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mercoledì 22 settembre 2021

Recensione "Amiche del cuore" - Laura Parise

 




Titolo: Amiche del cuore

Autore: Laura Parise

Editore: Independently Published

Genere: Romanzo rosa








Bianca e Valentina si conoscono per caso. La simpatia è reciproca e una forte amicizia sboccia all’istante. Questa nuova conoscenza porta nella vita di Bianca una ventata di freschezza.

Valentina è simpatica e soprattutto sincera, non nasconde mai il suo pensiero, ama scherzare e la sua ilarità contagia spesso Bianca che è una donna romantica, e desiderosa d’amore ma anche di libertà. Purtroppo, però, è anche una donna che, nonostante tutto, non perde mai la sua indole a sottomettersi ai giudizi altrui e a far di tutto per compiacere gli altri, dimenticandosi spesso di sé stessa e di quello che realmente le farebbe bene.

Mentre Valentina ha un matrimonio tranquillo e sereno, con una vita senza grossi sbalzi che procede placida come le acque di un fiume che scorre in pianura, quella di Bianca invece, è più da considerarsi un fiume con tante cascate di piccole e medie dimensioni, tipo quelli dove si va per fare Rafting. Un giorno ha qualche problema con i figli, un altro con Roberto, il marito, un altro ancora con Dario, il padre, oppure le saltano fuori problemi finanziari.

Valentina è per Bianca l’amica del cuore, colei con cui sfogarsi in ogni momento della giornata, che l’ascolta e la fa ragionare, che le mette davanti le varie opzioni, che la sostiene e sosterrà in tutto e per tutto, anche contro tutti quelli che parlano a vanvera e non sanno cosa dicono. Sarà il suo faro, la spalla su cui piangere, il bastone che potrà sorreggerla se ne avrà bisogno, perché per Valentina, l’amicizia è sacra.

Bianca, costretta a rimboccarsi le maniche dopo i guai che ha combinato Roberto e a dover prendere in mano la propria vita e quella dei figli, come unica alleata, avrà Valentina.

Valentina ci sarà anche quando incontrerà Simone, la persona perfetta. Un gentiluomo, premuroso, romantico, affascinante, dolce e gentile su cui contare e di cui non doversi preoccupare per la sua lealtà, fedeltà, integrità, e amore nei suoi confronti.

Ma, esisterà davvero un uomo così per Bianca?




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Buongiorno cari lettori,


Sono qui oggi a parlarvi di un libro che ha come tema principale l’amicizia e la voglia di rivincita.

Infatti la protagonista dopo aver sofferto per tutta la sua vita decide che è arrivato il momento di prendere in mano la sua vita e di cambiare per lei e per i figli.

Tutto questo sarà possibile non solo grazie alla forza di volontà della protagonista, Bianca, ma grazie al continuo supporto della sua migliore amica Valentina che da sempre la consiglia e la ascolta nei momenti di sconforto.


Bianca sta passando un momento difficile della sua vita coniugale con Roberto e non riesce a capire cosa sia giusto o sbagliato fare talmente è frastornata. Per i suoi due figli sta stringendo i denti, come ha sempre fatto, ma ora è arrivata all'apice e sta per scoppiare.


Valentina è la sua migliore amica, la sostiene sempre e la sprona ad andare avanti e non mollare. Lei è l'unica che la ascolta, che la fa sfogare e piangere rimproverandola quando si lascia andare troppo.


Sono amiche da quando sono adolescenti.

Valentina è stata una ventata di aria fresca nella vita di Bianca, sempre condizionata dalla famiglia prima e dal marito dopo, minando alla sua autostima.


Per questo Bianca dopo aver scoperto i sotterfugi del marito, le sue bugie e i suoi manipolamenti non ne vuole più sentire e decide di divorziare.


I suoi genitori non accettano questa decisione, per loro Bianca avrebbe dovuto perdonare il marito. Come fa una vera e buona moglie e seguire l’esempio della madre succube del marito.


Ma Bianca è decisa a continuare per la sua strada.

È convinta della sua decisione anche se in certi momenti il rimorso la assilla, divorandola.

Nonostante questo piano piano dentro di lei sta nascendo una donna forte.


Questa forza che la aiuta a non abbattersi, per lei e i suoi figli, sta sbocciando anche grazie alla sua amica Valentina, che le sta sempre accanto spronandola e incoraggiandola a non lasciarsi andare.


Finalmente ora Bianca sta iniziando a spiccare il volo.

L'esigenza di proteggere i figli e allontanarli da un padre che se ne frega della loro incolumità ha fatto si che la nostra protagonista, sempre sotto i consigli saggi e amorevoli della migliore amica, stia prendendo in mano la sua vita iniziando a prendere le decisioni giuste per se stessa e per la sua famiglia.


Certo le difficoltà sono tante e il carattere fragile di Bianca ogni tanto la fa vacillare portandola a chiedersi se ciò che sta facendo è la scelta migliore ma nonostante queste incertezze anche la sua amica Valentina vede una nuova luce in lei.


Ma si sa la vita ci pone numerose sfida da affrontare e per Bianca gli ostacoli non sono finiti.

Dopo aver divorziato dal marito e aver messo i giusti paletti alla loro relazione deve fare i conti con i genitori che non vogliono che frequenti Simone, amico di famiglia da sempre.


Anche Simone e divorziato e con dei figli che la sua ex moglie gli mette contro vedendolo iniziare una relazione con un’altra donna.


Se in un primo momento però Simone sembrava un uomo perfetto come Bianca non ne aveva mai conosciuto, con il passare del tempo la realtà inizia a salire a galla.


Riuscirà Bianca questa volta ad essere felice?

Con la giusta conigliera tra un caffè e una fetta di torta riuscirà a capire cosa vuole davvero nella sua vita?


Questo è un romanzo dalle mille sfaccettature d’amicizia. 

Come vi ho già detto all’inizio infatti è questo il principale protagonista della storia.

Il sentimento d’amicizia fortissimo che lega queste due donne e che nel corso della storia vediamo consolidarsi sempre di più.


Un romanzo carico di eventi negativi che grazie al giusto consiglio e la giusta dose di coraggio vengono sorpassati dalla protagonista facendola diventare più forte di prima.


Una storia di vita comune, che mette importanza su tanti temi importanti oltre a quello dell’amicizia, come la sottomissione in una relazione e la bassa autostima che frena una persona fragile e insicura a agire e reagire.


La forza di Bianca che ha saputo prendere il coraggio dall’amicizia con Valentina riuscendo così a cambiare le redini della sua vita, emancipandosi, dando finalmente il giusto valore alla sua vita e a quella dei figli.


Con una narrazione fluida e semplice l’autrice ci ha accompagnato nella vita di una donna che ha saputo riscattarsi, una storia di vita quotidiana, vera e vicina a tutti noi riuscendo a far empatizzare il lettore con le due protagoniste.


Ringrazio di cuore Laura Parise che grazie al gruppo di lettura che ha creato mi ha fatto conoscere la storia di un’amicizia vera e pura come quella di Bianca e Valentina. Un’amicizia che dura nel tempo e alla distanza.

Grazie davvero!💙


❓E ora vi chiedo..

Che valore date all’amicizia?

E’ importante nella vostra vita? Avete un/una migliore amico/a?

Vi leggo volentieri nei commenti💕



lunedì 20 settembre 2021

Recensione "Il bambino che disegnava le ombre" - Oriana Ramunno

 



Titolo: Il bambino che disegnava e ombre

Autore: Oriana Ramunno

Editore: Rizzoli

Genere: Narrativa storica, Thriller







Quando Hugo Fischer arriva ad Auschwitz è il 23 dicembre del 1943, nevica e il Blocco 10 appare più spettrale del solito. Lui è l'investigatore di punta della Kriminalpolizei e nasconde un segreto che lo rende dipendente dalla morfina. È stato chiamato nel campo per scoprire chi ha assassinato Sigismud Braun, un pediatra che lavorava a stretto contatto con Josef Mengele durante i suoi esperimenti con i gemelli, ma non ha idea di quello che sta per affrontare. A Berlino infatti si sa ben poco di quello che succede nei campi di concentramento e lui non è pronto a fare i conti con gli orrori che vengono perpetrati oltre il filo spinato. Dalla soluzione del caso dipende la sua carriera, forse anche la sua vita, e Fischer si ritroverà a vedersela con militari e medici nazisti, un'umanità crudele e deviata, ma anche con alcuni prigionieri che continuano a resistere. Tra loro c'è Gioele, un bambino ebreo dagli occhi così particolari da avere attirato l'attenzione di Mengele. È stato lui a trovare il cadavere del dottor Braun e a tratteggiare la scena del delitto grazie alle sue sorprendenti abilità nel disegno. Mentre tutto intorno diventa, ogni giorno di più, una discesa finale agli inferi, tra Gioele e Hugo Fischer nascerà una strana amicizia, un affetto insolito in quel luogo dell'orrore, e proprio per questo ancora più prezioso.


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Buon pomeriggio cari lettori,


Oggi vi parlo di un libro che ho divorato nel giro di pochi giorni nonostante la crudeltà e gli orriri che cela. Sto parlando di Oriana Ramunno “Il bambino che disegnava le ombre”, un thriller storico ambientato nella seconda guerra mondiale proprio ad Auschwitz, teatro di un omicidio ai danni di un medico tedesco che il protagonista dovrà risolvere.


Ed è proprio questo che è stato chiamato a fare Hugo Fischer, criminologo di punta a Berlino.

Quando arriva al campo di Auschwitz però non si aspetta che le voci che circolano su quel luogo siano vere.

Anzi dovrà persino ricredersi, sono ancora peggiori.

Moltissimi saranno gli orrori cui assisterà nel corso delle indagini cercando di resistere e convivere con una verità celata al mondo intero ma che lui non sopporta.


Essendo il miglior investigatore della Kriminalpolizei, Fischer vuole fare una bella figura scavando a fondo sulla questione e scoprendo il colpevole dell’omicidio del pediatra Sigismund Braun.


Il dottor Braun è il pediatra che lavora nel gruppo di Mengele, facendo delle ricerche e degli esperimenti sui bambini.


Il primo a trovare il suo corpo privo di vita è proprio una bambino, Gioele.

Un gemello che, all’arrivo nel campo, ha attirato subito l’attenzione di Mengele per le sue ricerche per via dei suoi occhi dal colore particolare. Grazie alla sua intraprendenza e al coraggio, il piccolo e fragile Gioele è ritenuto un bambino “speciale” nel campo. Questo gli dà modo di muoversi liberamente la notte e vedere cose che non dovrebbe. Ha inoltre una sorprendente dote nel disegno, infatti il bambino non appena ha trovato il corpo del dottore si è messo a disegnare la scena.


Questi disegni saranno fondamentali per Hugo Fischer, che li utilizzerà per le sue indagini arrivando a cogliere dei dettagli che purtroppo erano stati cancellati prima che venisse chiamato per indagare sull’omicidio.


Infatti inizialmente si credeva che il dottor Braun fosse morto per soffocamento mentre mangiava una mela. Quando però un infermiere tedesco che lavorava con lui è stato fermato con l’accusa di averlo assassinato la situazione è cambiato ed è entrato in gioco il criminologo.


Per quanto però Fisher si impegni e cerchi gli indizi per risolvere il caso il prima possibile, viene silenziosamente e velatamente mandato fuori strada. Una verità più grossa dello stesso omicidio è nascosta sotto la neve pesante di cenere del campo di Auschwitz e una volta che il detective arriva alla sconvolgente verità rischia la sua stessa vita.


In un contesto storico particolare dove la crudeltà e la malvagità è all’ordine del giorno, in un posto dove si chiede giustizia per un’omicidio senza prendere atto di tutti gli omicidi che stanno avenendo sotto gli occhi di tutti ma soprattutto per mano di tutti loro, Fischer dovrà ingoiare molti bocconi amari e “chiudere gli occhi” su molte cose cercando di non intromettersi troppo quando vede come i suoi connazionali trattano i prigionieri.


Hugo Fischer ha un’ulteriore motivo per stare sulle sue e non immischiarsi troppo su questioni che non lo riguardano. Non vuole che si scopra della sua malattia, che nasconde e tiene a bada da dosi di morfina che fermano il dolore.


Per Fischer l’aiuto di Gioele sarà fondamentale e questo attaccamento poco consono per la situazione rischia di rivelarsi fatale per entrambi. 


L’epilogo della storia dolceamaro mi ha fatto pensare a quanti, in quel periodo e nella stessa situazione di Hugo Fischer, abbiano combattuto contro un ideale sbagliato ma imposto e nel loro piccolo siano riusciti ugualmente a salvare qualche vita.


Un libro straziante e doloroso come tutti quelli ambientati in questo periodo. Come sapete ne leggo pochi e dilazionati nel tempo perchè tutta questa malvagità mi fa male al cuore.

Nonostante questa premessa non posso che consigliarvi la lettura di questo libro che mi ha tenuta incollata alle sue pagine.


L’indagine del criminologo ha creato la giusta dose di suspense e adrenalina nella narrazione, unita alla grandiosa ricerca storica in cui l’autrice ha riportato la crudeltà e tutto l'orrore dei campi di concentramento creando un libro imperdibile che credo debba essere assolutamente letto.


L’autrice ha saputo creare una storia ricca di dettagli suggestivi con una trama investigativa impeccabile. Un romanzo duro e crudo, non adatto ai deboli di stomaco ma se amate il genere, questo libro fa al caso vostro!

Assolutamente consigliato


Ringrazio inoltre l’autrice per avermi gentilmente spedito una copia del suo libro permettendomi di conoscere la sua splendida opera.💙


❓Ora vi chiedo..

Leggete libri con queste ambientazioni?

Cosa pensate di questo libro che unisce una storia reale e documentata al genere thriller?

Vi piacerebbe leggerlo?

Vi leggo volentieri nei commenti💕




martedì 14 settembre 2021

Recensione "Forse ci ritroveremo" - E. Lockhart

 




Titolo: Forse ci ritroveremo

Autore: E. Lockhart

Editore: De Agostini

Genere: Narrativa per ragazzi








Se potessi vivere la tua vita di nuovo, cambieresti qualcosa? Saluteresti quel tipo carino che non ti ha mai guardata? Perdoneresti chi ti ha spezzato il cuore? Chiederesti scusa? Dopo un momento difficile in casa e la rottura improvvisa col suo ragazzo, Adelaide sa che le occasioni perse nella sua vita sono innumerevoli, e non fa che pensarci. Non fa che immaginare che cosa sarebbe successo se... qualcosa fosse andato in modo diverso. Pronta a vivere le infinite varianti dei momenti importanti della sua vita, per Adelaide l'estate dei diciassette anni si trasforma in un mazzo di carte tra cui pescare ogni volta che lo desidera. Durante quell'estate, tutto può accadere, è Adelaide a decidere quale mossa fare. Può innamorarsi decine di volte, o chiudersi in se stessa, prigioniera del segreto che dilania la sua famiglia. Oppure può cambiare idea sull'amore e scoprire che solo ritrovarsi nell'altro la completa. Adelaide potrà compiere qualunque scelta, ma più di ogni cosa dovrà trovare la forza di scegliere la strada giusta per ritornare a galla.


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Buon pomeriggio lettori,


Oggi vi parlo del libro per ragazzi di E.Lockhart “Forse ci ritroveremo” dove il lettore vivrà in diversi modi possibili l'evolversi dell’estate della protagonista. Dove numerose scene verranno ripetute ma con dettagli e azioni differenti, in tutti i modi alternativi, come se stessimo vivendo in più mondi paralleli.


Ed è proprio questa la particolarità di questo libro. 

La possibilità di scegliere le diverse “possibilità” che la giovane Adelaide si ritrova a vivere. Trascorreremo insieme a lei l’estate che passerà nel campus della scuola facendo da dog-sitter ai cani degli insegnanti in ferie, recuperando gli esami che non ha superato nell'arco dell’anno scolastico e superando la rottura con il suo fidanzato che l’ha lasciata perché non era pronto a passare un’estate insieme a lei. In questa estate Adelaide incontrerà anche un ragazzo che ha già incontrato due anni prima ad una festa e sarà morsa da uno dei cani che porta a passeggio. Dovrà inoltre fare i conti con la sua famiglia, o meglio, suo fratello che a causa della sua tossicodipendenza ha scombussolato la famiglia lasciandola spesso ansiosa e con il rimorso di poter fare di più.


 Per ogni decisione che Adelaide prenderà ci sarà una o più visione possibile. Il lettore si trova a rivivere con lei quello che è successo. Quello che potrebbe accadere. Quello che non accadrà.


La realtà si confonderà con le innumerevoli possibilità che sarebbero potute succedere lasciando il lettore, a fine lettura leggermente stordito.


Io personalmente non ho adorato questo modo di narrare questa storia. Mi ha lasciata inizialmente perplessa e per quanto sia interessante come visione, quella dei mondi possibili e delle possibilità parallele, lo vedrei meglio come rappresentazione cinematografica che come libro. 


Nonostante questo la storia mi è piaciuta. 

Tratta temi importanti come l’aiuto di un familiare che sta vivendo un periodo difficile, in questo caso il fratello di Adelaide, Toby. Questo momento difficile si ripercuote su tutta la famiglia, cambiando la quotidianità a cui tutti erano abituati e cambiando le persone. Facendole maturare e crescere.

In questo caso vediamo come Adelaide, sorella maggiore, si senta in colpa e fortemente delusa dal il fratello. Quello che da piccolo adorava e che ora è l’ombra di se stesso, rinchiuso in un silenzio ostinato. Vedremo come lo trova diverso, come il loro rapporto è mutato ed evoluto prima, durante e dopo la dipendenza e riabilitazione di Toby. 

Vedremo come il loro rapporto evolverà attraverso le diverse possibilità.


Un altro tema importante è quello del primo amore. Adelaide ha vissuto varie possibilità del suo primo amore. In ognuna ha imparato qualcosa, maturando e diventando adulta attraverso le scelte che ha intrapreso. Perché anche da uno sbaglio si impara sempre qualcosa!


La figura di Jack è quella che mi ha incuriosito di più sin da subito.


Jack è il ragazzo che Adelaide conosce anni prima ad una festa e che incontra di nuovo nel parco per cani ad inizio estate.

E’ un ragazzo educato ma riservato. Gli piace comporre delle poesie per definire le persone o le situazioni. A tratti è schivo e non rivela mai nulla di sè e della sua vita. Questo attrae Adelaide ancora di più e passeranno insieme un pò di tempo che però non porterà da nessuna parte. 


Attraverso queste “possibilità” di vita Adelaide matura, cresce e capisce cosa vuole dalla sua vita. Attraverso le nostre decisioni infatti definiamo chi siamo e chi vorremmo essere. Cosa vogliamo fare da grandi e come vogliamo farci vedere dal prossimo.


Un libro che parla di rinascita e di perdono. Di presa di coscienza e di decisioni importanti. Tutto attraverso gli occhi della protagonista e le sue innumerevoli possibilità.

Avendo una struttura particolare, non proprio scorrevole per via dei diversi mondi possibili, non consiglio la lettura a tutti, ma se si vuole intraprendere questa lettura, sono sicura che non ve ne pentirete. Come ogni libro, anche questo ha qualcosa da insegnare. 


Ringrazio la casa editrice per la copia in omaggio💙


❓E voi.. 

Ci pensate mai a come sarebbe oggi la vostra vita se avreste intrapreso quella o quell’altra scelta? Avete dei rimpianti?

Vi leggo volentieri nei commenti💕


"Mr. Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina" - Fannie Flagg - Recensione lettura extra

    Hey Readers!!

Qui verrà recensita la lettura extra del mese di Settembre!



Titolo: Mr. Zuppa Campbell, Il pettirosso
e la bambina
Autore: Fannie Flagg
Editore: Bur Biblioteca Univ.
Rizzoli
Genere: Narrativa contemporanea




Vi chiediamo di scrivere nel commento il nome che usate su facebook e la squadra di appartenenza per potervi assegnare il relativo bonus.


Con lo stesso stile di Pomodori verdi fritti, Fannie Flagg regala ai suoi milioni di lettori un'altra storia di amore e speranza. L'inverno è alle porte e a Lost River, un piccolo paese nel profondo sud dell'Alabama, arriva l'anziano Mr. Campbell (orfano dalla nascita, trovato in una culla accanto a una lattina della famosa zuppa) per fuggire dal freddo di Chicago. Subito lo attende una brutta sorpresa: l'albergo dove deve alloggiare è bruciato. Al suo posto però ad accoglierlo c'è la casa di una stravagante signora. Le attenzioni degli abitanti di Lost River lo fanno sentire per la prima volta parte di una comunità, e quando Mr. Campbell conosce Patsy, una bambina timida con una gamba malata di cui nessuno si è mai occupato, viene conquistato dalla sua dolcezza e sente che quella è la sua famiglia.


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Buongiorno cari lettori,


Oggi inizio la mia recensione di “Mr Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina” di Fannie Flagg con questa frase:


“Non è incredibile come un uccellino così piccolo sia riuscito a cambiare così tante vite?”


Perché proprio questo uccellino sarà il fulcro di tutta la storia. Ma partiamo dal principio!


Il signor Oswald Campbell, un uomo di 52 anni chiamato così perché da piccolo è stato abbandonato in una cesta con un barattolo di zuppa da cui prese il nome, va come ogni anno a fare una visita di controllo. Purtroppo però il dottore gli da una brutta notizia. Non gli resta molto da vivere, i suoi polmoni sono al collasso e per questo gli consiglia di andare in un posto dove l’aria è più pulita e l’inverno non così rigido come a Chicago.


E’ così che il Signor Campbell segue il consiglio del medico e si trasferisce a Lost River, un paesino rurale del sud dell’Alabama abitato da poche anime dove il caro Oswald scopre cosa vuol dire far parte di una comunità. Scopre il potere dell’amore e di essere amato ma non solo, riesce ad esternare quella passione che aveva accantonato per paura di non essere all’altezza. Metterà da parte il suo cinismo e la solitudine che da sempre l’hanno accompagnato nella vita e si lascerà abbracciare da questa comunità allegra e altruista.


Il Signor Oswald si attaccherà ad una bambina, Patsy, che come lui non ha avuto una vita facile sin dalla nascita. Patsy dopo essere stata abbandonata un’altra volta, viene accolta in casa da una signora del paese, Francis, che insieme a tutto il paese decide di sottoporre la piccola all’intervento che tanto le serve per poter vivere bene.


E qui entra in gioco l’uccellino. 

Jack è un cardinale che, a causa di un incidente causato da due ragazzini, ha perso l’uso dell’ala e non può volare e vivere in libertà. Roy, il proprietario del market del paese, l’ha salvato e preso con sé. Tutti in paese vogliono bene a quell’uccellino che è diventata la mascotte di tutti. 


Patsy si attaccherà tantissimo al piccolo Jack, diventando il suo migliore amico e confidente. 

E sarà la sua ancora per i difficili interventi a cui si deve sottoporre. 


Lost River viene descritto dall’autrice come un paesino magico. Le descrizioni dettagliate trasportano il lettore nel letto del grande fiume ad ammirare con Oswald e gli altri abitanti i magnifici paesaggi verdeggianti che lo ricoprono.


Tutti i personaggi vengono descritti minuziosamente, la loro vita, cosa hanno fatto e cosa fanno nel paese. Tutti aiutano tutti in un’atmosfera di solidarietà e c’è nell’aria quasi un profumo magico che ti spinge a trasferirsi a Lost River e non andar più via.


Ho già letto anni fa un libro di questa autrice, Pomodori verdi fritti. Con quella storia l’autrice mi ha fatto amare la sua penna, ma con questa mi ha scaldato il cuore. Sicuramente leggerò qualche altra sua opera e sò già che non ne rimarrò delusa.


Una storia di difficoltà che si risolvono con l’amore e l’aiuto di amici che ci vogliono bene, perchè ci vuole davvero poco per stare bene se si ha intorno qualcuno che ci ama.

Una storia con un finale magico, forse troppo per essere vero, ma è pur sempre bello poter sognare no?


Vi consiglio se non l’avete ancora fatto di leggere qualcosa di Fannie Flagg e se vi serve una storia con un pizzico di magia, bè, questo libro fa al caso vostro!🌟


❓E ora vi chiedo..

Avete o avete avuto un animale domestico a cui siete affezionati? 

Vi piacciono le storie con un pizzico di magia?

Vi leggo volentieri nei commenti💕



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