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mercoledì 31 marzo 2021

Recensione "Le braci" - Sándor Márai

 





Titolo:  Le braci

Autore: Sándor Márai

Editore: Adelphi Edizioni

Genere: Narrativa




Dopo quarantun anni due uomini, che da giovani sono stati inseparabili, tornano a incontrarsi in un castello ai piedi dei Carpazi. Uno ha passato quei decenni in Estremo Oriente, l’altro non si è mosso dalla sua proprietà. Ma entrambi hanno vissuto in attesa di quel momento. Null’altro contava, per loro. Perché condividono un segreto che possiede una forza singolare. Tutto converge verso un «duello senza spade» – e ben più crudele. Tra loro, nell’ombra, il fantasma di una donna. E il lettore sente la tensione salire, riga dopo riga, fino all’insostenibile.



Una storia che racconta un'amicizia giovanile, un amore fraterno e un intreccio sentimentale condito con un segreto che spinge da più di quarant’anni per poter uscire.


Il romanzo descrive l’amicizia di due ragazzi: Henrik, sicuro di sé, presuntuoso e di famiglia nobile e benestante e Konrad, sensibile e intelligente ma di famiglia umile. Ragazzi che proseguono l’intenso rapporto di amicizia fino all'età adulta.


“Il senso dell’amore e dell’amicizia è tutto qui. La loro amicizia era seria e silenziosa come tutti i sentimenti destinati a durare una vita intera. E come tutti i grandi sentimenti anche questo conteneva una certa dose di pudore e di senso di colpa. Non ci si può appropriare impunemente di una persona, sottraendola a tutti gli altri.”


Entrambi sembrano essere sopravvissuti per poter vivere questo preciso incontro, e una volta che questo si sia compiuto e i quesiti che il tempo ha sollevato si siano risolti, probabilmente potranno morire in “pace”.


Un lungo monologo del generale Henrik che rivanga le sue memorie e torna indietro di quarant'anni per avere una risposta definitiva a quello che lo tormenta da allora. 


Nella prima parte di questo monologo si legge minuziosamente della nascita di questa amicizia che pare inscalfibile. La loro intesa era tale che andava al di là di un semplice amore fraterno.


Nella seconda parte, mentre i due amici cenano, si viene a conoscenza sempre tramite il monologo del generale, la vera motivazione che ha causato la rottura dei due amici e che li ha portati a vivere separati per quarantun anni.


Il dibattuto è pressoché assente, infatti è solo Henrik a parlare e Konrad ad ascoltare.

Alla fine il primo pone due domande a cui non è riuscito a rispondersi, rimaste in sospeso per anni, al secondo.


"Tutti sono scomparsi; che senso può avere, a questo punto, la vendetta?... Ecco la domanda che leggo nei tuoi occhi. E io ti rispondo con questa sola parola: vendetta! È stata lei a tenermi in vita, in tempo di pace e in tempo di guerra, nei quarantun anni trascorsi, è grazie a lei che non mi sono ucciso, non sono stato ucciso e non ho ucciso - così, almeno, ha voluto il destino. Adesso la vendetta è arrivata, come ho sempre desiderato. La vendetta consiste semplicemente nel fatto che sei venuto da me, attraversando il mondo in guerra e i mari infestati di mine, sei venuto fin qui, sul luogo del tuo misfatto, per rispondermi, per chiarire a entrambi la verità. Ecco qual è la mia vendetta. E adesso mi risponderai".


Fin da subito il lettore entra in uno stato di perenne attesa.

Attesa di scoprire la vera causa di questa rottura, con una crescente ansia di pagina in pagina.

Sperando che le deduzioni a cui è giunto Henrik siano sbagliate e che Konrad smentisca da un momento all’altro le parole dell’amico.


Purtroppo ciò non accade, infatti Konrad si limiterà ad ascoltare, talvolta annuire alle parole dell’amico e decidendo, infine, di non rispondere alle uniche due domande postegli da Henrik.


La narrazione, con le sue minuziose descrizioni, fa rivivere al lettore le memorie del generale, come se le stesse vivendo in prima persona, così come i sentimenti e i dispiaceri da esse scaturiti ai protagonisti della storia.


Arrivata alle ultime pagine, convinta di leggere finalmente una motivazione reale, il finale mi ha lasciata con l'amaro in bocca.

Nulla si conclude ma tutto rimane così come è stato dedotto dalla mente del Generale Henrik.

Nessun chiarimento, nessuna rivelazione, nessuna spiegazione certa di quello che successe quel fatidico giorno. 


La verità morirà con i tre protagonisti e sparirà come cenere nella brace.


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