Buongiorno lettori
E bentornati alla mia rubrica dedicata agli autori e ai loro libri i quali andiamo a conoscere meglio attraverso quattro immagini scelte dagli stessi
che serviranno a spiegarvi così il loro libro.
Come l’anno scorso, anche questa avrà una copia riportata sul mio profilo instagram che se vi fa piacere potete seguire qui.
Oltre all’introduzione dell’opera attraverso le immagini dall’autore in questo articolo troverete la sua biografia e tutti i link utili per trovarli sui social e acquistare i loro libri.
Iniziamo!
Oggi andiamo a conoscere il libro di Fabio Risso “Finalmente la notte” attraverso le quattro immagini che ha scelto per noi.
Ed ecco le immagini e la loro spiegazione.
Questa è la foto ripresa nella copertina del libro: perché è importante? Perché contiene simboli e luoghi in esso contenuti. Abbiamo una vista del Bosforo dalle antiche mura di Bisanzio nei pressi della zona in cui i turchi irruppero nella città conquistandola. In alto la mezzaluna e la stella che riprendono la bandiera turca e rappresentano l’esatta posizione della Luna e di Venere la tragica notte della caduta della città . La mezzaluna rappresenta altresì una delle fasi lunari che richiama la triplice Luna della Wicca e la stella è disegnata come un Pentacolo altro simbolo magico; tutto questo perché il libro è intriso di magia. La casa editrice dovendogli dare un’etichetta lo ha indicato come storico fantasy ma io la definirei una storia dove personaggi e fatti storici si mischiano alla finzione danzando in un vortice di magia.
Questa è la foto presa alla “vera” casa sulla collina che ha ispirato quella del libro. Ricordo che la vidi per la prima volta quando avevo una decina di anni: mentre passavo in auto con mio padre la scorsi dal finestrino e ne rimasi affascinato a tal punto che partorii l’idea di includerla in una storia, da allora ne sono passati di anni ma il suo ricordo non mi ha mai abbandonato. Perché nel libro si trovano molti posti esistenti nella realtà che si fondono con particolari inventati da me e sono tutti quelli in cui il nome del luogo è indicato solo con l’iniziale puntata: è come quando un luogo reale passa attraverso i veli dei nostri ricordi che ce lo restituiscono come immagine puramente soggettiva.
Questa è la foto della mia famiglia e molti si domanderanno: cosa centra con il libro? Non è citata in esso né ispira personaggi ma è grazie a loro amore se ho potuto terminarne la stesura e pubblicarlo. Senza il loro amore e il loro supporto quello che vedete ora sarebbe rimasto chiuso in qualche scatolone buttato in una cantina buia e non avrebbe mai visto la luce.
È stato difficile scegliere la quarta foto perché ce ne sarebbero tante ed ognuna con una sua motivazione specifica e importante. Ho scelto quindi un'immagine di Costantino XI ultimo imperatore d’oriente per rendere omaggio ad un personaggio ripreso nel libro con un ricordo malinconico. La malinconia mi accompagnò la prima volta che lessi della sua morte: lasciate le insegne imperiali piuttosto che finire prigioniero quest’uomo si gettò nella mischia trovando la morte tra i suoi soldati e il suo corpo privo di ogni riconoscimento del suo status finì con l’essere mai identificato
Biografia
Non so mai come affrontare la mia biografia, potrei scrivere la mia data di nascita, i miei studi… ma preferisco parlare di come sia arrivato a scrivere. Fin dai primi anni di vita dalla storia, allora pensavo fosse un puro amore per la storia umana ma crescendo mi sono accorto che mi interessavano più gli archetipi umani e le leggende che la mera storia intesa come susseguirsi di avvenimenti. A quattro anni mia madre mi portò dallo psicologo perché dicevo cose strane: descrivevo viaggi nello spazio che ora comprendo fossero viaggi astrali. Avevo un amico immaginario o meglio una qualche entità a cui mi sentivo legato e chiamavo Tutankamon (avendo probabilmente letto un libro di fotografie illustrate sulla scoperta della sua tomba appartenente a mio padre). Non so come si possa definire il rapporto che avevo con lui perché in fondo non ci giocavo insieme (a parte che ogni tanto sparivano dei soldatini per poi ritrovarli nei posti in cui li avevo già cercati ) . Non sentivo la sua voce o lo vedevo, lo sentivo semplicemente vicino ed un giorno quando chiesi di vederlo mi guidò nei garage sotterranei del palazzo in cui vivevo per mostrarmi una macchia di umanità che assomigliava ed assomiglia (perché è ancora lì) ad un enorme cranio scheletrico ( o almeno il mio cervello ha sempre assimilato la macchia a quell’ immagine ). Crescendo il mio primo problema è stato quello di capire il divino tanto che palesai ai miei genitori il fatto che non credessi nella confessione e alla mia prima confessione obbligata prima della comunione dissi al parroco qualcosa di inventato giusto per farla finita presto. Seguì una vera e propria contestazione di quando veniva insegnato al catechismo perché nessuno era in grado di fugare i miei dubbi. Ne risultò che mi allontanai dalla chiesa cattolica rimanendo sempre in contatto intimamente con il divino ma non riconoscendo questa via come la mia. A 7 anni rimasi tra la vita e la morte una sera per aver mangiato un fungo tossico ma non ricordo nessun evento paranormale o di pre-morte a parte la sofferenza. A 14 anni iniziai ad interessarmi allo spiritismo e con gli amici facemmo alcuni esperimenti uno dei quali direi riuscito non perché si fosse effettivamente palesato qualche spirito a parte il movimento della monetina su una tavola Ouija casalinga ma perché quel pomeriggio pensammo di essere rimasti nell’esperimento per non più di 30 / 40 minuti ma invece durò 3 ore in cui non saprei assolutamente ricostruire cosa accadde a parte che alla fine ero così prostrato e senza energie da cadere quasi svenuto sul letto di casa. In quell’anno scrissi una lettera in Inghilterra cercando notizie sulla Golden Down (non avevamo ancora internet e certi argomenti erano veramente occulti) ma nessuno mi rispose. Rimasi con le mie domande e tanti esperimenti nella mente ma non trovai mai nessuno che lavorasse con me. Molti anni dopo incontrai quella che ora è mia moglie che aveva i miei stessi interessi e così ho potuto tornare ad interessarmi dell’occulto. Il libro rispecchia il mio viaggio perché la storia è nata tanti anni fa proprio mentre ero in prima superiore ma si è evoluta ed arricchita con le mie esperienze vissute in tutti questi anni, non ultimo lo studio della Cabala e della magia cerimoniale europea occidentale.
Finalmente la notte è una frase che pensa chi ha vissuto una giornata difficile, sofferta e così inizia a guardare l’arrivo della notte come una liberazione, essa lo accoglierà tra le sue braccia donandogli la possibilità di lasciarsi tutto alle spalle cadendo in un sonno profondo. Ho scelto questa frase perché è ciò che agogna il protagonista per tutte le pagine del libro.
Link utili
Il libro è edito da Gruppo Albatros Il Filo e si trova on line su Amazon, Feltrinelli, Mondadori Store, Hoepli ecc. ed è ordinabile in qualsiasi libreria.
Il mio contatto su Instagram è hatmonrisso e su Facebook Hatmon Fabio Risso
Trama
È l'anno 2000 e Michele Ducas si è appena trasferito in un piccolo paesino di provincia, acquistando e restaurando una vecchia casa sulla collina che sovrasta l'abitato. Michele è uno straniero, guardato con curiosità e un po' di sospetto, è un misterioso imprenditore che, chissà per quale ragione, ha deciso di andare a vivere in una minuscola cittadina. Ciò che nessuno può immaginare è che Michele è sulla Terra da così tanto tempo che uno dei suoi primi ricordi è la caduta di Bisanzio nel XV secolo e che da quel momento fino a oggi, il suo compito è sempre stato uno e uno solo: aiutare le anime a passare oltre e impedire ai demoni di invadere questo piano di esistenza.
Spero che questo nostro appuntamento sia di vostro gradimento e che vi abbia fatto conoscere un nuovo libro da aggiungere in lista
A presto
Febe
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