?


«Il circo arriva inaspettato

Nessun annuncio lo precede…

Spunta così, semplicemente, dove ieri non c’era».


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Buongiorno lettori,

Oggi vi propongo la recensione del libro di Erin Morgenstern "Il circo della notte" un fantasy dove magia e illusioni si fondono e confondono.


Ci troviamo nella Londra vittoriana. 

Due ragazzi che non si conoscono saranno i protagonisti di una sfida di magia. 

Il circo più famoso e particolare di quei tempi sarà il loro palco per la sfida tra incantesimi e scintille e gli farà da copertura per la battaglia all’ultima magia.

Solo uno il vincitore.. ma qualcosa non va come previsto dai loro mentori..


Ci sono tutte le premesse per immergersi in uno splendido mondo - e in parte lo è stato - di illusioni e magia. Artisti, acrobati, illusionisti e numeri spettacolari, tutto questo e tanto altro si possono trovare all’interno di queste pagine..


…e allora, cosa non mi ha convinta appieno, vi starete domandando..


Ebbene, ci sono vari punti che nel corso di questa lettura ho trovato “troppo poco” ad esempio:


La storia d’amore dei due giovani sfidanti che ci viene buttata lì senza un’introduzione, un corteggiamento, nessun indizio! Ci viene palesemente detto quasi alla fine della narrazione smorzando tutte le fantasticherie che mi ero immaginata!


Troppo pochi colpi di scena!

Noi lettori sappiamo sin dall’inizio dove si andrà a parare..


E troppo poco circo! 

Anche in questo caso mi ero aspettata qualcosa che poi non è successa anche se devo ammetterlo, l’originalità e le descrizioni sono suggestive - forse fin troppo misteriose -, ma non sono bastate!


Ci sono anche dei punti a favore su questo fantasy!


Oltre all’originalità e lo stile delicato ho apprezzato molto la scelta dell’autrice di indicare sempre date e luoghi ben precisi così da non far perdere noi lettori nel tempo e nello spazio ma al contempo lasciandoci quella sorta di sensazione da sogno che il circo si porta dietro.


Per non parlare della copertina super dettagliata e l’impaginazione del libro, che però non viene appagata dalla lettura dalla storia.


Quindi non è un no categorico ma lo consiglio a chi ama il fantasy e vuole immergersi dentro i tendoni di un circo a fare da spettatore ad uno spettacolo onirico per potersi fare la sua opinione!


❓Ora sono curiosa di sapere se voi l’avete letto e come l’avete trovato o se lo avete in TBR?

Vi piace il circo e le illusioni di magia?

Vi leggo nei commenti💕




martedì 17 maggio 2022

Recensione "Madrisorelle" - Raffaella Radice e Mirella Milli

 



Titolo: Madrisorelle

Autore: Raffaella Radice 

e Mirella Milli

Editore: Independently Published

Genere: Storia familiare






Quattro generazioni di donne si susseguono dagli inizi del ’900 ad oggi, intrecciando le vicende di una famiglia tra il Casentino e le placide coste dei laghi lombardi.

Mirna, Elisanna, Flora e Diletta raccontano attraverso le tappe della loro esistenza il cambiamento radicale della condizione femminile nella provincia italiana, dalla formazione giovanile al corteggiamento preludio di relazioni amorose, dal matrimonio alla maternità, fino alla conquista dell’indipendenza economica e alla soddisfazione professionale.   

Il legame tra madre e figlia è uno spazio privilegiato di confidenza e fiducia, che si tramanda tra le protagoniste attraverso la capacità di comprensione nel dialogo.

Dice l’autrice Raffaella Radice: “Questo romanzo prendeva forma nella mia testa e cresceva attraverso i personaggi della storia familiare del mio ramo femminile, quello che non ho avuto modo di conoscere di persona. Desideravo avvicinare i miei nonni, scoprire la loro relazione e comprendere cosa aveva significato essere donna nella prima metà del ’900. Mia madre mi è venuta incontro, consegnandomi con coraggio la sua intera vita scritta di proprio pugno, su un blocco. Nel marzo 2020, abbiamo cominciato la stesura di Madrisorelle: durante il periodo di clausura dovuto alla pandemia lavoravamo ogni giorno, lei dettava pagina dopo pagina e io battevo al computer, rispettando il suo stile, fermandomi per chiedere dettagli di alcuni aneddoti. 

Ringrazio mia mamma per aver vissuto così a lungo da permetterci di condividere questa straordinaria esperienza: senza di lei questo romanzo non esisterebbe.”


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Buongiorno lettori,

Oggi vi porto la recensione di una collaborazione tutta al femminile che mi ha emozionata e fatta ripercorrere la storia dell'emancipazione femminile in italia. 


Con il loro “Madrisorelle” Mirella Milli e Raffaella Radice - rispettivamente madre e figlia - ci accompagnano all’interno del loro ramo generazionale femminile raccontandoci la storia di quattro generazioni di donne e della differenza di vita fino ad oggi, dalla sottomissione matrimoniale, alla lotta per la libertà e indipendenza sia sentimentale che lavorativa.


Facciamo la conoscenza della prima protagonista della storia  nel 1931, anno della sua nascita. 

Elisanna - prima con occhi da bambina poi con quelli da adulta - ci racconta la sua vita e quella di sua madre Mirna dalle fatiche e rinunce in tempo di guerra a quelle dolorose e sentimentali con il padre Nello, uomo dispotico e cattivo marito, che però con il suo lavoro da commerciante non ha mai fatto mancare nulla alla famiglia facendoli vivere nel benessere e nello sfarzo.


E sempre per decisione di Nello se Elisanna studia e diventa sarta, una delle migliori ricercata e amata dalle sue clienti.

Questo lavoro e abilità imparata con anni di studio e pratica porterà ad Elisanna a sostenere la sua famiglia dopo la scomparsa prematura di Nello, diventando il perno portante della famiglia.

Dopo un fidanzamento andato male, Elisanna incontra l’uomo della sua vita, Dario cantante e frontman degli Arlecchino, con cui passerà la sua vita dando alla luce Ettore e Flora.


Attraverso gli occhi e la narrazione di Flora vediamo come il mondo è cambiato. 

E’ proprio lei che attraverso le storie scritte dalla madre le raccoglierà e arricchirà facendole diventare un libro di ricordi ed esperienze della famiglia.


Ricordi che arrivano fino ai giorni nostri attraverso il punto di vista di Diletta, sua figlia, con un ulteriore cambio generazionale di regole e libertà, ma anche paura e angoscia per gli anni di pandemia.


La donna e il suo cambiamento attraverso il tempo fanno da filo continuo a questa storia familiare che mi ha stregato dalla prima all’ultima pagina facendomi vivere in un’unica storia quella di quattro donne forti e coraggiose che non si fermano davanti a niente e nessuno portando alti i loro valori e preservandoli nel corso del tempo, tramandandoli e in alcuni casi integrandoli alle nuove generazioni compiendo così un passo avanti all’emancipazione femminile.


Una saga familiare scritta a quattro mani sapientemente intrecciata tra ricordi e arricchimenti storici che donano un quadro completo alla narrazione.


Io ringrazio di cuore le due autrici per la copia del libro e per avermi permesso di leggere una parte della loro storia familiare, facendomi affezionare a tutti i personaggi.


Quando una madre diventa più di una semplice genitrice ma confidente e amica non può che diventare agli occhi della figlia una Madresorella ed è questo il significato del titolo che le due autrici hanno voluto dare alla storia da loro scritta.


Io non posso che invitare tutti voi a leggere questo bellissimo libro e se amate il genere ancora di più!


❓Vi ho incuriosito?

Vi piacciono le saghe familiari?

Vi piacerebbe scrivere un libro dei ricordi della vostra famiglia?

Vi leggo volentieri nei commenti💕




venerdì 13 maggio 2022

Rubrica - La voce agli autori - Giocarsi tutto

 Buongiorno lettori 

E bentornati alla mia rubrica dedicata agli autori e ai loro libri i quali andiamo a conoscere meglio attraverso alcune domande da me poste.



Come l’altra rubrica, anche questa avrà una copia riportata sul mio profilo instagram che se vi fa piacere potete seguire qui.


Oltre alla breve intervista troverete la biografia degli autori e i link utili per trovarli sui social e acquistare i loro libri.


Iniziamo!


Oggi andiamo a conoscere il libro di Marina Lora Ronco “Giocarsi tutto” attraverso la mia intervista e un piccolo estratto che l’autrice ha scelto per voi.



  • Come nasce l’idea del tuo libro?

La storia che racconto è liberamente ispirata ad una storia vera di una persona a me vicina. Attraverso la sua vicenda, mi sono resa conto che nessuno parla di ludopatia. Sono convinta che gli interessi che muove il gioco d'azzardo lo rendano argomento assai scomodo, anche in editoria (non credo esistano molti romanzi che affrontano questa tematica)  Si tratta però di una vera e propria malattia, al pari della tossicodipendenza o dell'alcolismo, o del disturbo alimentare. Una piaga sociale che sta dilagando silenziosa a tutti i livelli della nostra società, perchè colpisce tantissime persone senza fare differenze di genere, ceto sociale e culturale. I miei protagonisti vivono in una Milano luccicante, che sembrerebbe lontana da certe derive e invece non lo è.

  • Qual è il tema principale che affronta?

La ludopatia certamente. Riccardo si chiuderà in una struttura specializzata dove affronterà un vero e proprio protocollo medico. Sua moglie lo seguirà “da lontano” (ed è questo anche il significato della copertina del libro) ma prenderà atto delle proprie responsabilità e della propria fragilità, in un percorso diverso e parallelo a quello del marito. Insomma un momento di crescita importante per entrambi.

Più in generale affronto la tematica delle dipendenze patologiche e del disagio che le genera. Credo che gli adulti che diventiamo, sia molto spesso il risultato dell'amore che abbiamo ricevuto o che ci è mancato, sin da piccoli. La storia di Riccardo e Margherita si intreccia con le storie di altri compagni “di viaggio” di Riccardo. Tutti questi protagonisti sono accomunati dalla convinzione di non valere nulla, di non avere niente da perdere, proprio perché non si sono mai sentiti amati e accolti per ciò che sono. Credo che questo “sentire”, più di qualsiasi altra cosa, possa rovinare la vita delle persone. Qualcuno passa la vita cercando di compiacere gli altri confondendo la propria felicità con quella altrui, altri invece ad un certo punto si perdono. Questo pensiero mi tocca nell'animo e mi commuove. Ho cercato di parlarne attraverso la voce e le storie dei miei personaggi.



  • Cosa ami maggiormente del tuo libro? Hai un personaggio preferito?

Mi sono resa subito conto della difficoltà di trattare un tema così delicato ma mi sembrava importante farlo. mentre scrivevo questo romanzo, molto introspettivo, si sono mosse tante cose dentro di me, e anche qualche antico dolore. Alcuni episodi della vita di Margherita sono ispirati alla mia e scrivendo li ho buttati fuori. In alcuni momenti, mi è capitato anche di piangere durante la stesura. E’ stato emozionante, travolgente e pure faticoso, ma ce l'ho fatta e sono contenta perchè è stato un viaggio straordinario al centro di me



  • Convinci brevemente il lettore a leggere proprio la tua storia.

E’ una storia originale, su un tema poco trattato. Vi sfido a trovarne una anche solo simile



Breve estratto

“Stai giocando con il cellulare, cerchi di far scorrere il tempo in questa asettica saletta di attesa. Ne approfitti per eliminare dalla rubrica i numeri inutili, cestini qualche vecchia mail e poi ti soffermi sorridendo sull’ultimo sms di tua sorella Caterina, arrivato fresco fresco stamattina, proprio mentre tu e Riccardo stavate partendo da Milano per la vostra pittoresca gita fuoriporta.

Dieci cuori, uno in fila all’altro.

Dieci e non un numero a caso, perché il dieci rappresenta la perfezione e anche l’annullamento di tutte le cose: 10 = 1+0 = 1. Dieci è il simbolo dell’eterno ricominciare e del cambiamento che permette di evolvere.”



Biografia


Marina Lora Ronco è nata a Milano, dove vive e lavora. Laureata presso Università Cattolica del Sacro Cuore, appassionata lettrice, divide il suo tempo tra la famiglia, un lavoro nel campo dell’organizzazione di eventi e l’amore per la scrittura, che coltiva da sempre.



Link utili

LINK ACQUISTO 

https://www.amazon.it/Giocarsi-Tutto-MARINA-LORA-RONCO/dp/B093RWX5Y8/ref=sr_1_1?crid=SKPU3ROI6RSB&keywords=giocarsi+tutto&qid=1641033713&s=books&sprefix=giocars%2Cstripbooks%2C238&sr=1-1 


SOCIAL

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FB marinaloraronco_scrittrice




Scheda 

Titolo: Giocarsi tutto

Autrice: Marina Lora Ronco

Editore: Self Published

Prezzo: cartaceo 14.98€ eBook 5.99€



Trama


Il vostro è un grande amore e questa è un’opportunità. Un nuovo inizio, senza spettri e fantasmi. Senza inganni o sensi di colpa divoranti. Senza casse da morto nello stomaco.


L’amore a volte rende ciechi, distorce la realtà. E tra Margherita e Riccardo è amore vero, di quelli che capitano una volta e soltanto ai più fortunati. La loro vita è perfetta, hanno entrambi un bel lavoro, vivono in un moderno appartamento nel cuore di Milano, e hanno due splendide figlie.

Poi, a un tratto, un’ombra insidiosa cala sulle loro vite, un vero e proprio tornado che spazzerà via ogni cosa, farà vacillare ogni certezza minacciando anche il loro amore.

Per la prima volta Margherita guarda in faccia la realtà: come si può arrivare a tanto? Accettare l’inaccettabile, fingere di non vedere e raccontarsi un mucchio di bugie. Queste le domande di fronte alla sconcertante verità che fino a quel momento non aveva avuto il coraggio di affrontare.

Margherita, donna, moglie, madre, lotterà per tenere unita la propria famiglia.

Riccardo, annientato dal senso di colpa, affronterà con coraggio i suoi demoni attraverso un viaggio straordinario che lo condurrà al centro di sé stesso. Quaranta giorni durante i quali i protagonisti vivranno vite separate ma parallele, per tentare di salvare il loro progetto di vita.

Una storia forte, scomoda, a tratti dolorosa, ma proprio per questo vera, raccontata senza pietismo né retorica.

I due protagonisti metteranno in gioco il proprio cuore, giocandosi tutto.

E Giocarsi Tutto diviene così una bellissima dichiarazione d’amore.



Spero che questo nostro appuntamento sia di vostro gradimento e che vi abbia fatto conoscere un nuovo libro da aggiungere in lista

 

A presto

Febe


mercoledì 11 maggio 2022

Recensione "La canzone Di Achille" - Madeline Miller

 




Titolo: La canzone di Achille

Autore: Madeline Miller

Editore: Marsilio

Genere: Narrativa di genere








Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l'orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d'armi – due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell'epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l'ormai usurata vicenda di Elena e Paride.


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Buongiorno lettori,

Oggi vi parlo del secondo libro di Madeline Miller che leggo e adoro sin dal principio “La canzone di Achille”.


Tutti conosciamo la guerra di Troia e le innumerevoli gesta di Achille grazie all’Iliade scritta da Omero.


Bene la Miller con una narrazione quasi fiabesca ci racconta questa stessa storia ma con una nuova veste.

Il punto di vista di Patroclo, amico prima amante poi e successivamente compagno d’armi di Achille.


Attraverso gli occhi di Patroclo conosciamo la sua infanzia.

Principe esiliato per aver accidentalmente ucciso il figlio di un nobile, Patroclo si trova a vivere nella corte di Peleo, padre di Achille e marito di Teti, una ninfa.


Qui vediamo come i due ragazzi iniziano a prendere confidenza l’uno dell’altro, a confidarsi e confrontarsi instaurano un’amicizia che nel corso degli anni andrà oltre il semplice rispetto e fiducia, diventando amore e condivisione.


Condivisione non solo delle lezioni d’armi e musica ma condivisione della guerra.


Nei dieci anni di guerra vediamo Achille il guerriero, l’ aristos achaioncon e tutta la divinità che c’è in lui. Ma vediamo anche l’Achille dolce e protettivo nei confronti del compagno e di come la sua figura sia importante nei consigli e nelle azioni dell'altro.


Anche Patroclo cambia, cresce, preferisce non combattere ma aiuta a medicare, conosce tutti, ci tiene alla gente, ha un buon cuore.


Poi Patroclo viene ucciso.

E Achille si dispera. 

Lì vediamo tutto il dolore che una persona che ama prova per il proprio compagno di vita. 


La rabbia, la delusione di non aver potuto fare di più. 


La vendetta.


Fino alla fine per quietarsi con l’unione dei due nell’eternità.


Una lettura scorrevolissima questa, che ti cattura e ti porta indietro nel tempo dove l’orgoglio e la vendetta vanno a braccetto con spade e lance e il rispetto dei Re va conquistato e mantenuto a costo della vita.


La Miller ci fa vedere ogni aspetto dei due giovani, ci fa crescere con loro, soffrire, amare. 


Ci fa affezionare a loro fino all'ultima pagina.

E noi non possiamo che amare questa nuova visione e portarcela nel cuore.


Se ho adorato la lettura di Circe non posso che aver amato immensamente La canzone di Achille molto emozionante e strappalacrime sul finale.


Vi consiglio vivamente di recuperare entrambi i libri dell'autrice se ancora non lo avete fatto, io leggerò sicuramente anche l'ultimo suo libro 💕


E voi? Avete già letto questi libri?

Vi piace leggere retelling?

Quale storia d'amore vorreste leggere rivisitata?

Vi leggo volentieri nei commenti 💕


mercoledì 4 maggio 2022

Recensione "La signora delle camelie" - Alexandre Dumas

 



Titolo: La signora delle camelie

Autore: Alexandre (figlio) Dumas

Editore: RBA edizioni

Genere: Classico







"È da una galoppata in senso stretto che ha origine la fortuna della Signora delle camelie e, successivamente, della Traviata di Giuseppe Verdi. Un giorno di settembre del 1844, infatti, di ritorno da una passeggiata a cavallo Alexandre Dumas figlio si recò al teatro parigino dei Variétés, frequentato soprattutto da 'un'aristocrazia della galanteria' composta perlopiù da giovani mantenute e dai loro ricchi protettori. In quel variegato ambiente, quella sera, Dumas figlio incontrò la donna che avrebbe segnato la sua vita e la sua fortuna di romanziere. 'Era alta e sottile, scura di capelli, il viso rosa e bianco. Aveva la faccia minuta, occhi allungati di smalto, come una giapponese, ma vividi e fieri, le labbra d'un rosso ciliegia, i più bei denti del mondo.' Si faceva chiamare Marie Duplessis, ed era conosciuta anche per la voracità con la quale dilapidava i patrimoni degli amanti, alcuni dei quali famosi, come ad esempio Franz Liszt" (dalla Postfazione di Cinzia Bigliosi). Alexandre si innamorò dal primo istante di quella giovane, che avrebbe ispirato la protagonista della Signora delle camelie: una grande storia d'amore senza tempo, un libro che sarebbe diventato in breve tempo un classico della letteratura romantica.


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Buongiorno lettori,

Oggi vi porto la recensione della lettura fatta ad Aprile con il gruppo di lettura del mio paese “La signora delle camelie” di Dumas che ho davvero apprezzato tanto!


Questo è un classico di fine Ottocento scritto da Alexandre Dumas figlio ambientato a Parigi dove si svolge la maggior parte della narrazione.


L’autore ci racconta la storia come evento accaduto realmente attraverso ricordi e lettere che poi verranno raccolti e trasformati in libro.


Così attraverso questi ricordi veniamo a conoscenza della storia di Armand Duval e il suo amore impossibile per la cortigiana più bella di tutta Parigi, malata di tisi polmonare, Marguerite Gautier.


Se in un primo momento la cortigiana deride e scredita questo ragazzo follemente innamorato, dopo anni i due si incontrano nuovamente e si innamorano. 


Ma non possono vivere il loro amore tradizionalmente.


Marguerite è una mantenuta e non può non intrattenersi con altri uomini che la sostengono economicamente.

Armand, nonostante sia un giovane di buona famiglia, non riesce a sostenere le spese giornaliere alle quali Marguerite è abituata e troppo geloso non riesce ad accettare questa condizione.


Ma Marguerite, abituata a farsi amare, per una volta nella sua vita ama.. e ama solo lui!


Marguerite cercherà di cambiare vita per il suo amore, ma i debiti la perseguitano e sarà costretta a sacrificarsi in nome dell’amore che la lega ad Armand lasciandolo per sempre come prova d’amore estrema.


Ed è questa la particolarità di questo semplice libro che anche Dumas tiene a specificare a fine narrazione, anche se la storia narrata, di per sé è semplice, se non fosse fuori dall’ordinario non varrebbe la pena narrarla.


La cosa interessante di questa storia è che l’autore si è ispirato ad una storia a lui realmente accaduta (infatti la figura di Marguerite è ispirata ad una cortigiana parigina che Dumas figlio ha realmente frequentato) e questo rende la narrazione e i sentimenti descritti ancora più veri anche se non si sà realmente quanto ci sia della sua realtà in questa opera.


Un'altra cosa che ho apprezzato di questo libro è l’inizio, ovvero come l’autore mette sin da subito a conoscenza il lettore dell’epilogo della storia d’amore tra i due sfortunati innamorati e quindi spinge dalla curiosità il lettore a comprendere il perché delle vicende narrate e il comportamento inizialmente ossessivo di Armand.


Una storia straziante e commovente con una figura femminile in cerca di una redenzione personale visto che per il suo passato sà che nella società in cui vive non ci sarà mai.

Un amore talmente forte che va oltre ogni bene materiale, che per proteggere il suo amato annulla se stessa.


Il personaggio complesso ed enigmatico di Marguerite conquista il lettore e si scava un piccolo posto all’interno della sua anima o per lo meno è ciò che è capitato a me!


Una storia che vale assolutamente la pena di leggere e anzi mi dispiace aver aspettato così tanto per averla letta.

Super consigliato!


❓E voi avete letto questo classico?

Vi piace quando amore e drammaticità si fondono nella stessa narrazione?

Vi leggo volentieri nei commenti💕



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