Hey Readers!
Originariamente Il signore degli anelli era stato concepito come unico libro, poi per motivi editoriali ed economici è stato diviso in tre volumi: La compagnia dell’anello (1954), Le due torri (1955), Il ritorno del re (1955).
Eccomi qui oggi a recensire il primo capitolo del signore degli anelli:
La compagnia dell’anello.
Questo libro è stato un viaggio meraviglioso all’insegna dell’avventura immersi in un mondo fantastico.
Ringrazio chi mi ha consigliato di leggere prima Lo Hobbit perché senza non avrei capito molte cose e l’avventura sarebbe stata solo a metà.
Riagganciandomi appunto a Lo Hobbit comincio nel dire che qui l’avventura iniziata da Bilbo Baggins in questo capitolo prosegue con suo nipote ed erede Frodo, che non solo erediterà la sua casa, il suo tesoro e l’anello ma anche un'avventura e una grande responsabilità collegata appunto all’anello che Frodo non si sarebbe di certo aspettato.
L’anello del Potere non è un semplice anello che fa diventare invisibili se indossato ma è un anello che nasconde una storia oscura e che in molti stanno cercando per questo verrà creata una compagnia per portare l’anello verso il suo destino.
«Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,
Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,
Uno per l'Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra,
Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra nera scende.
Un Anello per domarli, un Anello per trovarli,
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli,
Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende.»
A capo della compagnia ci sarà il portatore dell’anello e otto accompagnatori, tra cui elfi, nani e uomini, con il compito di proteggere l’anello a costo della vita. E infatti, purtroppo, nel corso della storia si ha la scomparsa di un personaggio importante che faceva da guida all’intera compagnia(anche se secondo me non può finire così e lo vedremo ancora in seguito). Ritrovati senza una guida, la compagnia si dispera e il destino dell’anello sembra sempre più incerto. Il volume si blocca proprio all’inizio di una nuova avventura per Frodo e sono davvero curiosa di proseguire per scoprire cos’altro succede.
Il mondo creato da Tolkien è davvero studiato nei minimi dettagli, tutte le storie dei personaggi, le leggende, le canzoni ti trascinano dentro la storia facendoti perdere la cognizione della realtà. Poi ci sono i paesaggi. Tolkien descrive i numerosi viaggi che Frodo e compagni devono affrontare descrivendo i paesaggi in modo minuzioso tant’è che l’altro giorno ero in montagna e il posto mi è sembrato quasi incantato quanto un paesaggio di Tolkien.
Lo stile di scrittura mi è risultato lento per le numerose descrizioni nei dettagli di paesaggi e azioni ma questo non mi ha tolto il piacere di leggere tutto il romanzo con gusto.
A questo romanzo ho dato 4 margherite!
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