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martedì 23 marzo 2021

Recensione "Guardians: The Swords of Blood" - Sephy Fontaine

 




Titolo: Guardians: The Swords of Blood

Autore: Sephy Fontaine

Editore: Self Publisher

Genere: Fantasy

Serie: Volume uno







Da quando Paige Somerlen ha compiuto ventun anni è successo qualcosa di particolare dentro di lei: ha delle premonizioni che le mostrano gli eventi imminenti che riguardano la sua vita. Presto una persona a lei vicina perderà la vita in modo tragico. Paige, mettendosi sulle tracce della vittima, si reca sulla spiaggia dove si imbatte in un essere mostruoso. Quella sera, la ragazza scopre di possedere il dono della magia, e al secondo attacco di un demone intervengono i Guardiani. Nathan Tyrelle, il capo dei Guardiani, rivela a Paige di essere diventata una strega il giorno del suo ventunesimo compleanno, e da allora inizia una nuova esistenza per lei nel mondo di Etnos. Tra lezioni di magia e nuove conoscenze, Paige scoprirà di non essere soltanto una strega, e che una minaccia già sconfitta in passato vuole tornare in vita per distruggere Etnos e i Guardiani.



Appena Paige compie ventun’anni inizia ad avere delle strane premonizioni. La sorella e gli amici non le credono ma quando uno di questi viene ucciso in spiaggia da un essere mostruoso Paige capisce che qualcosa in lei non va. Dopo essere attaccata una seconda volta da un’altro essere mostruoso che ucciderà i suoi genitori, Paige scopre di essere una strega e dovrà abbandonare la sua casa per trasferirsi ad Etnos dove i Guardiani le insegneranno ad utilizzare i suoi poteri. Ma ben presto sia Paige che gli insegnanti capiscono che i suoi poteri sono rari e molto forti. Tra lezioni, nuovi amici e una cotta Paige dovrà affrontare una minaccia vecchia di 1000 anni e salvare Etnos e i Guardiani.


Avendo già letto un libro di questa autrice ho notato un miglioramento nella narrazione e una crescita stilistica. Questo romanzo è una piacevole lettura che ti trasporta fin dalle prima pagine nel mondo fantastico di Paige, dove la lotta tra il bene e il male è più forte che mai.


Grazie allo stile lineare dell’autrice, con frasi brevi e descrittive il lettore riesce ad immaginarsi lo svolgimento della narrazione come se fosse un film. 

I luoghi e i personaggi sono descritti in modo preciso e minuzioso.


Il personaggio di Paige è il più che mi è piaciuto. La sua crescita personale, da ragazza goffa e insicura ad eroina, mi ha lasciata con un sorriso sulle labbra perchè ha saputo sfruttare tutta la negatività e il male che le era capitato in modo positivo canalizzare così il dolore nel suo potere, quello del fuoco.


Anche il protagonista maschile, Nathan mi è piaciuto molto, anche se inizialmente sembrava un ragazzo frivolo e Dongiovanni celava il suo dolore per una delusione amorosa nascondenosi dietro una corazza per non mostrare il suo animo gentile.


Un fantasy originale e diverso dal solito  in cui non manca nulla!!

C’è l’avventura, c’è la suspance e una storia d’amore, un mix che ti tiene incollato alle pagine dall’inizio alla fine con un finale adrenalinico che lascia uno spiraglio di speranza di un continuo che sono curiosissima di leggere così da poter continuare a viaggiare nel mondo di Etnos insieme ai Guardiani!


Ringrazio l'autrice per avermi dato la possibilità di leggere il suo romanzo!



Recensione "Io sono una famiglia. Il gabbiano" - Liz Chester Brown

 




Titolo: Io sono una famiglia. Il gabbiano 

Autore: Liz Chester Brown

Editore: Autopubblicato 

Genere: Narrativa

Serie: Autoconclusivo





Sullo sfondo di una Liguria arroccata tra cielo e mare, le vicende di Arianna, dall'infanzia all'età matura, raccontate con sereno distacco e un pizzico di ironia. Un dramma familiare moderno che, con la leggerezza di un battito d'ali, non volge mai in tragedia grazie all'incrollabile forza dell'amore. La protagonista, nata e cresciuta senza l’amore materno, riuscirà infatti a uscire dal suo labirinto tirando fuori tutta l’energia positiva e costruttiva trasmessale dal padre e tenuta soffocata dalla malattia della madre. Un racconto che rimanda, per analogie di contenuto e di impalcatura narrativa, al "Notturno" op. 48 n. 1 di Fryderyk Chopin.



Il libro si apre presentandoci la protagonista del romanzo, Arianna, che esce da una seduta terapeutica con il professor Bellone. Il perchè di queste sedute non ci viene spiegato subito dalla protagonista ma il racconto ci porta indietro di anni, quando Arianna non era ancora nata, per farci scoprire la storia dei genitori, del loro primo incontro e di come abbiano formato la loro famiglia. 

Ada e Francesco, così si chiamano i genitori di Arianna, con le loro azioni ci mostreranno che tipo di famiglia hanno, che tipo di famiglia creano e come si comportano con i figli. 


Arianna infatti non avrà una vita facile. E’ sempre stata simile a suo padre, dolce e amorevole ma ben presto dovrà fare i conti con una madre anaffettiva, con una famiglia materna all’apparenza perfetta ma che cela molte disfunzioni dove l’affetto e l’amore non sono contemplati in contrapposizione con quella paterna, amorevole e piena di affetto.


Ada infatti è malata, è riverserà su suo marito e suoi suoi bambini tutte le frustrazioni, le insoddisfazioni che ha nella vita costringendo la famiglia a vivere una vita infernale.

L’unica salvezza per Arianna e i suoi fratelli è il loro padre, Francesco, che cercherà di donargli tutto l’amore possibile, come ha sempre visto fare a casa sua, compensando le mancanze affettive di Ada, diffendendoli e protegendoli ma nonostante tutto questo, amando la donna che ha sposato. 


“... Era vero: ma questo conferma che lui fosse consapevole della malattia di nostra madre, ma non solo. Mio padre aveva capito che noi non eravamo come nostra madre. Era conscio che sua moglie non aveva gli strumenti per uscirne fuori; noi si: lui, anche se in mezzo a tanti “bombardamenti”, dei fiori ce li aveva offerti. Potevamo farcela. Dipendeva da noi: scegliere se continuare la guerra o andare a vivere in un prato colorato”.


Arianna e i fratelli cresceranno con un ansia costante che li porterà spesso a odiare la madre. Grazie ad un incontro inaspettato Arianna riuscirà a prendere in mano la sua vita realizzando il suo più grande sogno e troncando le catene che la legano alla sua famiglia vivendo finalmente con l’amore nel cuore.


“Con il cuore a pezzi, consapevole di abbandonare suo padre a combattere da solo e di lasciare Ginevra ed Emanuele sperduti in un passaggio del labirinto, alla fine Arianna, in modo risoluto e senza voltarsi indietro, prese le sue tre creature e insieme si portarono in salvo.”


Una storia dolorosa quella che l’autrice ci racconta, che mi ha emozionata per tutta la narrazione. Con uno stile fluido e scorrevole la narrazione ci porta a riflettere sull’importanza che ha un genitore su un figlio, su quanto un insegnamento, giusto o sbagliato che sia, possa influire sulla crescita  e lo sviluppo di una persona condizionandogli la vita.


Consiglio la lettura di questo bellissimo romanzo, per tutti gli insegnamenti che ha, come quello di non mollare mai, non abbassare la testa davanti a niente e nessuno e vivere la nostra vita come più ci piace senza condizionamenti e accondiscendenze, perchè è una sola e non va sprecata,  e per tutte le riflessioni che comporta!


Ringrazio di cuore l'autrice per avermi mandato una copia del suo romanzo facendomi così conoscere questa splendida storia.





venerdì 12 marzo 2021

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In questo blog recensiamo senza peli sulla lingua. 


Recensione "Con o senza di noi" - Valentina Sagnibene



Titolo: Con o senza di noi

Autore: Valentina Sagnibene

Editore: De Agostini 

Genere: Narrativa per ragazzi - Romanzo rosa

Data di uscita: 16 Marzo 2021


Potete acquistare il libro di Valentina Sagnibene "Con o senza di noi" dal 16 Marzo in tutte le librerie e gli store online.


Nuvola, 17 anni, pelle candida e occhi color del cielo, un talento per il disegno, sua unica via di espressione. A scuola è la ragazza trasparente, quella di cui nessuno ricorda l’esistenza, quella che non riesce ad affrontare la madre. Poi conosce Tommaso, l’atleta che porterà il liceo alle Olimpiadi, il ragazzo di cui tutte parlano. Lui non è affatto trasparente. Ma il giorno in cui Nuvola incontra Tommaso si trova sul tetto della scuola. Entrambi stanno facendo qualcosa di proibito e pericoloso. Nuvola perché guarda in basso. Tommaso perché con un piede rotto è inverosimile che sia riuscito a fare tre piani di scale… Per paura che Nuvola lo smascheri, il ragazzo più popolare della scuola inizia a passare più tempo con la ragazza trasparente. E Nuvola scopre che Tommaso è diverso da come appare, è solo, esattamente come lei. E come lei nasconde un segreto che potrebbe distruggerlo.



Nuvola ha diciassette anni e frequenta l’ultimo anno del liceo dove, per tutti, è sempre stata invisibile. Il disegno è il suo talento innato ed attraverso quello esprime i suoi sentimenti, le sue paure e i suoi desideri più profondi, come quello di avere un padre o per lo meno sapere chi è!

Infatti la madre di Nuvola, Dalila, è rimasta incinta all’età di diciassette anni e non ha mai rivelato a nessuno chi è il padre e questa mancanza nella vita di Nuvola ha un peso enorme. 


Vivono con la nonna Giovanna, a Milano condividendo tutti gli spazi, anche se ristretti, di un piccolo appartamento arredato con gusto da Dalila che a causa del suo lavoro monopolizza la cucina con le sue call e incontri di lavoro.

Giovanna è un'artista, fotografa gli eventi, cerimonie, matrimoni e ha un buon rapporto con la nipote cosa che non ha con la figlia che a causa di quel segreto celato è in un limbo.

 

Nuvola è una ragazza timida ed introversa, a scuola fa di tutto per non attirare l’attenzione su di sé. Il suo rifugio segreto è il terrazzo della scuola dove dà voce alla sua passione artistica. Da quei tredici metri di altezza scruta la scuola, il campo di atletica in lontananza, gli studenti che passeggiano allegri, sapendo che lei non è tagliata per quella vita sociale e rifugiandosi nell’unico posto dove si sente bene.


Ed è proprio nel suo rifugio che per un equivoco incontra la persona che le stravolgerà il suo piccolo mondo portandola a provare emozioni che non aveva mai pensato di provare prima.


Questa persona è Tommaso, l’atleta più amato e popolare del liceo, il ragazzo che tutti vorrebbero essere e che tutte le ragazze vorrebbero avere. Ma Tommaso ha un segreto che si porta dentro. La vita che conduce gli sta stretta e con l’incontro casuale di Nuvola capisce che, se una persona vuole, può prendere le redini della sua vita e viverla come più gli piace sentendosi finalmente bene e libero.


<<Come conosci questo posto? Pensavo di essere l’unico a…>>

Lei lo scruta senza dire niente, e Tom vi legge la stessa domanda. Lo sguardo di Nuvola scende lungo il suo braccio, fino al simbolo di Superman tracciato anni prima con la chiave di casa.

<<Già, lo pensavo anche io>> commenta la ragazza.

Tommaso si appoggia al parapetto con tutto il peso, le braccia a penzoloni in un vuoto che somiglia pericolosamente a quello che sente dentro.


La vita di Tommaso vista da fuori è perfetta. Ha quasi diciotto anni e tutta la vita davanti, una borsa di studio per l'America, una coppa di atletica quasi in tasca, una ragazza che lo ama e dei genitori che vogliono solo il meglio per lui.

Ma Tommaso non si sente così. 

Ogni cosa che fa, ogni decisione che prende è dettata da quello che gli altri vogliono per lui e questa vita inizia a stargli stretta così, poco a poco, inizia a slegarsi dalle catene che lo legano stretto.


L’incontro tra i due cambierà il modo di vivere di entrambi.

Entrambi hanno un segreto che si portano dentro ed entrambi non si confidano con nessuno. 

La solitudine evidente di Nuvola è la stessa che ha dentro Tommaso che solo non lo è mai stato. Anche se sono due poli opposti tra i due c’è dell’attrazione e piano piano questa vibrazione invisibile li porterà ad aprirsi l’uno con l’altra confidandosi, supportandosi e in fine amandosi.


Con gli Imagine Dragons che fanno da colonna a questo romanzo i due protagonisti scoprono la loro vera essenza, vivono i loro anni da adolescenti con tutte le loro paure, drammi, amicizie e amori che la loro giovane età gli concede, maturano, crescono e vivono le loro prime responsabilità da adulti.

E i segreti a lungo celati saranno svelati, o quasi!


<<Comunque è vero. E’ quello che nessuno sembra capire.. Tutto questo correre, questo volere, progettare, fare, disfare...😢>>

<<Cos’è “quello” che nessuno capisce?>>

<<Che siamo minuscoli. E, nonostante tutto, il mondo andrà avanti. Con o senza di noi.>>


Il romanzo è scorrevolissimo, tant’è che ho terminato in pochi giorni la lettura. Il modo di scrivere dell’autrice è semplice, senza molti fronzoli ma forte, che arriva dritto al cuore.

La capacità dell’autrice di farci empatizzare con i problemi dei due protagonisti, i loro dubbi e le loro sofferenze diventando, per poco tempo, le nostre emozioni. Tanto brava nel farci immergere in una storia tanto attuale quanto vera. 


I personaggi sono tutti ben caratterizzati, anche quelli secondari. Mi sarebbe piaciuto scoprire di più sulla storia di Dalila, per capire meglio le sue decisioni prese quando era ancora un’adolescente che si è dovuta far carico di una responsabilità da adulta. Anche la freddezza di Carola, sempre impeccabile e attenta a non mostrare le sue debolezze, avrei voluto conoscere meglio.

La narrazione a doppio Pov ci permette di vivere le vite di Nuvola e Tommaso in sincronia potendo così conoscere meglio la loro quotidianità, le loro famiglie e i loro amici.

I sentimenti, le emozioni, le scelte che i protagonisti prendono sono ben delineate e descritte.

I luoghi, dipinti in maniera nitida e realistica accompagnano le vicende dei personaggi sotto un cielo pieno di promesse e rinascita.


 

<<Ehi Nuv, ricordi quando ti ho detto quella cosa? Con o senza di noi?>>

<<Il tuo mantra. Rivedibile, direi. Ha qualcosa i melodrammatico.>>

<<Be’, sappi che è molto meglio la prima ipotesi. Mi piace il mondo con te.>>


Leggere questo romanzo mi ha fatta riflettere molto. 

La solitudine dei due ragazzi, diversi ma simili, mi ha fatto pensare a quanto ognuno di noi si senta solo e indifeso nel mondo nonostante tutte le persone che ci circondano e come, solo con alcuni, troviamo quella sintonia che ci fa star bene.


La frase “Con o senza di noi” titolo del libro, racchiude le riflessioni che da un anno a questa parte mi accompagnano nel quotidiano. 

In questo periodo difficile per l’intera umanità, se ci pensiamo, nonostante le brutte cose che stanno succedendo, il mondo continua a girare ignaro di tutto e continuerà a farlo, con o senza di noi.

Ed è questo il messaggio importante che l’autrice vuole mandarci.

Non perdete tempo nelle cose superflue, nelle cose che nella vita vi stanno strette e non vi fanno vivere a pieno..

Perché il mondo non vi aspetta e continuerà a girare, con o senza di voi!


Con questa piccola riflessione chiudo la recensione consigliandovi la lettura di questo romanzo che, anche se per ragazzi, ci da dei punti di riflessione profondi. Con un finale forte che mi ha lasciata in lacrime.

Quindi se siete pronti ad entrare nel mondo di Nuv e Tom, nella loro adolescenza, mettetevi comodi, aprite il libro e… Buona lettura!


Ringrazio l'editore per avermi fatto avere la copia del romanzo in anteprima.

martedì 9 marzo 2021

Recensione "Il profumo" - Patrick Suskind

 


Titolo: Il profumo

Autore: Patrick Suskind

Editore: TEA

Genere: Narrativa contemporanea

Serie: Autoconclusivo








Jean-Baptiste Grenouille, nato il 17 luglio 1738 nel luogo più puzzolente di Francia, il Cimetière des Innocents di Parigi, rifiutato dalla madre fin dal momento della nascita, rifiutato dalle balie perché non ha l’odore che dovrebbero avere i neonati, anzi perché «non ha nessun odore», rifiutato dagli istituti religiosi, riesce a sopravvivere a dispetto di tutto e di tutti. E, crescendo, scopre di possedere un dono inestimabile: una prodigiosa capacità di percepire e distinguere gli odori.


Forte di questa facoltà, di quest’unica qualità, Grenouille decide di diventare il più grande profumiere del mondo, e noi lo seguiamo nel suo peregrinare tra botteghe odorose, apprendista stregone che supera in breve ogni maestro passando dalla popolosa e fetida Parigi a Grasse, città dei profumieri nell’ariosa Provenza: sempre accompagnati da quella prosa sontuosa che consente a Süskind – geniale alchimista della scrittura lui stesso – di evocare all’ammaliato lettore colori, sfumature, sapori ed essenze, aromi, odori.


L’ambizione di Grenouille non è quella di arricchirsi, né ha sete di gloria; persegue, invece, un suo folle sogno: dominare il cuore degli uomini creando un profumo capace di ingenerare l’amore in chiunque lo fiuti, e pur di ottenerlo non si fermerà davanti a nulla.



Il romanzo è ambientato a Parigi nel 1700 e il protagonista di questo strano e a tratti orripilante racconto è Grenouille. Ripudiato dalla nascita da una madre che non lo voleva, passato di balia in balia per via della sua assenza di odore consueto ad ogni neonato e rimbalzato da un istituto religioso ad un’altro il piccolo piano piano si fa strada nel mondo contro le aspettative di tutti. 

Con lo sviluppo Grenouille si accorge di avere un dono speciale, quello dell'olfatto molto sviluppato e questo farà di lui la sua caratteristica portante.

Infatti riuscirà, non senza ingegno e furbizia, a diventare il più grande profumiere del mondo passando da un maestro profumiere all’altro e ogni volta superandoli e creando profumi sempre migliori facendosi sfruttare ma imparando tutti i modi per catturare i profumi e gli odori. La particolarità di Grenouille è quella di poter immagazzinare nella mente tutti gli odori che sente e riuscire a mischiarli e unirli per creare altre fragranze direttamente nella sua testa!

Ma non è la fama che cerca il nostro protagonista e nemmeno la ricchezza.

Quello che vuole Grenouille è creare il profumo perfetto, quello che induca, se fiutato dall’essere umano, ad un amore folle ed ossessivo. 

Per questa ricerca non si fermerà davanti a niente e nessuno e questo lo porterà alla distruzione.


Il protagonista della storia è il profumo in ogni sua forma ed è attraverso il profumo che l’autore con le sue descrizioni dettagliate ci accompagna in un romanzo ricco e geniale.

Il protagonista “umano” se vogliamo definire così Grenouille, ha una caratterizzazione gotica, a tratti macabra e piena di spietatezza che ti fanno amare od odiare il personaggio, il fatto che sia l’unico al mondo che non abbia un odore suo lo fa sentire unico mentre gli altri lo definiscono figlio del demonio.

Per lui l’odore è l’insieme di una persona, la sua parte caratteristica che a lui manca e questo gioverà per alcuni aspetti la sua vita ma gliene farà mettere in discussione altri.

Con questo romanzo l‘autore descrive i difetti dell’animo umano che vanno dall’individualismo cieco alla crudeltà. 


«Poiché gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all'orrore, davanti alla bellezza, e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi al profumo. Poiché il profumo era fratello del respiro.»


E’ stata una lettura strana e affascinante allo stesso tempo. Ho terminato la lettura da qualche giorno ormai e ancora non ho capito se il libro mi sia piaciuto o meno. Sicuramente mi ha lasciata senza parole, il finale soprattutto! Pagina dopo pagina ero curiosa di scoprire quale fosse la fine e lo scopo ultimo del protagonista ma mai mi sarei aspettato una fine così … orribile!

Questo mi ha lasciata sbalordita e senza parole.

Non so se consiglio questa lettura, sicuramente non la consiglio a chi è debole di stomaco o a chi vuole un romanzo avventuroso e di facile lettura.








"Non superare le dosi consigliate" - Costanza Rizzacasa d'Orsogna - Recensione lettura extra Marzo

  Hey Readers!!

Qui verrà recensita la lettura extra del mese di Marzo





Titolo: Non superare le dosi consigliate - 

Autore: Costanza Rizzacasa d'Orsogna

Editore: Guanda

Genere: Narrativa contemporanea

Serie: Autoconclusivo









Vi chiediamo di scrivere nel commento il mone che usate su facebook e la squadra di appartenenza per potervi assegnare il relativo bonus.



«Non c’è un problema che un farmaco non curi, mamma lo dice sempre. A casa nostra non si parla, si prendono medicine. Così lei mi dà il Dulcolax ogni sera perché sono una bambina grassa. Due compresse, quattro, otto. E io non so che legame ci sia tra il Dulcolax e una bambina grassa, visto che non dimagrisco…» C’è un peso che non si può perdere, anche quando l’hai perso tutto. Matilde lo sa: la mamma, bulimica, passa le giornate a vomitare; lei ha cominciato a ingrassare quando aveva sei anni ed è affamata da una vita. A scuola elemosina biscotti, a casa ruba il pane, e intanto sogna che le taglino la mano. Ottanta chili a sedici anni, a diciotto quarantotto; Matilde va in America a studiare, splende, ma la fame e la paura le vengono dietro. Finché, dopo la morte della madre, il tracollo finanziario del padre e una relazione violenta, supera i centotrenta chili. E quando esce, c’è sempre qualcuno che la guarda con disprezzo. Allora Matilde si chiude in casa per tre anni, e sui social si finge normale. Ma che vuol dire normale? Un romanzo crudo e potente tra due lingue e due culture, tra gli anni Settanta e oggi. Un libro vorticoso tra perfezionismo, autolesionismo, menzogna e dipendenze.



Matilde ha una mamma bulimica che passa le giornate a vomitare, mentre lei, che ama il pane, ha iniziato ad ingrassare all’età di sei anni. Ottanta chili a sedici anni. Quarantotto a diciotto. 

Quando Matilde va in America al college per studiare si sente finalmente libera e affermata non accorgendosi che i suoi disturbi la seguono anche lontana da casa. 

Alla morte della madre per un cancro, con il crollo finanziario del padre e la fine di una relazione con un uomo egoista, Matilde supera i centotrenta chili decidendo di chiudersi dentro casa e non uscire più, interagendo con il mondo esterno tramite i social dove può essere normale e nascondersi.


“Non c’è un problema che un farmaco non curi, mamma lo dice sempre. A casa nostra non si parla, si prendono medicine. Così lei mi dà il Dulcolax ogni sera perché sono una bambina grassa. Due compresse, quattro, otto. E io non so che legame ci sia tra il Dulcolax e una bambina grassa, visto che non dimagrisco…”


Gli argomenti trattati dall'autrice sono molti, alcuni molto forti e attuali che mi portano ad una lettura del romanzo lenta, noiosa e sconnessa, piena di pause e riflessioni. Ho faticato, e non poco, nel terminare la lettura che con i suoi discorsi sconnessi però, in alcuni punti, mi ha fatta entrare in sintonia con il malessere che la protagonista prova e ha nella testa, ma non è bastato.


La storia parla dei legami che ha Matilde. Quelli dei suoi disturbi alimentari e non, quelli della sua ossessione, tramandata dalla madre, alle medicine, quelli della sua famiglia disfunzionale, tutti con un problema e nessuno capace di aiutare il prossimo se non accentuando i problemi altrui. 


Ma questo libro è anche una denuncia sociale contro chi discrimina quelli che non rientrano  nei canoni di una società ben definita, dove la figura fisica è costantemente in esposizione e il culto del bello l’unico da seguire.

Ma chi definisce un corpo bello e normale? Troppo grasso o troppo magro? 

Con questo l’autore ci porta a riflettere sul valore della persona, che ogni corpo, anche se diverso, ha un valore.


Quello che ho notato in queste pagine sin da subito, è stata l’auto-terapia che l’autrice fa più per se stessa che per noi lettori, facendo così risultare il romanzo pesante a chi lo legge. Non avendo un filo logico negli avvenimenti narrati, il lettore si sente più di una volta tirato avanti e indietri nella mente e nei discorsi dell’autrice con personaggi e argomenti trattati più di una volta ma con superficialità.


Pur capendo il dolore di Matilde, non sono riuscita ad empatizzare a pieno con lei e ad immedesimarmi nel personaggio come spesso mi capita leggendo un libro e mi dispiace perchè, se scritto diversamente, in questo libro si sarebbe potuto dire molto di più!


Non credo di consigliare la lettura di questo romanzo, purtroppo.





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