Titolo: Ragazzi selvaggi
Autore: Luca Azzolini
Editore: De Agostini
Genere: Narrativa per ragazzi
Luca fa il conto alla rovescia: con la terza media si chiudono tre anni d’inferno. Non vede l’ora, ormai è questione di settimane. Anche Mattia fa il conto alla rovescia: aspetta il giorno in cui le sue stupide erre non suoneranno più così stupide e riuscirà a dichiararsi a Clara, l’attaccante più tosta della squadra di calcio. E poi ci sono Massimo, Lorenzo, Alberto. Loro sono quelli che camminano in gruppo e in gruppo trascinano i ragazzi grassi sotto le docce gelide. Anche loro però fanno il conto alla rovescia: contano i giorni che li separano dallo scherzo di fine anno, quell’evento che li farà passare alla storia e farà ricordare i loro nomi tra le mura della scuola media. E così, mentre Luca conta e sembra svanire, e Mattia conta e pare sbocciare, loro, i ragazzi, selvaggi, continuano a montare lo scherzo. Non sono mostri, non vogliono fare del male. Ma più il rischio è alto più l’adrenalina sale, e più sale più è facile sbagliare. E qualche volta, un singolo errore può trasformare lo scherzo in un gioco mortale.
Nel piccolo paese di Borgoferraro, vicino a Mantova, dove tutti conoscono tutti e il Po scorre lento accompagnando l'arrivo dell'estate, ci viene narrata, attraverso tre punti di vista differenti, la fine dell’anno scolastico 1997.
Abbiamo la voce di Luca, alter-ego letterario dell’autore, preda facile per i bulli della sua classe che si divertono a fare scherzi a tutti. Cerca di non farsi vedere, non attira l’attenzione su di sè diventando quasi invisibile così da terminare incolume l’ultimo anno delle medie. E’ amico di Marika, unica sua amica, con la quale è se stesso e si confida. Nasconde un segreto che custodisce nel fondo del cassetto della scrivania della sua stanza con il quale riesce a non sentirsi solo.
Abbiamo il punto di vista di Mattia, ragazzo di prima media che vuole solo terminare in pace l’anno scolastico. Come gli altri non vede l’ora che la scuola finisca, ma ha un motivo in più, l’anno prossimo sarà in seconda e quelli che lo prendono in giro non ci saranno più, riuscendo così ad esprimere se stesso, dichiararsi a Clara, la sua migliore amica e non dar peso alle erre che gli si arrotolano tra la lingua mentre parla. Supportato dalla sorellina di nove anni nel suo grande sogno cerca di capire quale sarà la sua “vita da grande”. Se seguire i passi dei genitori o distaccarsi del tutto e intraprendere quell’arte in cui è tanto bravo.
Poi abbiamo il “Loro” punto di vista. Quello dei bulli. I ragazzi che seminano panico e terrore tra i più piccoli, i più deboli, quelli che non hanno un branco alle spalle, come loro.
Massimo, il leader del gruppo, ha sempre qualche scherzo pronto da provare, Alberto, Lorenzo e Mirco lo seguono come cagnolini.
Anche loro non vedono l'ora che la scuola finisca ma hanno un obiettivo, quello di creare uno scherzo che rimanga nella storia, che venga ricordato da tutti anche quando loro non ci saranno piu. Preparare lo scherzo migliore di sempre ed entrare nella storia.
Ma si sà, quando uno scherza non si accorge subito se esagera, men che meno se si tratta di ragazzini. E quando le azioni sconsiderate si trasformano in scherzi fatti per ridere è un attimo che si trasformano in tragedie e così anche i bulli più forti della scuola tornano ad essere dei piccoli bambini indifesi. E piangono come le femminucce.
Una storia è vera, scritta dall’autore con parole semplici, pensata per entrare nei cuori degli adolescenti ed immedesimarsi così con i protagonisti della storia, ma non solo. Una storia anche per gli adulti che si possono immedesimare nel predatore o nella preda di questa narrazione rivivendo la propria adolescenza.
Ad esempio io mentre leggevo questo libro mi sono ritrovata a pensare i miei anni di scuola media e come il protagonista di questa storia, cercavo di essere invisibile agli occhi degli altri in modo da non venire presa di mira dai bulletti di turno, ma non sempre funzionava.
L’autore è riuscito con questa storia a raccontare ai giovani, con parole semplici e tramite esperienze di vita comune, di un tema difficile come il bullismo, emozionando e mettendo in risalto la fragilità anche di chi si crede forte ma in realtà non lo è.
Una storia che fa riflettere e insegna alle nuove generazioni, e non solo, l’importanza del rispetto, dell’amicizia e della lealtà.
Con Ragazzi selvaggi infatti vediamo come anche i bulli, che tutti credono forti e invincibili, hanno molte insicurezze e che per colmarle se la prendono con i più deboli.
Ma se una persona debole crea un suo branco inizia ad essere temuto, spaventando il bullo di turno e non venendo più sopraffatto.
Ragazzi selvaggi è un romanzo adolescenziale che con le sue mille insicurezze, paure, speranze e gioie di quel periodo della vita che ognuno di noi ha vissuto - chi meglio e chi peggio - o che sta ancora vivendo, insegna e fa riflettere e quindi credo che debba essere letto da tutti, e consigliato anche nelle scuole, per prendere forza e spunto da esperienze di vita altrui e non sentirsi mai soli e inadeguati perché ognuno ha diritto di essere se stesso e non dovrebbe nascondersi per paura di una presa in giro.
Ringrazio la casa editrice per la copia del romanzo e l'autore.
❓Voi avete letto questo libro? In chi vi identificate, nel predatore o nella preda?
Vi piacciono i romanzi in cui si raccontano esperienze di vita vissuta dall'autore?
Vi leggo volentieri nei commenti💕
Sembra carino! ❤️
RispondiEliminaMolto 💙
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